Parte
prima
1
Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti
che dimoravano in Anatòt, nel territorio di Beniamino. A
lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon,
re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo regno, e quindi
anche al tempo di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine
dell'anno undecimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda, cioè
fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
Mi fu rivolta la parola del Signore:
"Prima di formarti nel grembo
materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni".
Risposi: "Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane".
Ma il Signore mi disse: "Non dire: Sono giovane,
ma va' da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti".
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
"Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare".
Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Che cosa
vedi, Geremia?". Risposi: "Vedo un ramo di mandorlo". Il
Signore soggiunse: "Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia
parola per realizzarla". Quindi mi fu rivolta di nuovo
questa parola del Signore: "Che cosa vedi?". Risposi:
"Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione".
Il Signore mi disse:
"Dal settentrione si rovescerà la sventura
su tutti gli abitanti del paese.
Poiché, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno e ognuno porrà il trono
davanti alle porte di Gerusalemme,
contro tutte le sue mura
e contro tutte le città di Giuda.
Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro,
per tutto il male che hanno commesso abbandonandomi,
per sacrificare ad altri dèi
e prostrarsi davanti al lavoro delle proprie mani.
Tu, poi, cingiti i fianchi,
alzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
Ed ecco oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti".
Oracolo del Signore.
2
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
"Va' e grida agli orecchi di
Gerusalemme:
Così dice il Signore:
Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza.
dell'amore al tempo del tuo fidanzamento,
quando mi seguivi nel deserto,
in una terra non seminata.
Israele era cosa sacra al Signore,
la primizia del suo raccolto;
quanti ne mangiavano dovevano pagarla,
la sventura si abbatteva su di loro.
Oracolo del Signore.
Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe,
voi, famiglie tutte della casa di Israele!
Così dice il Signore:
Quale ingiustizia trovano in me i vostri padri,
per allontanarsi da me?
Essi seguirono ciò ch'è vano,
diventarono loro stessi vanità
e non si domandarono: Dov'è il Signore
che ci fece uscire dal paese d'Egitto,
ci guidò nel deserto,
per una terra di steppe e di frane,
per una terra arida e tenebrosa,
per una terra che nessuno attraversava
e dove nessuno dimora?
Io vi ho condotti in una terra da giardino,
perché ne mangiaste i frutti e i prodotti.
Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra
e avete reso il mio possesso un abominio.
Neppure i sacerdoti si domandarono:
Dov'è il Signore?
I detentori della legge non mi hanno conosciuto,
i pastori mi si sono ribellati,
i profeti hanno predetto nel nome di Baal
e hanno seguito esseri inutili. Per questo intenterò ancora un
processo contro di voi,
- oracolo del Signore -
e farò causa ai vostri nipoti.
Recatevi nelle isole dei Kittim e osservate,
mandate pure a Kedar e considerate bene;
vedete se là è mai accaduta una cosa simile.
Ha mai un popolo cambiato dèi?
Eppure quelli non sono dèi!
Ma il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria
con un essere inutile e vano.
Stupitene, o cieli;
inorridite come non mai.
Oracolo del Signore.
Perché il mio popolo ha commesso due iniquità:
essi hanno abbandonato me,
sorgente di acqua viva,
per scavarsi cisterne,
cisterne screpolate,
che non tengono l'acqua.
Israele è forse uno schiavo
o un servo nato in casa?
Perché allora è diventato una preda?
Contro di lui ruggiscono i leoni,
fanno udire i loro urli.
La sua terra è ridotta a deserto,
le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.
Perfino i figli di Menfi e di Tafni
ti hanno raso la testa.
Tutto ciò forse non ti accade
perché hai abbandonato il Signore tuo Dio?
E ora perché corri verso l'Egitto
a bere le acque del Nilo?
Perché corri verso l'Assiria
a bere le acque dell'Eufrate?
La tua stessa malvagità ti castiga
e le tue ribellioni ti puniscono.
Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva a amara
l'aver abbandonato il Signore tuo Dio
e il non aver più timore di me.
Oracolo del Signore degli eserciti.
Poiché già da tempo hai infranto il tuo giogo,
hai spezzato i tuoi legami
e hai detto: Non ti servirò!
Infatti sopra ogni colle elevato
e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.
Io ti avevo piantato come vigna scelta,
tutta di vitigni genuini;
in tralci degeneri di vigna bastarda?
Anche se ti lavassi con la soda
e usassi molta potassa,
davanti a me resterebbe la macchia della tua iniquità.
Oracolo del Signore.
Perché osi dire: Non mi sono contaminata,
non ho seguito i Baal?
Considera i tuoi passi là nella valle,
riconosci quello che hai fatto,
giovane cammella leggera e vagabonda,
asina selvatica abituata al deserto:
nell'ardore del suo desiderio aspira l'aria;
chi può frenare la sua brama?
Quanti la cercano non dovono stancarsi:
la troveranno sempre nel suo mese.
Bada che il tuo piede non resti scalzo
e che la tua gola non si inaridisca!
Ma tu rispondi: No. È inutile,
perché io amo gli stranieri,
voglio seguirli.
Come si vergogna un ladro preso in flagrante
così restano svergognati quelli della casa d'Israele,
essi, i loro re, i loro capi,
i loro sacerdoti e i loro profeti.
Dicono a un pezzo di legno: Tu sei mio padre,
e a una pietra: Tu mi hai generato.
A me essi voltan le spalle
e non la fronte;
ma al tempo della sventura invocano:
Alzati, salvaci!
E dove sono gli dèi che ti sei costruiti?
Si alzino, se posson salvarti
nel tempo della tua sventura;
poiché numerosi come le tue città
sono, o Giuda, i tuoi dèi!
Perché vi lamentate con me?
Tutti voi mi siete stati infedeli.
Oracolo del Signore.
Invano ho colpito i vostri figli,
voi non avete imparato la lezione.
La vostra stessa spada ha divorato i vostri profeti
come un leone distruttore.
O generazione!
Proprio voi badate alla parola del Signore!
Sono forse divenuto un deserto per Israele
o una terra di tenebre densissime?
Perché il mio popolo dice: Ci siamo emancipati,
più non faremo ritorno a te?
Si dimentica forse una vergine dei suoi ornamenti,
una sposa della sua cintura?
Eppure il mio popolo mi ha dimenticato
per giorni innumerevoli.
Come sai ben scegliere la tua via
in cerca di amore!
Per questo hai insegnato i tuoi costumi
anche alle donne peggiori.
Perfino sugli orli delle tue vesti si trova
il sangue di poveri innocenti,
da te non sorpresi nell'atto di scassinare,
ma presso ogni quercia.
Eppure protesti: Io sono innocente,
la sua ira è già lontana da me.
Eccomi pronto a entrare in giudizio con te,
perché hai detto: Non ho peccato!
Perché ti sei ridotta così vile
nel cambiare la strada?
Anche dall'Egitto sarai delusa
come fosti delusa dall'Assiria.
Anche di là tornerai con le mani sul capo,
perché il Signore ha rigettato coloro nei quali confidavi;
da loro non avrai alcun vantaggio.
3
Se un uomo ripudia la moglie
ed essa, allontanatasi da lui,
si sposa con un altro uomo,
tornerà il primo ancora da lei?
Forse una simile donna non è tutta contaminata?
Tu ti sei disonorata con molti amanti
e osi tornare da me? Oracolo del Signore.
Alza gli occhi sui colli e osserva:
dove non ti sei disonorata?
Tu sedevi sulle vie aspettandoli,
come fa l'Arabo nel deserto.
Così anche la terra hai contaminato
con impudicizia e perversità.
Per questo sono state fermate le piogge
e gli scrosci di primavera non sono venuti.
Sfrontatezza di prostituta è la tua,
ma tu non vuoi arrossire.
E ora forse non gridi verso di me: Padre mio,
amico della mia giovinezza tu sei!
Serberà egli rancore per sempre?
Conserverà in eterno la sua ira?
Così parli, ma intanto ti ostini
a commettere il male che puoi".
Il Signore mi disse al tempo del re Giosia: "Hai
visto ciò che ha fatto Israele, la ribelle? Si è recata su ogni luogo
elevato e sotto ogni albero verde per prostituirsi. E io
pensavo: Dopo che avrà fatto tutto questo tornerà a me, ma essa non è
ritornata. La perfida Giuda sua sorella ha visto ciò, ha
visto che ho ripudiato la ribelle Israele proprio per tutti i suoi
adultèri, consegnandole il documento del divorzio, ma la perfida Giuda
sua sorella non ha avuto alcun timore. Anzi anch'essa è andata a
prostituirsi; e con il clamore delle sue prostituzioni ha
contaminato il paese; ha commesso adulterio davanti alla pietra e al
legno. Ciò nonostante, la perfida Giuda sua sorella non è
ritornata a me con tutto il cuore, ma soltanto con menzogna".
Parola del Signore. Allora il Signore mi disse:
"Israele ribelle si è dimostrata più giusta della perfida Giuda. Va'
e grida tali cose verso il settentrione dicendo:
Ritorna, Israele ribelle, dice il Signore.
Non ti mostrerò la faccia sdegnata,
perché io sono pietoso, dice il Signore.
Non conserverò l'ira per sempre.
Su, riconosci la tua colpa,
perché sei stata infedele al Signore tuo Dio;
hai profuso l'amore agli stranieri
sotto ogni albero verde
e non hai ascoltato la mia voce. Oracolo del Signore.
Ritornate, figli traviati - dice il Signore - perché io
sono il vostro padrone. Io vi prenderò uno da ogni città e due da
ciascuna famiglia e vi condurrò a Sion. Vi darò pastori
secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza e intelligenza. Quando
poi vi sarete moltiplicati e sarete stati fecondi nel paese, in quei
giorni - dice il Signore - non si parlerà più dell'arca dell'alleanza
del Signore; nessuno ci penserà né se ne ricorderà; essa non sarà
rimpianta né rifatta. In quel tempo chiameranno
Gerusalemme trono del Signore; tutti i popoli vi si raduneranno nel nome
del Signore e non seguiranno più la caparbietà del loro cuore
malvagio. In quei giorni la casa di Giuda andrà verso la
casa di Israele e tutte e due torneranno insieme dalla regione
settentrionale nel paese che io avevo dato in eredità ai loro padri.
Io pensavo:
Come vorrei considerarti tra i miei figli
e darti una terra invidiabile,
un'eredità che sia l'ornamento più prezioso dei popoli!
Io pensavo: Voi mi direte: Padre mio,
e non tralascerete di seguirmi.
Ma come una donna è infedele al suo amante,
così voi, casa di Israele, siete stati infedeli a me".
Oracolo del Signore.
Sui colli si ode una voce,
pianto e gemiti degli Israeliti,
perché hanno reso tortuose le loro vie,
si sono dimenticati del Signore loro Dio.
"Ritornate, figli traviati,
io risanerò le vostre ribellioni".
"Ecco, noi veniamo a te
perché tu sei il Signore nostro Dio.
In realtà, menzogna sono le colline,
come anche il clamore sui monti;
davvero nel Signore nostro Dio
è la salvezza di Israele.
L'infamia ha divorato fino dalla nostra giovinezza
il frutto delle fatiche dei nostri padri,
i loro greggi e i loro armenti,
i loro figli e le loro figlie.
Avvolgiamoci nella nostra vergogna,
la nostra confusione ci ricopra,
perché abbiamo peccato contro il Signore nostro Dio,
noi e i nostri padri,
dalla nostra giovinezza fino ad oggi;
non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio".
4
"Se vuoi ritornare, o Israele -
dice il Signore -
a me dovrai ritornare.
Se rigetterai i tuoi abomini,
non dovrai più vagare lontano da me.
Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore,
con verità, rettitudine e giustizia.
Allora i popoli si diranno benedetti da te
e di te si vanteranno".
Dice il Signore
agli uomini di Giuda e a Gerusalemme:
"Dissodatevi un terreno incolto
e non seminate fra le spine.
Circoncidetevi per il Signore,
circoncidete il vostro cuore,
uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme,
perché la mia ira non divampi come fuoco
e non bruci senza che alcuno la possa spegnere,
a causa delle vostre azioni perverse.
Annunziatelo in Giuda,
fatelo udire a Gerusalemme;
suonate la tromba nel paese,
gridate a piena voce e dite:
Radunatevi ed entriamo
nelle città fortificate.
Alzate un segnale verso Sion;
fuggite, non indugiate,
perché io mando da settentrione una sventura
e una grande rovina.
Il leone è balzato dalla boscaglia,
il distruttore di nazioni
si è mosso dalla sua dimora
per ridurre la tua terra a una desolazione:
le tue città saranno distrutte,
non vi rimarranno abitanti.
Per questo vestitevi di sacco,
lamentatevi e alzate grida,
perché non si è allontanata
l'ira ardente del Signore da noi.
E in quel giorno
- dice il Signore -
verrà meno il coraggio del re
e il coraggio dei capi;
i sacerdoti saranno costernati
e i profeti resteranno stupiti.
Essi diranno: Ah, Signore Dio,
hai dunque del tutto ingannato
questo popolo e Gerusalemme,
quando dicevi: Voi avrete pace,
mentre una spada giunge fino alla gola".
In quel tempo si dirà:
a questo popolo e a Gerusalemme:
"Il vento ardente delle dune soffia dal deserto
verso la figlia del mio popolo,
non per vagliare, né per mondare il grano.
Un vento minaccioso si alza al mio ordine.
Ora, anch'io voglio pronunziare
contro di essi la condanna".
Ecco, egli sale come nubi
e come un turbine sono i suoi carri,
i suoi cavalli sono più veloci delle aquile.
Guai a noi che siamo perduti!
Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perché possa uscirne salva.
Fino a quando albergheranno in te
pensieri d'iniquità?
Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim.
Annunziatelo alle genti,
fatelo sapere a Gerusalemme.
Gli assedianti vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda.
Come custodi d'un campo l'anno circondata,
perché si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore.
La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro!
Ora ti penetra fino al cuore.
Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Le pareti del mio cuore!
Il cuore mi batte forte;
non riesco a tacere,
perché ho udito uno squillo di tromba,
un fragore di guerra.
Si annunzia rovina sopra rovina:
tutto il paese è devastato.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire squilli di tromba?
"Stolto è il mio popolo:
non mi conoscono,
sono figli insipienti,
senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene".
Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto,
i cieli, e non v'era luce.
Guardai i monti ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
Guardai ed ecco non c'era nessuno
e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via.
Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
Poiché dice il Signore:
"Devastato sarà tutto il paese;
io compirò uno sterminio.
Pertanto la terra sarà in lutto
e i cieli lassù si oscureranno,
perché io l'ho detto e non me ne pento,
l'ho stabilito e non ritratterò".
Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
ogni città è in fuga,
vanno nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
non c'è rimasto un sol uomo.
E tu, devastata, che farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d'oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto,
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
"Guai a me! Sono affranta,
affranta per tutti gli uccisi".
5
Percorrete le vie di Gerusalemme,
osservate bene e informatevi,
cercate nelle sue piazze
se trovate un uomo,
uno solo che agisca giustamente
e cerchi di mantenersi fedele,
e io le perdonerò, dice il Signore.
Anche quando esclamano: "Per la vita del
Signore!",
certo giurano il falso.
Signore, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà?
Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore;
li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione.
Hanno indurito la faccia più di una rupe,
non vogliono convertirsi.
Io pensavo: "Certo, sono di bassa condizione,
agiscono da stolti,
perché non conoscono le vie del signore,
il diritto del loro Dio.
Mi rivolgerò ai grandi
e parlerò loro.
Certo, essi conoscono la via del Signore,
il diritto del loro Dio".
Ahimè, anche questi hanno rotto il giogo,
hanno spezzato i legami!
Per questo li azzanna il leone della foresta,
il lupo delle steppe ne fa scempio,
il leopardo sta in agguato vicino alle loro città,
quanti ne escono saranno sbranati;
perché si sono moltiplicati i loro peccati,
sono aumentate le loro ribellioni.
"Perché ti dovrei perdonare?
I tuoi figli mi hanno abbandonato,
hanno giurato per chi non è Dio.
Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio,
si affollano nelle case di prostituzione.
Sono come stalloni ben pasciuti e focosi:
ciascuno nitrisce dietro la moglie del suo prossimo.
Non dovrei forse punirli per questo?
Oracolo del Signore.
E di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
Salite sui suoi filari e distruggeteli,
compite uno sterminio;
strappatene i tralci,
perché non sono del Signore.
Poiché, certo, mi si sono ribellate
la casa d'Israele e la casa di Giuda".
Oracolo del Signore.
Hanno rinnegato il Signore,
hanno proclamato: "Non è lui!
Non verrà sopra di noi la sventura,
non vedremo né spada né fame.
I profeti sono come il vento,
la sua parola non è in essi".
Perciò dice il Signore,
Dio degli eserciti:
"Questo sarà fatto loro,
poiché hanno pronunziato questo discorso:
Ecco io farò delle mie parole
come un fuoco sulla tua bocca.
Questo popolo sarà la legna che esso divorerà.
Ecco manderò contro di voi
una nazione da lontano, o casa di Israele.
Oracolo del Signore.
È una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Essi sono tutti prodi.
Divorerà le tue messi e il tuo pane;
divorerà i tuoi figli e le tue figlie;
divorerà i greggi e gli armenti;
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi;
distruggerà le città fortificate
nelle quali riponevi la fiducia.
Ma anche in quei giorni, dice il
Signore,
non farò di voi uno sterminio".
Allora, se diranno: "Perché il Signore nostro Dio
ci fa tutte queste cose?", tu risponderai: "Come voi avete
abbandonato il Signore e avete servito divinità straniere nel vostro
paese, così servirete gli stranieri in un paese non vostro".
Annunziatelo nella casa di Giacobbe,
fatelo udire in Giuda dicendo:
"Questo dunque ascoltate,
o popolo stolto e privo di senno,
che ha occhi ma non vede,
che ha orecchi ma non ode.
Voi non mi temerete? Oracolo del Signore.
Non tremerete dinanzi a me,
che ho posto la sabbia per confine al mare,
come barriera perenne che esso non varcherà?
Le sue onde si agitano ma non prevalgono,
rumoreggiano ma non l'oltrepassano".
Ma questo popolo ha un cuore
indocile e ribelle;
si voltano indietro e se ne vanno,
e non dicono in cuor loro:
"Temiamo il Signore nostro Dio
che elargisce la pioggia d'autunno
e quella di primavera a suo tempo,
ha fissato le settimane per la messe
e ce le mantiene costanti".
Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose
e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere;
poiché tra il mio popolo vi sono
malvagi
che spiano come cacciatori in agguato,
pongono trappole
per prendere uomini.
Come una gabbia piena di uccelli,
così le loro case sono piene di inganni;
perciò diventano grandi e ricchi.
Sono grassi e pingui,
oltrepassano i limiti del male;
non difendono la giustizia,
non si curano della causa dell'orfano,
non fanno giustizia ai poveri.
Non dovrei forse punire queste colpe?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo
non dovrei vendicarmi?
Cose spaventose e orribili
avvengono nel paese.
I profeti predicono in nome della menzogna
e i sacerdoti governano al loro cenno;
eppure il mio popolo è contento di questo.
Che farete quando verrà la fine?
6
Mettetevi in salvo, figli di Beniamino,
fuori di Gerusalemme.
In Tekoa date fiato alle trombe;
innalzate segnali su Bet-Cherem,
perché dal settentrione si affaccia una sventura
e una grande rovina.
È forse simile a un tenero prato
la figlia di Sion?
Verso di essa muovono pastori
con i loro greggi;
le fissano le tende tutto intorno,
ognuno di loro pascola la sua parte.
"Ingaggiate la santa battaglia contro di essa;
su, assaliamola in pieno giorno.
Noi sventurati! Già il giorno declina,
già si allungano le ombre della sera.
Su, allora assaliamola di notte,
distruggiamo i suoi palazzi".
Perché così dice il Signore degli eserciti:
"Tagliate i suoi alberi,
costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme.
Essa è la città della menzogna,
in essa tutto è oppressione.
Come una sorgente fa scorrere l'acqua,
così essa fa scorrere la sua iniquità.
Violenza e oppressione risuonano in essa,
dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe.
Lasciati correggere, o Gerusalemme,
perché io non mi allontani da te
e non ti riduca a un deserto,
a una regione disabitata".
Così dice il Signore degli eserciti:
"Racimolate, racimolate come una vigna
il resto di Israele;
stendi ancora la tua mano come un vendemmiatore
verso i suoi tralci".
A chi parlerò
a chi scongiurerò perché mi ascoltino?
Ecco, il loro orecchio non è circonciso,
sono incapaci di prestare attenzione.
Ecco, la parola del Signore è per loro
oggetto di scherno; non la gustano.
Io perciò sono pieno dell'ira del Signore,
non posso più contenerla.
"Riversala sui bambini nella strada,
e anche sull'adunanza dei giovani,
perché saranno presi insieme uomini e donne,
l'anziano e il decrepito.
Le loro case passeranno a stranieri,
anche i loro campi e le donne,
perché io stenderò la mano
sugli abitanti di questo paese".
Oracolo del Signore.
Perché dal piccolo al grande
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote
tutti praticano la menzogna.
Essi curano la ferita del mio popolo,
ma solo alla leggera, dicendo:
"Bene, bene!" ma bene non va,
Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
"Per questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati", dice il Signore.
Così dice il Signore:
"Fermatevi nelle strade e guardate,
informatevi circa i sentieri del passato,
dove sta la strada buona e prendetela,
così troverete pace per le anime vostre".
Ma essi risposero: "Non la prenderemo!".
Io ho posto sentinelle presso di voi:
"Fate attenzione allo squillo di tromba".
Essi hanno risposto: "Non ci baderemo!".
Per questo ascoltate, o popoli,
e sappi, o assemblea, ciò che avverrà di loro.
Ascolta, o terra!
"Ecco, io mando contro questo popolo la sventura,
il frutto dei loro pensieri,
perché non hanno prestato attenzione alle mie parole
e hanno rigettato la mia legge.
Perché mi offrite incenso portato da Saba
e la preziosa cannella che giunge da un paese lontano?
I vostri olocausti non mi sono graditi
e non mi piacciono i vostri sacrifici".
Perciò dice il Signore:
"Ecco, io porrò per questo popolo
pietre di inciampo,
in esse inciamperanno insieme padri e figli;
vicini e amici periranno". Così dice il Signore:
"Ecco, un popolo viene da un paese del settentrione,
una grande nazione si muove dall'estremità della terra.
Impugnano archi e lance;
sono crudeli, senza pietà.
Il loro clamore è quello di un mare agitato;
essi montano cavalli:
sono pronti come un solo guerriero alla battaglia
contro di te, figlia di Sion".
"Abbiamo udito la loro fama,
ci sono cadute le braccia;
l'angoscia si è impadronita di noi,
come spasimo di partoriente".
Non uscite nei campi
e non camminate per le strade,
perché la spada nemica
e il terrore sono tutt'intorno.
Figlia del mio popolo, vestiti di sacco
e rotolati nella polvere.
Fa' lutto come per un figlio unico,
lamentati amaramente,
perché piomberà improvviso
il distruttore su di noi!
Io ti ho posto come saggiatore fra il mio popolo,
perché tu conoscessi e saggiassi la loro condotta.
Essi sono tutti ribelli,
spargono calunnie,
tutti sono corrotti.
Il mantice soffia con forza,
il piombo è consumato dal fuoco;
invano si vuol raffinarlo a ogni costo,
le scorie non si separano.
Scoria di argento si chiamano,
perché il Signore li ha rigettati.
7
Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia:
"Fermati alla porta del tempio del Signore e là
pronunzia questo discorso dicendo: Ascoltate la parola del Signore, voi
tutti di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore. Così
dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra
condotta e le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo. Pertanto
non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del
Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo!
Poiché, se veramente emenderete la vostra condotta e le
vostre azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e
il suo avversario; se non opprimerete lo straniero, l'orfano
e la vedova, se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se
non seguirete per vostra disgrazia altri dèi, io vi farò
abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo
tempo e per sempre. Ma voi confidate in parole false e ciò
non vi gioverà: rubare, uccidere, commettere adulterio,
giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dèi che non
conoscevate. Poi venite e vi presentate alla mia presenza
in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! per poi
compiere tutti questi abomini. Forse è una spelonca di
ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch'io,
ecco, vedo tutto questo. Parola del Signore. Andate,
dunque, nella mia dimora che era in Silo, dove avevo da principio posto
il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della
malvagità di Israele, mio popolo. Ora, poiché avete
compiuto tutte queste azioni - parola del Signore - e, quando vi ho
parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho
chiamato, non mi avete risposto, io tratterò questo tempio
che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho
concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo.
Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i
vostri fratelli, tutta la discendenza di Èfraim.
Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per
esso suppliche e preghiere né insistere presso di me, perché non ti
ascolterò. Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e
nelle strade di Gerusalemme? I figli raccolgono la legna, i
padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare
focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libagioni ad altri dèi
per offendermi. Ma forse costoro offendono me - oracolo del
Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?". Pertanto,
dice il Signore Dio: "Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su
questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui
frutti della terra e brucerà senza estinguersi".
Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele:
"Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e
mangiatene la carne! In verità io non parlai né diedi
comandi sull'olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci
uscire dal paese d'Egitto. Ma questo comandai loro:
Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio
popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché
siate felici. Ma essi non ascoltarono né prestarono
orecchio; anzi procedettero secondo l'ostinazione del loro cuore
malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle, da
quando i loro padri uscirono dal paese d'Egitto fino ad oggi. Io inviai
a voi tutti i miei servitori, i profeti, con premura e sempre; eppure
essi non li ascoltarono e non prestarono orecchio. Resero dura la loro
nuca, divennero peggiori dei loro padri. Tu dirai loro
tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti
risponderanno. Allora dirai loro: Questo è il popolo che
non ascolta la voce del Signore suo Dio né accetta la correzione. La
fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca.
Taglia la tua chioma e gettala via
e intona sulle alture un canto lugubre,
perché il Signore ha rigettato e abbandonato
la generazione che è oggetto della sua ira.
Perché i figli di Giuda hanno commesso ciò che è male
ai miei occhi, oracolo del Signore. Hanno posto i loro abomini nel
tempio che prende il nome da me, per contaminarlo. Hanno
costruito l'altare di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare
nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io non ho mai comandato e che
non mi è mai venuta in mente. Perciò verranno giorni -
oracolo del Signore - nei quali non si chiamerà più Tofet né valle di
Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. Allora si seppellirà in Tofet,
perché non ci sarà altro luogo. I cadaveri di questo
popolo saranno pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche e
nessuno li scaccerà. Io farò cessare nelle città di
Giuda e nelle vie di Gerusalemme le grida di gioia e la voce
dell'allegria, la voce dello sposo e della sposa, poiché il paese sarà
ridotto un deserto".
8
"In quel tempo - oracolo del Signore - si
estrarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi
capi, dei sacerdoti, dei profeti e degli abitanti di Gerusalemme. Esse
saranno sparse in onore del sole, della luna e di tutta la milizia del
cielo che essi amarono, servirono, seguirono, consultarono e adorarono.
Non saranno più raccolte né sepolte, ma rimarranno come letame sulla
terra. Allora la morte sarà preferibile alla vita per tutti
quelli che resteranno di questa razza malvagia in ogni luogo, dove li
avrò dispersi". Oracolo del Signore degli eserciti.
Tu dirai loro: "Così dice il
Signore:
Forse chi cade non si rialza
e chi perde la strada non torna indietro?
Perché allora questo popolo
si ribella con continua ribellione?
Persistono nella malafede,
rifiutano di convertirsi.
Ho fatto attenzione e ho ascoltato;
essi non parlano come dovrebbero.
Nessuno si pente della sua malizia,
dicendo: Che ho fatto?
Ognuno segue senza voltarsi la sua corsa
come un cavallo che si lanci nella battaglia.
Anche la cicogna nel cielo
conosce i suoi tempi;
la tortora, la rondinella e la gru
osservano la data del loro ritorno;
il mio popolo, invece, non conosce
il comando del Signore.
Come potete dire: Noi siamo saggi,
la legge del Signore è con noi?
A menzogna l'ha ridotta
la penna menzognera degli scribi!
I saggi saranno confusi,
sconcertati e presi come in un laccio.
Essi hanno rigettato la parola del Signore,
quale sapienza possono avere?
Per questo darò le loro donne ad
altri,
i loro campi ai conquistatori,
perché, dal piccolo al grande,
tutti commettono frode;
dal profeta al sacerdote,
tutti praticano la menzogna.
Essi curano la ferita del mio popolo
ma solo alla leggera, dicendo: Bene, bene!
ma bene non va.
Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli,
ma non si vergognano affatto,
non sanno neppure arrossire.
Per questo cadranno con le altre vittime,
nell'ora del castigo saranno prostrati" dice il Signore.
"Li mieto e li anniento,
dice il Signore,
non c'è più uva nella vigna
né frutti sui fichi;
anche le foglie son avvizzite.
Ho procurato per loro degli invasori".
"Perché ce ne stiamo seduti?
Riunitevi, entriamo nelle fortezze
e moriamo in esse,
poiché il Signore nostro Dio ci fa perire.
Egli ci fa bere acque avvelenate,
perché abbiamo peccato contro di lui.
Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene;
l'ora della salvezza, ed ecco il terrore".
Da Dan si sente
lo sbuffare dei suoi cavalli;
al rumore dei nitriti dei suoi destrieri
trema tutta la terra.
Vengono e divorano il paese e quanto in esso si trova,
la città e i suoi abitanti.
"Ecco, io sto per mandarvi
serpenti velenosi
contro i quali non esiste incantesimo,
ed essi vi morderanno"
dice il Signore.
Cercai di rasserenarmi, superando il
mio dolore,
ma il mio cuore vien meno.
Ecco odo le grida della figlia del mio popolo
da una terra lunga e larga:
"Forse il Signore non si trova in Sion,
il suo re non vi abita più?".
Perché mi hanno provocato all'ira con i loro idoli
e con queste nullità straniere?
È passata la stagione della messe, è finita l'estate
e noi non siamo stati soccorsi.
Per la ferita della figlia del mio popolo sono affranto,
sono costernato, l'orrore mi ha preso.
Non v'è forse balsamo in Gàlaad?
Non c'è più nessun medico?
Perché non si cicatrizza
la ferita della figlia del mio popolo?
Chi farà del mio capo una fonte di acqua,
dei miei occhi una sorgente di lacrime,
perché pianga giorno e notte
gli uccisi della figlia del mio popolo?
9
Chi mi darà nel deserto un rifugio per
viandanti?
Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da lui,
perché sono tutti adùlteri, una massa di traditori.
Tendono la loro lingua come un arco;
la menzogna e non la verità
domina nel paese.
Passano da un delitto all'altro
e non conoscono il Signore.
Ognuno si guardi dal suo amico,
non fidatevi neppure del fratello,
poiché ogni fratello inganna il fratello,
e ogni amico va spargendo calunnie.
Ognuno si beffa del suo prossimo,
nessuno dice la verità.
Hanno abituato la lingua a dire menzogne,
operano l'iniquità, incapaci di convertirsi.
Angheria sopra angheria, inganno su inganno;
rifiutano di conoscere il Signore.
Perciò dice il Signore degli eserciti:
"Ecco li raffinerò al crogiuolo e li saggerò;
come dovrei comportarmi con il mio popolo?
Una saetta micidiale è la loro lingua,
inganno le parole della loro bocca.
Ognuno parla di pace con il prossimo,
mentre nell'intimo gli ordisce un tranello
Non dovrei forse punirli per tali cose?
Oracolo del Signore.
Di un popolo come questo non dovrei vendicarmi?".
Sui monti alzerò gemiti e lamenti,
un pianto di lutto sui pascoli della steppa,
perché sono riarsi, nessuno più vi passa,
né più si ode il grido del bestiame.
Dagli uccelli dell'aria alle bestie
tutti sono fuggiti, scomparsi.
"Ridurrò Gerusalemme un cumulo di rovine,
rifugio di sciacalli;
le citta di Giuda ridurrò alla desolazione,
senza abitanti".
Chi è tanto saggio da comprendere questo?
A chi la bocca del Signore ha parlato perché lo annunzi?
Perché il paese è devastato,
desolato come un deserto senza passanti?
Ha detto il Signore: "È perché hanno abbandonato
la legge che avevo loro posto innanzi e non hanno ascoltato la mia voce
e non l'hanno seguita, ma han seguito la caparbietà del
loro cuore e i Baal, che i loro padri avevano fatto loro
conoscere". Pertanto così dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: "Ecco, darò loro in cibo assenzio, farò
loro bere acque avvelenate; li disperderò in mezzo a
popoli che né loro né i loro padri hanno conosciuto e manderò dietro
a loro la spada finché non li abbia sterminati".
Così dice il Signore degli eserciti:
Attenti, chiamate le lamentatrici, che vengano!
Fate venire le più brave!
Accorrano
e facciano presto, per intonare su di noi un lamento.
Sgorghino lacrime dai nostri occhi,
il pianto scorra dalle nostre ciglia,
perché una voce di lamento si ode da Sion:
"Come siamo rovinati,
come profondamente confusi,
poiché dobbiamo abbandonare il paese,
lasciare le nostre abitazioni".
Udite, dunque, o donne, la parola del Signore;
i vostri orecchi accolgano la parola della sua bocca.
Insegnate alle vostre figlie il lamento,
l'una all'altra un canto di lutto:
"La morte è entrata per le nostre finestre,
si è introdotta nei nostri palazzi,
abbattendo i fanciulli nella via
e i giovani nelle piazze.
I cadaveri degli uomini giacciono - dice il Signore -
come letame sui campi,
come covoni dietro il mietitore
e nessuno li raccoglie".
Così dice il Signore:
"Non si vanti il saggio della sua saggezza
e non si vanti il forte della sua forza,
non si vanti il ricco delle sue ricchezze.
Ma chi vuol gloriarsi si vanti di questo,
di avere senno e di conoscere me,
perché io sono il Signore che agisce con misericordia,
con diritto e con giustizia sulla terra;
di queste cose mi compiaccio".
Parola del Signore.
"Ecco, giorni verranno - oracolo del Signore - nei
quali punirò tutti i circoncisi che rimangono non circoncisi: l'Egitto,
Giuda, Edom, gli Ammoniti e i Moabiti e tutti coloro che si tagliano i
capelli alle estremità delle tempie, i quali abitano nel deserto,
perché tutte queste nazioni e tutta la casa di Israele sono
incirconcisi nel cuore".
10
Ascoltate la parola che il Signore vi
rivolge,
casa di Israele.
Così dice il Signore:
"Non imitate la condotta delle genti
e non abbiate paura dei segni del cielo,
perché le genti hanno paura di essi.
Poiché ciò che è il terrore dei popoli è un nulla,
non è che un legno tagliato nel bosco,
opera delle mani di chi lavora con l'ascia.
È ornato di argento e di oro,
è fissato con chiodi e con martelli,
perché non si muova.
Gli idoli sono come uno spauracchio
in un campo di cocòmeri,
non sanno parlare,
bisogna portarli, perché non camminano.
Non temeteli, perché non fanno alcun male,
come non è loro potere fare il bene".
Non sono come te, Signore;
tu sei grande
e grande la potenza del tuo nome.
Chi non ti temerà, re delle nazioni?
Questo ti conviene,
poiché fra tutti i saggi delle nazioni
e in tutti i loro regni
nessuno è simile a te.
Sono allo stesso tempo stolti e testardi;
vana la loro dottrina, come un legno.
Argento battuto e laminato portato da Tarsìs
e oro di Ofir,
lavoro di artista e di mano di orafo,
di porpora e di scarlatto è la loro veste:
tutti lavori di abili artisti.
Il Signore, invece, è il vero Dio,
egli è Dio vivente e re eterno;
al suo sdegno trema la terra,
i popoli non resistono al suo furore.
Direte loro:
"Gli dèi che non hanno fatto il cielo e la terra scompariranno
dalla terra e sotto il cielo".
Egli ha formato la terra con potenza,
ha fissato il mondo con sapienza,
con intelligenza ha disteso i cieli.
Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
Rimane inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orafo per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
Essi sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.
Raccogli il tuo fardello fuori dal
paese,
tu che sei cinta d'assedio,
poiché dice il Signore:
"Ecco, questa volta, caccerò lontano
gli abitanti del paese;
li ridurrò alle strette, perché mi ritrovino".
Guai a me a causa della mia ferita;
la mia piaga è incurabile.
Eppure io avevo pensato:
"È solo un dolore che io posso sopportare".
La mia tenda è sfasciata
tutte le mie corde sono rotte.
I miei figli si sono allontanati da me e più non sono.
Nessuno pianta ancora la mia tenda
e stende i miei teli.
I pastori sono diventati insensati,
non hanno ricercato più il Signore;
per questo non hanno avuto successo,
anzi è disperso tutto il loro gregge.
Si ode un rumore che avanza
e un grande frastuono giunge da settentrione,
per ridurre le città di Giuda un deserto,
un rifugio di sciacalli.
"Lo so, Signore, che l'uomo non è padrone della sua
via,
non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi.
Correggimi, Signore, ma con giusta misura,
non secondo la tua ira, per non farmi vacillare".
Riversa la tua collera sui popoli
che non ti conoscono
e sulle stirpi
che non invocano il tuo nome,
poiché hanno divorato Giacobbe
l'hanno divorato e consumato,
e hanno distrutto la sua dimora.
11
Questa la parola che fu rivolta a Geremia da parte del
Signore: "Ascolta le parole di questa alleanza e tu
riferiscile agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme. Dirai
loro: Dice il Signore Dio di Israele: Maledetto l'uomo che non ascolta
le parole di questa alleanza, che io imposi ai vostri padri
quando li feci uscire dal paese d'Egitto, dal crogiuolo di ferro,
dicendo: Ascoltate la mia voce ed eseguite quanto vi ho comandato;
allora voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio, così
che io possa mantenere il giuramento fatto ai vostri padri di dare loro
una terra dove scorrono latte e miele, come oggi possedete". Io
risposi: "Così sia, Signore!". E il Signore mi
disse: "Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e nelle
strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questa alleanza e
mettetele in pratica! Poiché io ho più volte scongiurato i
vostri padri quando li feci uscire dal paese d'Egitto e fino ad oggi,
ammonendoli premurosamente ogni giorno: Ascoltate la mia voce! Ma
essi non ascoltarono né prestarono orecchio; ognuno seguì la
caparbietà del suo cuore malvagio. Perciò ho attuato nei loro riguardi
tutte le parole di questa alleanza che avevo ordinato loro di osservare
e non osservarono".
Il Signore mi disse: "Si è formata una congiura fra
gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; sono
ritornati alle iniquità dei loro primi padri che avevano rifiutato di
ascoltare le mie parole, anch'essi hanno seguito altri dèi per
servirli. La casa di Israele e la casa di Giuda hanno violato l'alleanza
che io avevo concluso con i loro padri. Perciò dice il
Signore: Ecco manderò su di loro una sventura alla quale non potranno
sfuggire. Allora leveranno grida di aiuto verso di me, ma io non li
ascolterò; allora le città di Giuda e gli abitanti di
Gerusalemme alzeranno grida di aiuto agli dèi ai quali hanno offerto
incenso, ma quelli certamente non li salveranno nel tempo della loro
sciagura. Perché numerosi come le tue città sono i tuoi
dèi, o Giuda; numerosi come le strade di Gerusalemme gli altari che
avete eretto all'idolo, altari per bruciare incenso a Baal.
Tu poi, non intercedere per questo popolo, non innalzare
per esso suppliche e preghiere, perché non ascolterò quando mi
invocheranno nel tempo della loro sventura".
Che ha da fare il mio diletto nella
mia casa,
con la sua perversa condotta?
Voti e carne di sacrifici allontanano forse
da te la tua sventura,
e così potrai ancora schiamazzare di gioia?
Ulivo verde, maestoso,
era il nome che il Signore ti aveva imposto.
Con grande strepito ha dato fuoco alle sue foglie,
i suoi rami si sono bruciati.
Il Signore degli eserciti che ti ha piantato preannunzia
la sventura contro di te, a causa della malvagità che hanno commesso a
loro danno la casa di Israele e la casa di Giuda irritandomi con il
bruciare incenso a Baal.
Il Signore me lo ha manifestato e io
l'ho saputo;
allora ha aperto i miei occhi sui loro intrighi.
Ero come un agnello mansueto che viene portato al
macello, non sapevo che essi tramavano contro di me, dicendo:
"Abbattiamo l'albero nel suo rigoglio, strappiamolo dalla terra dei
viventi; il suo nome non sia più ricordato".
Ora, Signore degli eserciti, giusto
giudice,
che scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa.
Perciò dice il Signore riguardo agli uomini di Anatòt
che attentano alla mia vita dicendo: "Non profetare nel nome del
Signore, se no morirai per mano nostra"; così dunque
dice il Signore degli eserciti: "Ecco, li punirò. I loro giovani
moriranno di spada, i loro figli e le loro figlie moriranno di fame. Non
rimarrà di loro alcun superstite, perché manderò la sventura contro
gli uomini di Anatòt nell'anno del loro castigo".
12
Tu sei troppo giusto, Signore,
perché io possa discutere con te;
ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia.
Perché le cose degli empi prosperano?
Perché tutti i traditori sono tranquilli?
Tu li hai piantati ed essi hanno messo radici,
crescono e producono frutto;
tu sei vicino alla loro bocca,
ma lontano dai loro cuori.
Ma tu, Signore, mi conosci, mi vedi,
tu provi che il mio cuore è con te.
Strappali via come pecore per il macello,
riservali per il giorno dell'uccisione.
Fino a quando sarà in lutto la terra
e seccherà tutta l'erba dei campi?
Per la malvagità dei suoi abitanti
le fiere e gli uccelli periscono,
poiché essi dicono: "Dio non vede i nostri passi".
"Se, correndo con i pedoni, ti stanchi,
come potrai gareggiare con i cavalli?
Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica,
che farai nella boscaglia del Giordano?
Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre,
perfino loro sono sleali con te;
anch'essi ti gridano dietro a piena voce;
non fidarti di loro quando ti dicono buone parole.
Io ho abbandonato la mia casa,
ho ripudiato la mia eredità;
ho consegnato ciò che ho di più caro
nelle mani dei suoi nemici.
La mia eredità è divenuta per me
come un leone nella foresta;
ha ruggito contro di me,
perciò ho cominciato a odiarla.
La mia eredità è forse per me come un uccello screziato?
Gli uccelli rapaci l'assalgono da ogni parte.
Venite, radunatevi, voi tutte bestie selvatiche,
venite a divorare.
Molti pastori hanno devastato la mia vigna,
hanno calpestato il mio campo.
Hanno fatto del mio campo prediletto
un deserto desolato,
lo hanno ridotto una landa deserta,
in uno stato deplorevole;
sta desolato dinanzi a me.
È devastato tutto il paese,
e nessuno se ne dà pensiero.
Su tutte le alture del deserto giungono devastatori,
poiché il Signore ha una spada che divora,
da un estremo all'altro della terra;
non c'è scampo per nessuno.
Essi hanno seminato grano e mietuto spine,
si sono stancati senz'alcun vantaggio;
restano confusi per il loro raccolto
a causa dell'ira ardente del Signore".
Così dice il Signore: "Sradicherò dalla loro
terra tutti i miei vicini malvagi, che han messo le mani sull'eredità
da me data in possesso al mio popolo Israele, come anche strapperò la
casa di Giuda di mezzo a loro. Allora, dopo averli
strappati, avrò di nuovo compassione di loro e farò tornare ognuno al
suo possesso e ognuno al suo paese. Se impareranno
accuratamente le usanze del mio popolo sì da giurare nel mio nome: Per
la vita del Signore, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per
Baal, allora potranno stabilirsi in mezzo al mio popolo. Se
invece non ascoltano, estirperò tutto questo popolo ed esso
perirà". Oracolo del Signore.
13
Il Signore mi parlò così: "Va' a comprarti una
cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla
nell'acqua". Io comprai la cintura secondo il comando
del Signore e me la misi ai fianchi.
Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda
volta: "Prendi la cintura che hai comprato e che porti
ai fianchi e va' subito verso l'Eufrate e nascondila nella fessura di
una pietra". Io andai e la nascosi presso l'Eufrate,
come mi aveva comandato il Signore. Ora, dopo molto tempo,
il Signore mi disse: "Alzati, va' all'Eufrate e prendi di là la
cintura che ti avevo comandato di nascondervi". Io
andai verso l'Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui
l'avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a
nulla.
Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
"Dice
il Signore: In questo modo ridurrò in marciume la grande gloria di
Giuda e di Gerusalemme. Questo popolo malvagio, che rifiuta
di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del
suo cuore e segue altri dèi per servirli e per adorarli, diventerà
come questa cintura, che non è più buona a nulla. Poiché,
come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che
aderisse a me tutta la casa di Israele e tutta la casa di Giuda - parola
del Signore - perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia
gloria, ma non mi ascoltarono.
Ora, tu riferirai a questo popolo: Così dice il Signore
Dio di Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno:
Forse non sappiamo che ogni boccale va riempito di vino? tu
risponderai loro : Così parla il Signore: Ecco io renderò tutti
ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di
Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. Poi
fracasserò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme - dice
il Signore -; non avrò pietà, non li risparmierò né userò
misericordia nel distruggerli".
Ascoltate e porgete l'orecchio, non
montate in superbia,
perché il Signore parla.
Date gloria al Signore vostro Dio,
prima che venga l'oscurità
e prima che inciampino i vostri piedi
sui monti, al cadere della notte.
Voi aspettate la luce, ma egli la ridurrà in tenebre
e la muterà in densa oscurità!
Se voi non ascolterete,
io piangerò in segreto
dinanzi alla vostra superbia;
il mio occhio si scioglierà in lacrime,
perché sarà deportato il gregge del Signore. Dite al re e alla regina madre:
"Sedete giù in basso,
poiché vi è caduta dalla testa
la vostra preziosa corona".
Le città del mezzogiorno sono bloccate,
nessuno le libera.
Tutto Giuda è stato deportato
con una deportazione totale.
Alza gli occhi e osserva
coloro che vengono dal settentrione;
dov'è il gregge che ti è stato consegnato,
le tue pecore magnifiche?
Che dirai quando saranno posti sopra di te come capi
coloro che tu stessa hai abituato
a essere tuoi amici?
Non ti prenderanno forse i dolori
come una partoriente?
Se dirai in cuor tuo:
"Perché mi capita tutto ciò?".
Per l'enormità delle tue iniquità
sono stati strappati i lembi della tua veste,
il tuo corpo ha subìto violenza.
Cambia forse un Etiope la sua pelle
o un leopardo la sua picchiettatura?
Allo stesso modo, potrete fare il bene
anche voi abituati a fare il male?
Perciò vi disperderò come paglia
portata via dal vento del deserto.
Questa è la tua sorte,
la parte che ti è destinata da me
- oracolo del Signore -
perché mi hai dimenticato
e hai confidato nella menzogna.
Anch'io solleverò le tue vesti fino al volto,
così si vedrà la tua vergogna,
i tuoi adultèri e i tuoi richiami d'amore,
l'ignominia della tua prostituzione!
Sulle colline e per i piani ho visto i tuoi orrori.
Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi!
Per quanto tempo ancora?
14
Parola che il Signore rivolse a Geremia in occasione
della siccità:
Giuda è in lutto,
le sue città languiscono,
sono a terra nello squallore;
il gemito di Gerusalemme sale al cielo.
I ricchi mandano i loro servi in cerca d'acqua;
essi si recano ai pozzi,
ma non ve la trovano
e tornano con i recipienti vuoti.
Sono delusi e confusi e si coprono il capo.
Per il terreno screpolato,
perché non cade pioggia nel paese,
gli agricoltori sono delusi e confusi
e si coprono il capo.
La cerva partorisce nei campi e abbandona il parto,
perché non c'è erba.
Gli ònagri si fermano sui luoghi elevati
e aspirano l'aria come sciacalli;
i loro occhi languiscono,
perché non si trovano erbaggi.
"Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi,
Signore, agisci per il tuo nome!
Certo, sono molte le nostre infedeltà,
abbiamo peccato contro di te.
O speranza di Israele,
suo salvatore al tempo della sventura,
perché vuoi essere come un forestiero nel paese
e come un viandante che si ferma solo una notte?
Perché vuoi essere come un uomo sbigottito,
come un forte incapace di aiutare?
Eppure tu sei in mezzo a noi, Signore,
e noi siamo chiamati con il tuo nome,
non abbandonarci!".
Così dice il Signore di questo popolo: "Piace loro
andare vagando, non fermano i loro passi". Per questo il Signore
non li gradisce. Ora egli ricorda la loro iniquità e punisce i loro
peccati.
Il Signore mi ha detto: "Non intercedere a favore di
questo popolo, per il suo benessere. Anche se digiuneranno,
non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici,
non li gradirò; ma li distruggerò con la spada, la fame e la
peste". Allora ho soggiunto: "Ahimè, Signore
Dio, dicono i profeti: Non vedrete la spada, non soffrirete la fame, ma
vi concederò una pace perfetta in questo luogo". Il
Signore mi ha detto: "I profeti hanno predetto menzogne in mio
nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro parlato. Vi
annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro
mente". Perciò così dice il Signore: "I profeti
che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano:
Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di
spada e di fame. Gli uomini ai quali essi predicono saranno
gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e
nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie.
Io rovescerò su di essi la loro malvagità".
Tu riferirai questa parola:
"I miei occhi grondano lacrime
notte e giorno, senza cessare,
perché da grande calamità
è stata colpita la figlia del mio popolo,
da una ferita mortale.
Se esco in aperta campagna,
ecco i trafitti di spada;
se percorro la città,
ecco gli orrori della fame.
Anche il profeta e il sacerdote
si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare.
Hai forse rigettato completamente Giuda,
oppure ti sei disgustato di Sion?
Perché ci hai colpito, e non c'è rimedio per noi?
Aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene,
l'ora della salvezza ed ecco il terrore!
Riconosciamo, Signore, la nostra iniquità,
l'iniquità dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te.
Ma per il tuo nome non abbandonarci,
non render spregevole il trono della tua gloria.
Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi.
Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa
piovere?
O forse i cieli mandan rovesci da sé?
Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio?
In te abbiamo fiducia,
perché tu hai fatto tutte queste cose".
15
Il Signore mi disse: "Anche se Mosè e Samuele si
presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo.
Allontanali da me, se ne vadano!" Se ti domanderanno:
"Dove andremo?" dirai loro: Così dice il Signore:
Chi è destinato alla peste, alla peste,
Chi alla spada, alla spada,
chi alla fame, alla fame,
chi alla schiavitù, alla schiavitù.
Io manderò contro di loro quattro specie di mali -
parola del Signore -: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli
uccelli dell'aria e le bestie selvatiche per divorarli e distruggerli. Li
renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra a causa di
Manàsse figlio di Ezechia, re di Giuda, per ciò che egli ha fatto in
Gerusalemme.
Chi avrà pietà di te, Gerusalemme,
chi ti compiangerà?
Chi si volterà
per domandarti come stai?
Tu mi hai respinto,
dice il Signore,
mi hai voltato le spalle
e io ho steso la mano su di te per annientarti;
sono stanco di avere pietà.
Io li ho dispersi al vento con la pala
nelle città della contrada.
Ho reso senza figli e ho fatto perire il mio popolo,
perché non abbandonarono le loro abitudini.
Le loro vedove sono diventate
più numerose della sabbia del mare.
Ho mandato sulle madri e sui giovani
un devastatore in pieno giorno;
d'un tratto ho fatto piombare su di loro
turbamento e spavento.
È abbattuta la madre di sette figli,
esala il suo respiro;
il suo sole tramonta quando è ancor giorno,
è coperta di vergogna e confusa.
Io consegnerò i loro superstiti alla spada,
in preda ai loro nemici". Oracolo del Signore.
Me infelice, madre mia, che mi hai
partorito
oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese!
Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno,
eppure tutti mi maledicono.
Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio,
non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico,
nel tempo della sventura e nel tempo dell'angoscia?
Potrà forse il ferro spezzare
il ferro del settentrione e il bronzo?
"I tuoi averi e i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
non come pagamento, per tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
Ti renderò schiavo dei tuoi nemici
in una terra che non conosci,
perché si è acceso il fuoco della mia ira,
che arderà contro di voi".
Tu lo sai, Signore,
ricordati di me e aiutami,
vendicati per me dei miei persecutori.
Nella tua clemenza non lasciarmi perire,
sappi che io sopporto insulti per te.
Quando le tue parole mi vennero incontro,
le divorai con avidità;
la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore,
perché io portavo il tuo nome,
Signore, Dio degli eserciti.
Non mi sono seduto per divertirmi
nelle brigate di buontemponi,
ma spinto dalla tua mano sedevo solitario,
poiché mi avevi riempito di sdegno.
Perché il mio dolore è senza fine
e la mia piaga incurabile non vuol guarire?
Tu sei diventato per me un torrente infido,
dalle acque incostanti.
Ha risposto allora il Signore:
"Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò
e starai alla mia presenza;
se saprai distinguere ciò che è prezioso
da ciò che è vile,
sarai come la mia bocca.
Essi torneranno a te,
mentre tu non dovrai tornare a loro,
ed io, per questo popolo, ti renderò
come un muro durissimo di bronzo;
combatteranno contro di te
ma non potranno prevalere,
perché io sarò con te
per salvarti e per liberarti.
Oracolo del Signore.
Ti libererò dalle mani dei malvagi
e ti riscatterò dalle mani dei violenti".
16
Mi fu rivolta questa parola del Signore: "Non
prendere moglie, non aver figli né figlie in questo luogo, perché
dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo
luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li
generano in questo paese: Moriranno di malattie strazianti,
non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra.
Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli
uccelli dell'aria e delle bestie della terra". Poiché
così dice il Signore: "Non entrare in una casa dove si fa un
banchetto funebre, non piangere con loro né commiserarli, perché io ho
ritirato da questo popolo la mia pace - dice il Signore - la mia
benevolenza e la mia compassione.
Moriranno in questo paese grandi e piccoli; non saranno
sepolti né si farà lamento per essi; nessuno si
farà incisioni né si
taglierà i capelli. Non si spezzerà il pane all'afflitto
per consolarlo del morto e non gli si darà da bere il calice della
consolazione per suo padre e per sua madre. Non entrare
nemmeno in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere
con loro, poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio
di Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare
da questo luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e
della sposa.
Quando annunzierai a questo popolo tutte queste cose, ti
diranno: Perché il Signore ha decretato contro di noi questa sventura
così grande? Quali iniquità e quali peccati abbiamo commesso contro il
Signore nostro Dio? Tu allora risponderai loro: Perché i
vostri padri mi abbandonarono - parola del Signore - seguirono altri
dèi, li servirono e li adorarono, mentre abbandonarono me e non
osservarono la mia legge. Voi però avete agito peggio dei
vostri padri; ognuno di voi, infatti, segue la caparbietà del suo cuore
malvagio rifiutandosi di ascoltarmi. Perciò vi scaccerò
da questo paese verso un paese che né voi né i vostri padri avete
conosciuto e là servirete divinità straniere giorno e notte, poiché
io non vi userò più misericordia.
Pertanto, ecco, verranno giorni - oracolo del Signore -
nei quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire
gli Israeliti dal paese d'Egitto; ma piuttosto si dirà:
Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dal paese del
settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi. E io li
ricondurrò nel loro paese che avevo concesso ai loro padri.
Ecco, io invierò numerosi pescatori - dice il Signore -
che li pescheranno; quindi invierò numerosi cacciatori che daranno loro
la caccia su ogni monte, su ogni colle e nelle fessure delle rocce; poiché
i miei occhi osservano le loro vie che non possono restar nascoste
dinanzi a me, né si può occultare la loro iniquità davanti ai miei
occhi. Innanzi tutto ripagherò due volte la loro iniquità
e il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese con i cadaveri
dei loro idoli e hanno riempito la mia eredità con i loro
abomini".
Signore, mia forza e mia difesa,
mio rifugio nel giorno della tribolazione,
a te verranno i popoli
dalle estremità della terra e diranno:
"I nostri padri ereditarono soltanto menzogna,
vanità che non giovano a nulla".
Può forse l'uomo fabbricarsi dèi?
Ma questi non sono dèi!
Perciò, ecco io mostrerò loro,
rivolgerò loro questa volta
la mia mano e la mia forza.
Essi sapranno che il mio nome è Signore.
17
Il peccato di Giuda è scritto
con uno stilo di ferro,
con una punta di diamante
è inciso sulla tavola del loro cuore
e sugli angoli dei loro altari,
come per ricordare ai loro figli
i loro altari e i loro pali sacri presso gli alberi verdi,
sui colli elevati,
sui monti e in aperta campagna.
"I tuoi averi e tutti i tuoi tesori
li abbandonerò al saccheggio,
a motivo di tutti i peccati
che hai commessi in tutti i tuoi territori.
Tu dovrai ritirare la mano dall'eredità
che ti avevo data;
ti farò schiavo dei tuoi nemici
in un paese che non conosci,
perché avete acceso il fuoco della mia ira,
che arderà sempre".
Così dice il Signore:
"Maledetto l'uomo che confida
nell'uomo,
che pone nella carne il suo sostegno
e il cui cuore si allontana dal Signore.
Egli sarà come un tamerisco nella steppa,
quando viene il bene non lo vede;
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
Egli è come un albero piantato lungo l'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi;
nell'anno della siccità non intristisce,
non smette di produrre i suoi frutti.
Più fallace di ogni altra cosa
è il cuore e difficilmente guaribile;
chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni.
Come una pernice che cova uova da lei non deposte
è chi accumula ricchezze, ma senza giustizia.
A metà dei suoi giorni dovrà lasciarle
e alla sua fine apparirà uno stolto".
Trono di gloria, eccelso fin dal
principio,
è il luogo del nostro santuario!
O speranza di Israele, Signore,
quanti ti abbandonano resteranno confusi;
quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere,
perché hanno abbandonato
la fonte di acqua viva, il Signore.
Guariscimi, Signore, e io sarò
guarito,
salvami e io sarò salvato,
poiché tu sei il mio vanto.
Ecco, essi mi dicono:
"Dov'è la parola del Signore?
Si compia finalmente!".
Io non ho insistito presso di te nella sventura
né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai.
Ciò che è uscito dalla mia bocca è innanzi a te.
Non essere per me causa di spavento,
tu, mio solo rifugio nel giorno della sventura.
Siano confusi i miei avversari ma non io,
si spaventino essi, ma non io.
Manda contro di loro il giorno della sventura,
distruggili, distruggili per sempre.
Il Signore mi disse: "Va' a metterti alla porta dei
Figli del popolo, per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a
tutte le porte di Gerusalemme. Dirai loro: Ascoltate la
parola del Signore, o re di Giuda e voi tutti Giudei e abitanti di
Gerusalemme, che entrate per queste porte. Così dice il
Signore: Per amore della vostra vita guardatevi dal trasportare un peso
in giorno di sabato e dall'introdurlo per le porte di Gerusalemme. Non
portate alcun peso fuori dalle vostre case in giorno di sabato e non
fate alcun lavoro, ma santificate il giorno di sabato, come io ho
comandato ai vostri padri. Ma essi non vollero ascoltare
né prestare orecchio, anzi indurirono la loro cervice per non
ascoltarmi e per non accogliere la lezione. Ora, se mi
ascolterete sul serio - dice il Signore - se non introdurrete nessun
peso entro le porte di questa città in giorno di sabato e
santificherete il giorno di sabato non eseguendo in esso alcun lavoro, entreranno
per le porte di questa città i re, che siederanno sul trono di Davide,
su carri e su cavalli, essi e i loro ufficiali, gli uomini di Giuda e
gli abitanti di Gerusalemme. Questa città sarà abitata per sempre. Verranno
dalle città di Giuda e dai dintorni di Gerusalemme, dalla terra di
Beniamino e dalla Sefèla, dai monti e dal meridione presentando
olocausti, sacrifici, offerte e incenso e sacrifici di lode nel tempio
del Signore. Ma se non ascolterete il mio comando di
santificare il giorno di sabato, di non trasportare pesi e di non
introdurli entro le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io
accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di
Gerusalemme e mai si estinguerà".
18
Questa parola
fu rivolta a Geremia da parte del Signore: "Prendi e scendi nella
bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola".
Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al
tornio. Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come
capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro
vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
Allora mi fu rivolta la parola del Signore: "Forse
non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo
del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi
siete nelle mie mani, casa di Israele. Talvolta nei riguardi
di un popolo o di un regno io decido di sradicare, di abbattere e di
distruggere; ma se questo popolo, contro il quale avevo
parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che
avevo pensato di fargli. Altra volta nei riguardi di un
popolo o di un regno io decido di edificare e di piantare; ma
se esso compie ciò che è male ai miei occhi non ascoltando la mia
voce, io mi pentirò del bene che avevo promesso di fargli.
Ora annunzia, dunque, agli uomini di Giuda e agli
abitanti di Gerusalemme: Dice il Signore: Ecco preparo contro di voi una
calamità e medito contro di voi un progetto. Su, abbandonate la vostra
condotta perversa, migliorate le vostre abitudini e le vostre
azioni". Ma essi diranno: "È inutile, noi
vogliamo seguire i nostri progetti; ognuno di noi agirà secondo la
caparbietà del suo cuore malvagio".
Perciò così dice il Signore:
"Informatevi tra le nazioni:
chi ha mai udito cose simili?
Enormi, orribili cose ha commesso
la vergine di Israele.
Scompare forse dalle alte rocce
la neve del Libano?
Forse si inaridiscono
le acque delle montagne
che scorrono gelide?
Eppure il mio popolo mi ha dimenticato;
essi offrono incenso a un idolo vano.
Così hanno inciampato nelle loro strade,
nei sentieri di una volta,
per camminare su viottoli,
per una via non appianata.
Il loro paese è una desolazione,
un oggetto di scherno perenne.
Chiunque passa ne rimarrà stupito
e scuoterà il capo.
Come fa il vento d'oriente io li disperderò
davanti al loro nemico.
Mostrerò loro le spalle e non il volto
nel giorno della loro rovina".
Ora essi dissero: "Venite e tramiamo insidie contro
Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio
ai saggi, né l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua
e non badiamo a tutte le sue parole". Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce dei miei avversari.
Si rende forse male per bene?
Poiché essi hanno scavato una fossa alla mia vita.
Ricordati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.
Abbandona perciò i loro figli alla fame,
gettali in potere della spada;
le loro donne restino senza figli e vedove,
i loro uomini siano colpiti dalla morte
e i loro giovani uccisi dalla spada in battaglia.
Si odano grida dalle loro case,
quando improvvisa tu farai piombare su di loro
una torma di briganti,
poiché hanno scavato una fossa per catturarmi
e hanno teso lacci ai miei piedi.
Ma tu conosci, Signore,
ogni loro progetto di morte contro di me;
non lasciare impunita la loro iniquità
e non cancellare il loro peccato dalla tua presenza.
Inciampino alla tua presenza;
al momento del tuo sdegno agisci contro di essi!
19
Così disse il Signore a Geremia: "Va' a comprarti
una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni
sacerdoti con te ed esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è
all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti
dirò. Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di
Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti,
Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale che
risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, poiché mi
hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per
sacrificarvi ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di
Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente;
hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro
figli come olocausti a Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai
parlato, non mi è mai venuto in mente.
Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei
quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn,
ma piuttosto valle della Strage. Io renderò vani i piani di
Giuda e di Gerusalemme in questo luogo. Li farò cadere di spada davanti
ai loro nemici e per mezzo di coloro che attentano alla loro vita e
darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie
selvatiche. Ridurrò questa città a una desolazione e a
oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno stupiti e
fischieranno davanti a tutte le sue ferite. Farò loro
mangiare la carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra
di loro durante l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e
quanti attentano alla loro vita.
Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini
che saranno venuti con te e riferirai loro: Così dice il
Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così
come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più accomodare.
Allora si seppellirà perfino in Tofet, perché non ci sarà più spazio
per seppellire. Così farò - dice il Signore - riguardo a
questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. Le
case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il
luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi
bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad
altri dèi".
Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva
mandato a profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e
disse a tutto il popolo: "Dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questa città e su tutte
le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato, perché essi si
sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole".
20
Pascùr figlio di Immèr, sacerdote e sovrintendente-capo
del tempio, udì Geremia predire tutte queste cose. Pascùr
fece fustigare il profeta Geremia e quindi lo mise in ceppi nella
prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel
tempio del Signore. Quando poi il giorno dopo Pascùr fece
liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse: "Il Signore non ti
chiama più Pascùr, ma Terrore all'intorno".
Perché così dice il Signore: "Ecco io darò in
preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei
loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani
del re di Babilonia, il quale li deporterà a Babilonia e li colpirà di
spada. Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e
tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e tutti i tesori dei
re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li saccheggeranno e li
prenderanno e li trasporteranno a Babilonia. Tu, Pascùr, e
tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; andrai a
Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai
quali hai predetto menzogne".
Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono
lasciato sedurre;
mi hai fatto forza e hai prevalso.
Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno;
ognuno si fa beffe di me.
Quando parlo, devo gridare,
devo proclamare: "Violenza! Oppressione!".
Così la parola del Signore è diventata per me
motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno.
Mi dicevo: "Non penserò più a lui,
non parlerò più in suo nome!".
Ma nel mio cuore c'era come un fuoco ardente,
chiuso nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo,
ma non potevo.
Sentivo le insinuazioni di molti:
"Terrore all'intorno!
Denunciatelo e lo denunceremo".
Tutti i miei amici spiavano la mia caduta:
"Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta".
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori
cadranno e non potranno prevalere;
saranno molto confusi perché non riusciranno,
la loro vergogna sarà eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto
e scruti il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di essi;
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore, lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
Maledetto il giorno in cui nacqui;
il giorno in cui mia madre mi diede alla luce
non sia mai benedetto.
Maledetto l'uomo che portò la notizia
a mio padre, dicendo:
"Ti è nato un figlio maschio", colmandolo di gioia.
Quell'uomo sia come le città
che il Signore ha demolito senza compassione.
Ascolti grida al mattino
e rumori di guerra a mezzogiorno,
perché non mi fece morire nel grembo materno;
mia madre sarebbe stata la mia tomba
e il suo grembo gravido per sempre.
Perché mai sono uscito dal seno materno
per vedere tormenti e dolore
e per finire i miei giorni nella vergogna?
20
Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il
re Sedecìa gli mandò il sacerdote Pascùr figlio di Malchìa, e
Sofonìa figlio di Maasìa, per dirgli: "Intercedi per
noi presso il Signore perché Nabucodònosor re di Babilonia ci muove
guerra; forse il Signore compirà a nostro vantaggio qualcuno dei suoi
tanti prodigi, così che egli si allontani da noi". Geremia
rispose loro: "Riferite a Sedecìa: Così dice il
Signore, Dio di Israele: Ecco io farò rientrare le armi di guerra, che
sono nelle vostre mani, con le quali combattete il re di Babilonia e i
Caldei che vi assediano fuori delle mura e le radunerò in mezzo a
questa città. Io stesso combatterò contro di voi con mano
tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno. Percuoterò
gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una
grave peste. Dopo ciò - dice il Signore - io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e il popolo, che saranno scampati
in questa città dalla peste, dalla spada e dalla fame, in potere di
Nabucodònosor, re di Babilonia, in potere dei loro nemici e in potere
di coloro che attentano alla loro vita. Egli li passerà a fil di spada;
non avrà pietà di loro, non li perdonerà né risparmierà.
Riferirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, io vi
metto davanti la via della vita e la via della morte. Chi
rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi
uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d'assedio, vivrà e
gli sarà lasciata la vita come suo bottino. Poiché io ho
volto la faccia contro questa città a suo danno e non a suo bene.
Oracolo del Signore. Essa sarà messa nelle mani del re di Babilonia, il
quale la brucerà con il fuoco".
Alla casa del re di Giuda dirai:
"Ascoltate la parola del Signore!
Casa di Davide, così dice il Signore:
Amministrate la giustizia ogni mattina
e liberate l'oppresso dalla mano dell'oppressore,
se no la mia ira divamperà come fuoco,
si accenderà e nessuno potrà spegnerla,
a causa della malvagità delle vostre azioni.
Eccomi a te, o abitatrice della valle,
roccia nella pianura, dice il Signore.
Voi che dite: Chi scenderà contro di noi?
Chi entrerà nelle nostre dimore?
Io vi punirò come meritano le vostre opere
- dice il Signore -
e accenderò il fuoco nel suo bosco,
che divorerà tutti i suoi dintorni".
22
Così dice il Signore: "Scendi nella casa del re di
Giuda e là proclama questo messaggio. Tu dirai: Ascolta la
parola del Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu, i
tuoi ministri e il tuo popolo, che entrano per queste porte. Dice
il Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate l'oppresso
dalle mani dell'oppressore, non fate violenza e non opprimete il
forestiero, l'orfano e la vedova, e non spargete sangue innocente in
questo luogo. Se osserverete lealmente quest'ordine,
entreranno ancora per le porte di questa casa i re che siederanno sul
trono di Davide, montati su carri e cavalli, essi, i loro ministri e il
loro popolo. Ma se non ascolterete queste parole, io lo
giuro per me stesso - parola del Signore - questa casa diventerà una
rovina.
Poiché così dice il Signore
riguardo alla casa del re di Giuda:
Come Gàlaad eri per me,
come le vette del Libano;
ma io ti ridurrò a deserto, a città disabitata.
Io preparerò contro di te i distruttori,
ognuno con le armi.
Essi abbatteranno i migliori dei tuoi cedri,
li getteranno nel fuoco.
Molte genti passeranno su questa città e si diranno l'un
l'altro: Perché il Signore ha trattato così questa grande città? E
risponderanno: Perché essi hanno abbandonato l'alleanza del Signore,
loro Dio, hanno adorato altri dèi e li hanno serviti".
Non piangete sul morto e non fate
lamenti per lui,
ma piangete amaramente su chi parte,
perché non tornerà più,
non rivedrà il paese natio.
Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di
Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre: "Chi
esce da questo luogo non vi farà più ritorno, ma morirà
nel luogo dove lo condurranno prigioniero e non rivedrà più questo
paese".
Guai a chi costruisce la casa senza
giustizia
e il piano di sopra senza equità,
che fa lavorare il suo prossimo per nulla,
senza dargli la paga,
e dice: "Mi costruirò una casa grande
con spazioso piano di sopra"
e vi apre finestre
e la riveste di tavolati di cedro
e la dipinge di rosso.
Forse tu agisci da re
perché ostenti passione per il cedro?
Forse tuo padre non mangiava e beveva?
Ma egli praticava il diritto e la giustizia
e tutto andava bene.
Egli tutelava la causa del povero e del misero
e tutto andava bene;
questo non significa infatti conoscermi?
Oracolo del Signore.
I tuoi occhi e il tuo cuore,
invece, non badano che al tuo interesse,
a spargere sangue innocente,
a commettere violenza e angherie.
Per questo così dice il Signore su Ioiakìm figlio di
Giosia, re di Giuda:
"Non faranno il lamento per lui, dicendo:
Ahi, fratello mio! Ahi, sorella!
Non faranno il lamento per lui, dicendo:
Ahi, signore! Ahi, maestà!
Sarà sepolto come si seppellisce un asino,
lo trascineranno e lo getteranno
al di là delle porte di Gerusalemme".
Sali sul Libano e grida
e sul Basàn alza la voce;
grida dagli Abarìm,
perché tutti i tuoi amanti sono abbattuti.
Ti parlai al tempo della tua tranquilla prosperità,
ma tu dicesti: "Io non voglio ascoltare".
Tale è stata la tua condotta fin dalla giovinezza:
non hai ascoltato la mia voce.
Tutti i tuoi pastori saranno pascolo del vento
e i tuoi amanti andranno schiavi.
Allora ti dovrai vergognare ed essere confusa,
a causa di tutte le tue iniquità.
Tu che dimori sul Libano,
che ti sei fatta il nido tra i cedri,
come gemerai quando ti coglieranno le doglie,
dolori come di partoriente!
"Per la mia vita - oracolo del Signore - anche se
Conìa figlio di Ioiakìm, re di Giuda, fosse un anello da sigillo nella
mia destra, io me lo strapperei. Ti metterò nelle mani di
chi attenta alla tua vita, nelle mani di coloro che tu temi, nelle mani
di Nabucodònosor re di Babilonia e nelle mani dei Caldei. Sbalzerò te e tua madre che ti ha generato in un paese dove non siete
nati e là morirete. Ma nel paese in cui brameranno
tornare, là non torneranno. È forse questo Conìa un vaso
spregevole, rotto, oppure un vaso che non piace più a nessuno? Perché
sono dunque scacciati, egli e la sua discendenza, e gettati in un paese
che non conoscono?".
Terra, terra, terra! Ascolta la parola del Signore!
Dice
il Signore: "Registrate quest'uomo come uno senza figli, un uomo
che non ha successo nella sua vita, perché nessuno della sua stirpe
avrà la fortuna di sedere sul trono di Davide né di regnare ancora su
Giuda".
23
"Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il
gregge del mio pascolo". Oracolo del Signore. Perciò
dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il
mio popolo: "Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e
non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della
malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. Radunerò
io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho
lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e
si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che
le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né
sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una". Oracolo del
Signore.
"Ecco, verranno giorni - dice il
Signore -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-nostra-giustizia.
Pertanto, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei
quali non si dirà più: Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli
Israeliti dal paese d'Egitto, ma piuttosto: Per la vita del
Signore che ha fatto uscire e che ha ricondotto la discendenza della
casa di Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove
li aveva dispersi; costoro dimoreranno nella propria terra".
Contro i profeti.
Mi si spezza il cuore nel petto,
tremano tutte le mie membra,
sono come un ubriaco
e come chi è inebetito dal vino,
a causa del Signore e a causa delle sue sante parole.
"Poiché il paese è pieno di adùlteri;
a causa della maledizione tutto il paese è in lutto,
si sono inariditi i pascoli della steppa.
Il loro fine è il male
e la loro forza è l'ingiustizia.
Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi,
perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità.
Oracolo del Signore.
Perciò la loro strada sarà per essi
come sentiero sdrucciolevole,
saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse,
poiché io manderò su di essi la sventura,
nell'anno del loro castigo.
Oracolo del Signore.
Tra i profeti di Samaria
io ho visto cose stolte.
Essi profetavano in nome di Baal
e traviavano il mio popolo Israele.
Ma tra i profeti di Gerusalemme
ho visto cose nefande:
commettono adultèri e praticano la menzogna,
danno mano ai malfattori,
sì che nessuno si converte dalla sua malvagità;
per me sono tutti come Sòdoma
e i suoi abitanti come Gomorra".
Perciò dice il Signore degli eserciti contro i
profeti:
"Ecco farò loro ingoiare assenzio
e bere acque avvelenate,
perché dai profeti di Gerusalemme
l'empietà si è sparsa su tutto il paese".
Così dice il Signore degli eserciti: "Non
ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno
credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto
viene dalla bocca del Signore.
Essi dicono a coloro
che disprezzano la parola del Signore:
Voi avrete la pace!
e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore
dicono: Non vi coglierà la sventura.
Ma chi ha assistito al consiglio del Signore,
chi l'ha visto e ha udito la sua parola? Chi ha ascoltato la sua parola
e vi ha obbedito?
Ecco la tempesta del Signore, il suo
furore si scatena,
una tempesta travolgente
si abbatte sul capo dei malvagi.
Non cesserà l'ira del Signore,
finché non abbia compiuto e attuato
i progetti del suo cuore.
Alla fine dei giorni comprenderete tutto!
Io non ho inviato questi profeti
ed essi corrono;
non ho parlato a loro
ed essi profetizzano.
Se hanno assistito al mio consiglio,
facciano udire le mie parole al mio popolo
e li distolgano dalla loro condotta perversa
e dalla malvagità delle loro azioni.
Sono io forse Dio solo da vicino - dice il Signore -
e non anche Dio da lontano?
Può forse nascondersi un uomo nei nascondigli
senza che io lo veda?
Non riempio io il cielo e la terra? Parola del Signore.
Ho sentito quanto affermano i profeti che predicono in
mio nome menzogne: Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno. Fino
a quando ci saranno nel mio popolo profeti che predicono la menzogna e
profetizzano gli inganni del loro cuore? Essi credono di
far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni, che si
raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per
Baal! Il profeta che ha avuto un sogno racconti il suo
sogno; chi ha udito la mia parola annunzi fedelmente la mia parola.
Che cosa ha in comune la paglia con il grano?
Oracolo del Signore.
La mia parola non è forse come il fuoco
- oracolo del Signore -
e come un martello che spacca la roccia?
Perciò, eccomi contro i profeti
- oracolo del Signore -
i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole.
Eccomi contro i profeti - oracolo del Signore -
che muovono la lingua per dare oracoli.
Eccomi contro i
profeti di sogni menzogneri - dice il Signore - che li raccontano e
traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati
né ho dato alcun ordine; essi non gioveranno affatto a questo
popolo". Parola del Signore.
Quando dunque questo popolo o un profeta o un sacerdote
ti domanderà: "Qual è il peso del messaggio del Signore?",
tu riferirai loro: "Voi siete il peso del Signore! Io vi
rigetterò". Parola del Signore. E il profeta o il
sacerdote o il popolo che dica: "Peso del Signore!", io lo
punirò nella persona e nella famiglia. Direte l'uno
all'altro: "Che cosa ha risposto il Signore?" e: "Che
cosa ha detto il Signore?". Non farete più menzione
di peso del Signore, altrimenti per chiunque la sua stessa parola sarà
considerata un peso per avere travisato le parole del Dio vivente, del
Signore degli eserciti, nostro Dio. Così dirai al profeta:
"Che cosa ti ha risposto il Signore?" e: "Che cosa ha
detto il Signore?". Ma se direte "Peso del
Signore", allora così parla il Signore: "Poiché ripetete:
Peso del Signore, mentre vi avevo ordinato di non dire più: Peso del
Signore, ecco, proprio per questo, io mi caricherò di voi
come di un peso e getterò lontano dal mio volto voi e la città che ho
dato a voi e ai vostri padri. Vi coprirò di obbrobrio
perenne e di confusione perenne, che non sarà mai dimenticata".
24
Il Signore mi mostrò due canestri di fichi posti davanti
al tempio, dopo che Nabucodònosor re di Babilonia aveva deportato da
Gerusalemme Ieconia figlio di Ioiakìm re di Giuda, i capi di Giuda, gli
artigiani e i fabbri e li aveva condotti a Babilonia. Un
canestro era pieno di fichi molto buoni, come i fichi primaticci, mentre
l'altro canestro era pieno di fichi cattivi, così cattivi che non si
potevano mangiare.
Il Signore mi disse: "Che cosa vedi, Geremia?".
Io risposi: "Fichi; i fichi buoni sono molto buoni, i cattivi sono
molto cattivi, tanto cattivi che non si possono mangiare".
Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
"Dice
il Signore Dio di Israele: Come si ha riguardo di questi fichi buoni,
così io avrò riguardo, per ii Calde questo paese, li ristabilirò fermamente e non li demolirò; li
pianterò e non li sradicherò mai più. Darò loro un cuore
capace di conoscermi, perché io sono il Signore; essi saranno il mio
popolo e io sarò il loro Dio, se torneranno a me con tutto il cuore. Come
invece si trattano i fichi cattivi, che non si possono mangiare tanto
sono cattivi - così parla il Signore - così io farò di Sedecìa re di
Giuda, dei suoi capi e del resto di Gerusalemme, ossia dei superstiti in
questo paese, e di coloro che abitano nel paese d'Egitto. Li
renderò oggetto di spavento per tutti i regni della terra, l'obbrobrio,
la favola, lo zimbello e la maledizione in tutti i luoghi dove li
scaccerò. Manderò contro di loro la spada, la fame e la
peste finché non scompariranno dal paese che io diedi a loro e ai loro
padri".
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