Da Mosè a Giosuè
1
Queste sono le parole che Mosè
disse a tutto Israele
oltre il Giordano, nel deserto, nella valle dell'Araba, di fronte a Suf,
tra Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab. Vi sono undici
giornate dall'Oreb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea. Nel
quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè
parlò agli Israeliti, dicendogli quanto il Signore gli aveva ordinato di
dir loro. Dopo aver sconfitto Sicon, re degli Amorrei, che
abitava in Chesbon, e Og, re di Basan, che abitava in Astarot e in Edrei,
oltre il Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a
spiegare questa legge:
"Il Signore nostro Dio ci ha parlato
sull'Oreb e ci
ha detto: Avete dimorato abbastanza su questa montagna; voltatevi,
levate l'accampamento e andate verso le montagne degli Amorrei e in
tutte le regioni vicine: la valle dell'Araba, le montagne, la Sefela, il
Negheb, la costa del mare, nel paese dei Cananei e nel Libano, fino al
grande fiume, il fiume Eufrate. Ecco, io vi ho posto il
paese dinanzi; entrate, prendete in possesso il paese che il Signore ha
giurato di dare ai vostri padri, Abramo, Isacco e Giacobbe, e alla loro
stirpe dopo di essi.
In quel tempo io vi ho parlato e vi
ho detto: Io non posso da solo sostenere il carico del popolo. Il Signore
vostro Dio vi ha moltiplicati ed ecco oggi siete numerosi come le stelle del
cielo. Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più
e vi benedica come vi ha promesso di fare. Ma come posso io da solo portare
il vostro peso, il vostro carico e le vostre liti? Sceglietevi nelle vostre
tribù uomini saggi, intelligenti e stimati, e io li costituirò vostri capi.

Voi mi rispondeste: Va bene ciò che proponi di fare. Allora presi i capi
delle vostre tribù, uomini saggi e stimati, e li stabilii sopra di voi come
capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di decine, e
come scribi nelle vostre tribù. In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri
giudici: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e giudicate con giustizia le
questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che sta
presso di lui. Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali, darete
ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il
giudizio appartiene a Dio; le cause troppo difficili per voi le presenterete
a me e io le ascolterò. In quel tempo io vi ordinai tutte le cose che
dovevate fare.
Poi partimmo dall'Oreb e attraversammo tutto quel deserto grande e
spaventoso che avete visto, dirigendoci verso le montagne degli Amorrei,
come il Signore nostro Dio ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a
Kades-Barnea. Allora vi dissi: Siete arrivati presso la montagna degli
Amorrei, che il Signore nostro Dio sta per darci. Ecco il Signore tuo Dio ti
ha posto il paese dinanzi; entra, prendine possesso, come il Signore Dio dei
tuoi padri ti ha detto; non temere e non ti scoraggiare!

Voi vi accostaste a
me tutti e diceste: Mandiamo uomini innanzi a noi, che esplorino il paese e
ci riferiscano sul cammino per il quale noi dovremo salire e sulle città
nelle quali dovremo entrare. La proposta mi piacque e scelsi dodici uomini
tra di voi, uno per tribù. Quelli si incamminarono, salirono verso i monti,
giunsero alla valle di Escol ed esplorarono il paese. Presero con le mani i
frutti del paese, ce li portarono e ci fecero questa relazione: È buono il
paese che il Signore nostro Dio sta per darci. Ma voi non voleste entrarvi e
vi ribellaste all'ordine del Signore vostro Dio; mormoraste nelle vostre
tende e diceste: Il Signore ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese
d'Egitto per darci in mano agli Amorrei e per distruggerci. Dove possiamo
andare noi? I nostri fratelli ci hanno scoraggiati dicendo: Quella gente è
più grande e più alta di noi; le città sono grandi e fortificate fino al
cielo; abbiamo visto là perfino dei figli degli Anakiti.

Allora dissi a voi: Non spaventatevi e non abbiate paura
di loro. Il Signore stesso vostro Dio, che vi precede,
combatterà per voi, come ha fatto tante volte sotto gli occhi vostri in
Egitto e come ha fatto nel deserto, dove hai visto come il
Signore tuo Dio ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per
tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati qui. Nonostante
questo, non aveste fiducia nel Signore vostro Dio che
andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo dove porre
l'accampamento: di notte nel fuoco, per mostrarvi la via dove andare, e
di giorno nella nube.
Il Signore udì le vostre parole, si adirò e giurò:
Nessuno
degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho
giurato di dare ai vostri padri, se non Caleb, figlio di
Iefunne. Egli lo vedrà e a lui e ai suoi figli darò la terra che ha
calcato, perché ha pienamente seguito il Signore. Anche
contro di me si adirò il Signore, per causa vostra, e disse: Neanche tu
vi entrerai, ma vi entrerà Giosuè, figlio di Nun, che sta
al tuo servizio; incoraggialo, perché egli metterà Israele in possesso
di questo paese. E i vostri bambini, dei quali avete detto:
Diventeranno oggetto di preda! e i vostri figli, che oggi non conoscono
né il bene né il male, essi vi entreranno; a loro lo darò ed essi lo
possiederanno. Ma voi volgetevi indietro e incamminatevi
verso il deserto, in direzione del Mare Rosso.
Allora voi mi rispondeste: Abbiamo peccato contro il
Signore! Entreremo e combatteremo in tutto come il Signore nostro Dio ci
ha ordinato. Ognuno di voi cinse le armi e presumeste di salire verso la
montagna. Il Signore mi disse: Ordina loro: Non salite e
non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sarete sconfitti
davanti ai vostri nemici. Io ve lo dissi, ma voi non mi
ascoltaste; anzi vi ribellaste all'ordine del Signore, foste presuntuosi
e osaste salire verso i monti. Allora gli Amorrei, che
abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi inseguirono come
fanno le api e vi batterono in Seir fino a Corma. Voi
tornaste e piangeste davanti al Signore; ma il Signore non diede ascolto
alla vostra voce e non vi porse l'orecchio. Così rimaneste
in Kades molti giorni, per tutto il tempo in cui vi siete rimasti.
2

Allora cambiammo direzione e
partimmo per il deserto verso il Mare Rosso, come il Signore mi aveva
detto, e girammo intorno al monte Seir per lungo tempo. Il Signore mi
disse: Avete girato abbastanza intorno a questa montagna; volgetevi
verso settentrione. Da' quest'ordine al popolo: Voi state per passare i
confini dei figli di Esaù, vostri fratelli, che dimorano in Seir; essi
avranno paura di voi; state bene in guardia: non muovete loro guerra,
perché del loro paese io non vi darò neppure quanto ne può calcare la
pianta di un piede; infatti ho dato il monte di Seir in proprietà a Esaù.
Comprerete da loro con denaro le vettovaglie che mangerete e comprerete
da loro con denaro anche l'acqua da bere. Perché il Signore tuo Dio ti
ha benedetto in ogni lavoro delle tue mani, ti ha seguito nel tuo
viaggio attraverso questo grande deserto; il Signore tuo Dio è stato con
te in questi quaranta anni e non ti è mancato nulla.
Allora passammo oltre i nostri fratelli, i figli di Esaù, che abitano in
Seir, lungo la via dell'Araba, per Elat ed Ezion-Gheber. Poi ci voltammo
e avanzammo in direzione del deserto di Moab. Il Signore mi disse: Non
attaccare Moab e non gli muovere guerra, perché io non ti darò nulla da
possedere nel suo paese; infatti ho dato Ar ai figli di Lot, come loro
proprietà.
Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di statura
come gli Anakiti. Erano anch'essi considerati Refaim come gli Anakiti;
ma i Moabiti li chiamavano Emim. Anche Seir era prima abitata dagli
Hurriti, ma i figli di Esaù li scacciarono, li distrussero e si
stabilirono al posto loro, come ha fatto Israele nel paese che possiede
e che il Signore gli ha dato.
Ora alzatevi e passate il torrente Zered! E attraversammo il torrente
Zered. La durata del nostro cammino, da Kades-Barnea al passaggio del
torrente Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione di
uomini atti alla guerra scomparve dall'accampamento, come il Signore
aveva loro giurato. Anche la mano del Signore era stata contro di loro,
per sterminarli dall'accampamento finché fossero annientati. Quando
tutti quegli uomini atti alla guerra furono passati nel numero dei
morti, il Signore mi disse: Oggi tu stai per passare i confini di Moab,
ad Ar, e ti avvicinerai agli Ammoniti. Non li attaccare e non muover
loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nel paese degli
Ammoniti; infatti l'ho dato in proprietà ai figli di Lot.
Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi abitavano i
Refaim e gli Ammoniti li chiamavano Zanzummim: popolo grande, numeroso,
alto di statura come gli Anakiti; ma il Signore li aveva distrutti
davanti agli Ammoniti, che li avevano scacciati e si erano stabiliti al
loro posto. Così il Signore aveva fatto per i figli di Esaù che abitano
in Seir, quando distrusse gli Hurriti davanti a loro; essi li
scacciarono e si stabilirono al loro posto e vi sono rimasti fino ad
oggi. Anche gli Avviti, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furono
distrutti dai Kaftoriti, usciti da Kaftor, i quali si stabilirono al
loro posto.
Suvvia, levate l'accampamento e passate la valle dell'Arnon; ecco io
metto in tuo potere Sicon, l'Amorreo, re di Chesbon, e il suo paese;
comincia a prenderne possesso e muovigli guerra. Oggi comincerò a
incutere paura e terrore di te ai popoli che sono sotto tutto il cielo,
così che, all'udire la tua fama, tremeranno e saranno presi da spavento
dinanzi a te.
Allora mandai messaggeri dal deserto di Kedemot a Sicon, re di Chesbon,
con parole di pace, e gli feci dire: Lasciami passare nel tuo paese; io
camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a
sinistra. Tu mi venderai per denaro contante le vettovaglie che mangerò
e mi darai per denaro contante l'acqua che berrò; permittimi solo il
transito, come mi hanno permesso i figli di Esaù, che abitano in Seir, e
i Moabiti che abitano in Ar, finché io abbia passato il Giordano per
entrare nel paese che il Signore nostro Dio sta per darci. Ma Sicon, re
di Chesbon, non ci volle lasciar passare nel suo paese, perché il
Signore tuo Dio gli aveva reso inflessibile lo spirito e ostinato il
cuore, per mettertelo nelle mani, come appunto è oggi. Il Signore mi
disse: Vedi, ho cominciato a mettere in tuo potere Sicon e il suo paese;
da' inizio alla conquista impadronendoti del suo paese. Allora Sicon
uscì contro di noi con tutta la sua gente per darci battaglia a Iaaz. Il
Signore nostro Dio ce lo mise nelle mani e noi abbiamo sconfitto lui, i
suoi figli e tutta la sua gente. In quel tempo prendemmo tutte le sue
città e votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non
vi lasciammo alcun superstite. Soltanto asportammo per noi come preda il
bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. Da Aroer, che è
sull'orlo della valle dell'Arnon, e dalla città che è sul torrente
stesso, fino a Gàlaad, non ci fu città che fosse inaccessibile per noi:
il Signore nostro Dio le mise tutte in nostro potere. Ma non ti
avvicinasti al paese degli Ammoniti, a tutta la riva dal torrente Iabbok,
alle città delle montagne, a tutti i luoghi che il Signore nostro Dio ci
aveva proibito di attaccare.
3
Poi ci voltammo e salimmo per la via di Basan. Og re di Basan, con tutta
la sua gente, ci venne incontro per darci battaglia a Edrei. Il Signore
mi disse: Non lo temere, perché io darò in tuo potere lui, tutta la sua
gente e il suo paese; tu farai a lui quel che hai fatto a Sicon, re
degli Amorrei, che abitava a Chesbon. Così il Signore nostro Dio mise in
nostro potere anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente; noi lo
abbiamo sconfitto, senza lasciargli alcun superstite. Gli prendemmo in
quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non prendessimo
loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Basan.
Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre,
senza contare le città aperte, che erano molto numerose. Noi le votammo
allo sterminio, come avevamo fatto di Sicon, re di Chesbon: votammo allo
sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. Ma il bestiame e le
spoglie delle città asportammo per noi come preda.

In quel tempo, abbiamo preso ai due re degli Amorrei il paese che è
oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte Ermon - quelli di Sidone
chiamano Sirion l'Ermon, gli Amorrei lo chiamano Senir -, tutte le città
della pianura, tutto Gàlaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città
del regno di Og in Basan. Perché Og, re di Basan, era rimasto l'unico
superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è
forse a Rabba degli Ammoniti? È lungo nove cubiti secondo il cubito di
un uomo.
In quel tempo abbiamo preso in possesso questo paese: ai Rubeniti e ai
Gaditi diedi il territorio di Aroer, sul torrente Arnon, fino a metà
della montagna di Gàlaad con le sue città.
Alla metà della tribù di Manàsse diedi il resto di Gàlaad e tutto il
regno di Og in Basan; tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si
chiamava il paese dei Refaim. Iair, figlio di Manàsse, prese tutta la
regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e
chiamò con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano
Villaggi di Iair. Diedi Gàlaad a Machir. Ai Rubeniti e ai Gaditi diedi
da Gàlaad fino al torrente Arnon, fino alla metà del torrente che serve
di confine e fino al torrente Iabbok, frontiera degli Ammoniti, e
l'Araba il cui confine è costituito dal Giordano, da Genèsaret fino al
mare dell'Araba, cioè il Mar Morto, sotto le pendici del Pisga, verso
l'oriente.

Ora in quel tempo io vi diedi quest'ordine: Il Signore vostro Dio vi ha
dato questo paese in proprietà. Voi tutti, uomini vigorosi, passerete
armati alla testa degli Israeliti vostri fratelli. Soltanto le vostre
mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame (so che di bestiame ne
avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, finché il Signore
abbia dato una dimora tranquilla ai vostri fratelli come ha fatto per
voi, e prendano anch'essi possesso del paese che il Signore vostro Dio
sta per dare a loro oltre il Giordano. Poi ciascuno tornerà nel possesso
che io vi ho dato.
In quel tempo diedi anche a Giosuè quest'ordine: I tuoi occhi hanno
visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto a questi due re; lo stesso
farà il Signore a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. Non li
temete, perché lo stesso Signore vostro Dio combatte per voi.
In quel medesimo tempo, io supplicai il Signore:
Signore
Dio, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua
mano potente; quale altro Dio, infatti, in cielo o sulla terra, può
fare opere e prodigi come i tuoi? Permetti che io passi al
di là e veda il bel paese che è oltre il Giordano e questi bei monti e
il Libano. Ma il Signore si adirò contro di me, per causa
vostra, e non mi esaudì. Il Signore mi disse: Basta, non parlarmi più
di questa cosa. Sali sulla cima del Pisga, volgi lo sguardo
a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e a oriente e contempla il
paese con gli occhi; perché tu non passerai questo Giordano. Trasmetti
i tuoi ordini a Giosuè, rendilo intrepido e incoraggialo, perché lui
lo passerà alla testa di questo popolo e metterà Israele in possesso
del paese che vedrai.
Così ci fermammo nella valle di fronte a
Bet-Peor.
4
Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io
vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate
in possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per
darvi.

Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non
ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che
io vi prescrivo. I vostri occhi videro ciò che il Signore
ha fatto a Baal-Peor: come il Signore tuo Dio abbia distrutto in mezzo a
te quanti avevano seguito Baal-Peor; ma voi che vi
manteneste fedeli al Signore vostro Dio siete oggi tutti in vita. Vedete,
io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato,
perché le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per
prenderne possesso. Le osserverete dunque e le metterete in
pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza
agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi,
diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti
qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore
nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E
qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa
legislazione che io oggi vi espongo?

Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i
tuoi occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tutto il tempo
della tua vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi
figli. Ricordati del giorno in cui sei comparso davanti al
Signore tuo Dio sull'Oreb, quando il Signore mi disse: Radunami il
popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi
finché vivranno sulla terra, e le insegnino ai loro figli. Voi
vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva nelle
fiamme che si innalzavano in mezzo al cielo; vi erano tenebre, nuvole e
oscurità. Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il
suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era soltanto una
voce. Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di
osservare, cioè i dieci comandamenti, e li scrisse su due tavole di
pietra. A me in quel tempo il Signore ordinò di insegnarvi
leggi e norme, perché voi le metteste in pratica nel paese in cui state
per entrare per prenderne possesso. Poiché dunque non
vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco,
state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi
corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche idolo, la
figura di maschio o femmina, la figura di qualunque
animale, la figura di un uccello che vola nei cieli, la
figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che
vive nelle acque sotto la terra; perché, alzando gli occhi
al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito del
cielo, tu non sia trascinato a prostrarti davanti a quelle cose e a
servirle; cose che il Signore tuo Dio ha abbandonato in sorte a tutti i
popoli che sono sotto tutti i cieli. Voi invece, il Signore
vi ha presi, vi ha fatti uscire dal crogiuolo di ferro, dall'Egitto,
perché foste un popolo che gli appartenesse, come oggi difatti siete.

Il Signore si adirò contro di me per causa vostra e
giurò che io non avrei passato il Giordano e non sarei entrato nella
fertile terra che il Signore Dio tuo ti dà in eredità. Perché
io devo morire in questo paese, senza passare il Giordano; ma voi lo
dovete passare e possiederete quella fertile terra. Guardatevi dal dimenticare l'alleanza che il Signore
vostro Dio ha stabilita con voi e dal farvi alcuna immagine scolpita di
qualunque cosa, riguardo alla quale il Signore tuo Dio ti ha dato un
comando. Poiché il Signore tuo Dio è fuoco divoratore, un
Dio geloso. Quando avrete generato figli e nipoti e sarete
invecchiati nel paese, se vi corromperete, se vi farete immagini
scolpite di qualunque cosa, se farete ciò che è male agli occhi del
Signore vostro Dio per irritarlo, io chiamo oggi in
testimonio contro di voi il cielo e la terra: voi certo perirete,
scomparendo dal paese di cui state per prendere possesso oltre il
Giordano. Voi non vi rimarrete lunghi giorni, ma sarete tutti
sterminati. Il Signore vi disperderà fra i popoli e non
resterete più di un piccolo numero fra le nazioni dove il Signore vi
condurrà. Là servirete a dèi fatti da mano d'uomo, dèi
di legno e di pietra, i quali non vedono, non mangiano, non odorano. Ma
di là cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se lo cercherai con
tutto il cuore e con tutta l'anima. Con angoscia, quando
tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi giorni, tornerai al
Signore tuo Dio e ascolterai la sua voce, poiché il
Signore Dio tuo è un Dio misericordioso; non ti abbandonerà e non ti
distruggerà, non dimenticherà l'alleanza che ha giurata ai tuoi padri.

Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te:
dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità dei
cieli all'altra, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa
simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di
Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo? O
ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a
un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e
braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore vostro Dio
in Egitto, sotto i vostri occhi? Tu sei diventato
spettatore di queste cose, perché tu sappia che il Signore è Dio e che
non ve n'è altri fuori di lui. Dal cielo ti ha fatto udire
la sua voce per educarti; sulla terra ti ha mostrato il suo grande fuoco
e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco. Perché ha
amato i tuoi padri, ha scelto la loro posterità e ti ha fatto uscire
dall'Egitto con la sua stessa presenza e con grande potenza, per
scacciare dinanzi a te nazioni più grandi e più potenti di te, per
farti entrare nel loro paese e dartene il possesso, come appunto è
oggi. Sappi dunque oggi e conserva bene nel tuo cuore che
il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è
altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che
oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché
tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà per
sempre".

In quel tempo Mosè scelse tre città oltre il Giordano
verso oriente, perché servissero di asilo all'omicida che
avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senza averlo odiato
prima, perché potesse aver salva la vita fuggendo in una di quelle
città. Esse furono Beser, nel deserto, sull'altipiano, per
i Rubeniti; Ramot, in Gàlaad, per i Gaditi, e Golan, in Basan, per i
Manassiti.Questa è la legge che Mosè espose agli Israeliti.
Queste
sono le istruzioni, le leggi e le norme che Mosè diede agli Israeliti
quando furono usciti dall'Egitto, oltre il Giordano, nella
valle di fronte a Bet-Peor, nel paese di Sicon re degli Amorrei che
abitava in Chesbon, e che Mosè e gli Israeliti sconfissero quando
furono usciti dall'Egitto. Essi avevano preso possesso del
paese di lui e del paese di Og re di Basan - due re Amorrei che stavano
oltre il Giordano, verso oriente -, da Aroer, che è
sull'orlo della valle dell'Arnon, fino al monte Sirion, cioè l'Ermon, con
tutta l'Araba oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare dell'Araba
sotto le pendici del Pisga.
5
Mosè convocò tutto Israele e disse loro: "Ascolta,
Israele, le leggi e le norme che oggi io proclamo dinanzi a voi:
imparatele e custoditele e mettetele in pratica. Il Signore
nostro Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb. Il
Signore non ha stabilito questa alleanza con i nostri padri, ma con noi
che siamo qui oggi tutti in vita. Il Signore vi ha parlato
faccia a faccia sul monte dal fuoco, mentre io stavo tra il
Signore e voi, per riferirvi la parola del Signore, perché voi avevate
paura di quel fuoco e non eravate saliti sul monte.

Egli disse:
Io sono il
Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla
condizione servile. Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo
né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù
sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai
davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono
un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e
alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a
mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non
ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.
Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha
comandato. Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, ma il settimo giorno è
il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo
figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue,
né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro
le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.
Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio
ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore
tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.
Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché
la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti
dà.
Non uccidere.
Non commettere adulterio.
Non rubare.
Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo
prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo
bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

Queste parole pronunciò il Signore, parlando a tutta la
vostra assemblea, sul monte, dal fuoco, dalla nube e dall'oscurità, con
voce poderosa, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra
e me le diede.
All'udire la voce in mezzo alle tenebre, mentre il monte
era tutto in fiamme, i vostri capitribù e i vostri anziani si
avvicinarono tutti a me e dissero: Ecco il Signore nostro
Dio ci ha mostrato la sua gloria e la sua grandezza e noi abbiamo udito
la sua voce dal fuoco; oggi abbiamo visto che Dio può parlare con
l'uomo e l'uomo restare vivo. Ma ora, perché dovremmo
morire? Questo grande fuoco infatti ci consumerà; se continuiamo a
udire ancora la voce del Signore nostro Dio moriremo. Poiché
chi tra tutti i mortali ha udito come noi la voce del Dio vivente
parlare dal fuoco ed è rimasto vivo? Avvicinati tu e
ascolta quanto il Signore nostro Dio dirà; ci riferirai quanto il
Signore nostro Dio ti avrà detto e noi lo ascolteremo e lo faremo. Il
Signore udì le vostre parole, mentre mi parlavate, e
mi disse:
Ho udito
le parole che questo popolo ti ha rivolte; quanto hanno detto va bene. Oh,
se avessero sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei
comandi, per essere felici loro e i loro figli per sempre!
Va'
e di' loro: Tornate alle vostre tende; ma tu resta qui con me e
io ti detterò tutti i comandi, tutte le leggi e le norme che dovrai
insegnare loro, perché le mettano in pratica nel paese che io sto per
dare in loro possesso.
Badate dunque di fare come il Signore vostro Dio vi ha
comandato; non ve ne discostate né a destra né a sinistra; camminate
in tutto e per tutto per la via che il Signore vostro Dio vi ha
prescritta, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel paese
di cui avrete il possesso.
6

Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore
vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel
paese in cui state per entrare per prenderne possesso; perché
tu tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita,
tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti
i suoi comandi che io ti dò e così sia lunga la tua vita. Ascolta,
o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e
cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele,
come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore
è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il
cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi
precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li
ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua,
quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te
li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra
gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e
sulle tue porte.
Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel
paese che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di
darti; quando ti avrà condotto alle città grandi e belle che tu non
hai edificate, alle case piene di ogni bene che tu non hai
riempite, alle cisterne scavate ma non da te, alle vigne e agli oliveti
che tu non hai piantati, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, guardati
dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto,
dalla condizione servile. Temerai il Signore Dio tuo, lo
servirai e giurerai per il suo nome.

Non seguirete altri dèi, divinità dei popoli che vi
staranno attorno, perché il Signore tuo Dio che sta in
mezzo a te, è un Dio geloso; l'ira del Signore tuo Dio si accenderebbe
contro di te e ti distruggerebbe dalla terra. Non tenterete
il Signore vostro Dio come lo tentaste a Massa. Osserverete
diligentemente i comandi del Signore vostro Dio, le istruzioni e le
leggi che vi ha date. Farai ciò che è giusto e buono agli
occhi del Signore, perché tu sia felice ed entri in possesso della
fertile terra che il Signore giurò ai tuoi padri di darti, dopo
che egli avrà scacciati tutti i tuoi nemici davanti a te, come il
Signore ha promesso.
Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che
significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il
Signore nostro Dio vi ha date? tu risponderai a tuo figlio:
Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire
dall'Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i
nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'Egitto, contro
il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di
là per condurci nel paese che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora
il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo
il Signore nostro Dio così da essere sempre felici ed essere conservati
in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà
per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore
Dio nostro, come ci ha ordinato.
7

Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese
che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte
nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i
Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, quando
il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte,
tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro
grazia. Non ti imparenterai con loro, non darai le tue
figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché
allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me, per farli servire a dèi
stranieri, e l'ira del Signore si accenderebbe contro di voi e ben
presto vi distruggerebbe. Ma voi vi comporterete con loro
così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i
loro pali sacri, brucerete nel fuoco i loro idoli. Tu
infatti sei un popolo consacrato al Signore tuo Dio; il Signore tuo Dio
ti ha scelto per essere il suo popolo privilegiato fra tutti i popoli
che sono sulla terra.
Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché
siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più
piccolo di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi ama e
perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, il
Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati
liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re di
Egitto. Riconoscete dunque che il Signore vostro Dio è Dio,
il Dio fedele, che mantiene la sua alleanza e benevolenza per mille
generazioni, con coloro che l'amano e osservano i suoi comandamenti; ma
ripaga nella loro persona coloro che lo odiano, facendoli perire; non
concede una dilazione a chi lo odia, ma nella sua stessa persona lo
ripaga.
Osserverai dunque i comandi, le leggi e le norme che
oggi ti dò, mettendole in pratica. Per aver voi dato
ascolto a queste norme e per averle osservate e messe in pratica, il
Signore tuo Dio conserverà per te l'alleanza e la benevolenza che ha
giurato ai tuoi padri. Egli ti amerà, ti benedirà, ti
moltiplicherà; benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo
suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, i parti delle tue
vacche e i nati del tuo gregge, nel paese che ha giurato ai tuoi padri
di darti. Tu sarai benedetto più di tutti i popoli e non
ci sarà in mezzo a te né maschio né femmina sterile e neppure fra il
tuo bestiame. Il Signore allontanerà da te ogni infermità
e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che
bene conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano.
Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo
sta per consegnare a te; il tuo occhio non li compianga; non servire i
loro dèi, perché ciò è una trappola per te.

Forse penserai: Queste nazioni sono più numerose di me;
come potrò scacciarle? Non temerle! Ricordati di quello
che il Signore tuo Dio fece al faraone e a tutti gli Egiziani; ricordati
delle grandi prove che hai viste con gli occhi, dei segni, dei prodigi,
della mano potente e del braccio teso, con cui il Signore tuo Dio ti ha
fatto uscire; così farà il Signore tuo Dio a tutti i popoli, dei quali
hai timore. Anche i calabroni manderà contro di loro il
Signore tuo Dio finché non siano periti quelli che saranno rimasti
illesi o nascosti al tuo passaggio. Non tremare davanti ad
essi, perché il Signore tuo Dio è in mezzo a te Dio grande e
terribile. Il Signore tuo Dio scaccerà a poco a poco
queste nazioni dinanzi a te; tu non le potrai distruggere in fretta,
altrimenti le bestie selvatiche si moltiplicherebbero a tuo danno; ma
il Signore tuo Dio le metterà in tuo potere e le getterà in grande
spavento, finché siano distrutte. Ti metterà nelle mani i
loro re e tu farai perire i loro nomi sotto il cielo; nessuno potrà
resisterti, finché tu le abbia distrutte.
Darai alle fiamme le sculture dei loro dèi; non
bramerai e non prenderai per te il loro argento e oro che è su di
quelle, altrimenti ne resteresti come preso in trappola, perché sono un
abominio per il Signore tuo Dio; non introdurrai
quest'abominio in casa tua, perché sarai come esso votato allo
sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è votato allo
sterminio.
8
Baderete di mettere in pratica tutti i comandi che oggi
vi dò, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso del
paese che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri.
Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti
ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e
metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu
avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha
umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che
tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per
farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di
quanto esce dalla bocca del Signore. Il tuo vestito non ti
si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi
quarant'anni. Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo
corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te.

Osserva i comandi del Signore tuo Dio camminando nelle
sue vie e temendolo; perché il Signore tuo Dio sta per
farti entrare in un paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di
acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna; paese
di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi,
di olio e di miele; paese dove non mangerai con scarsità il
pane, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai
cui monti scaverai il rame. Mangerai dunque a sazietà e
benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che ti avrà
dato. Guardati bene dal dimenticare il Signore tuo Dio
così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi che
oggi ti dò. Quando avrai mangiato e ti sarai saziato,
quando avrai costruito belle case e vi avrai abitato, quando
avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi
il tuo argento e il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, il
tuo cuore non si inorgoglisca in modo da dimenticare il Signore tuo Dio
che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione servile; che
ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti
velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto
sgorgare per te l'acqua dalla roccia durissima; che nel
deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri, per umiliarti
e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire.
Guardati dunque dal pensare: La mia forza e la potenza
della mia mano mi hanno acquistato queste ricchezze. Ricordati
invece del Signore tuo Dio perché Egli ti dà la forza per acquistare
ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l'alleanza che ha giurata
ai tuoi padri. Ma se tu dimenticherai il Signore tuo Dio e
seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io
attesto oggi contro di voi che certo perirete! Perirete
come le nazioni che il Signore fa perire davanti a voi, perché non
avrete dato ascolto alla voce del Signore vostro Dio.
9
Ascolta, Israele! Oggi tu attraverserai il Giordano per
andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di
città grandi e fortificate fino al cielo, di un popolo
grande e alto di statura, dei figli degli Anakiti che tu conosci e dei
quali hai sentito dire: Chi mai può resistere ai figli di Anak? Sappi
dunque oggi che il Signore tuo Dio passerà davanti a te come fuoco
divoratore, li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li
scaccerai e li farai perire in fretta, come il Signore ti ha detto. Quando
il Signore tuo Dio li avrà scacciati dinanzi a te, non pensare: A causa
della mia giustizia, il Signore mi ha fatto entrare in possesso di
questo paese; mentre per la malvagità di queste nazioni il Signore le
scaccia dinanzi a te. No, tu non entri in possesso del loro
paese a causa della tua giustizia, né a causa della rettitudine del tuo
cuore; ma il Signore tuo Dio scaccia quelle nazioni dinanzi a te per la
loro malvagità e per mantenere la parola che il Signore ha giurato ai
tuoi padri, ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe. Sappi dunque
che non a causa della tua giustizia il Signore tuo Dio ti dà il
possesso di questo fertile paese; anzi tu sei un popolo di dura cervice.

Ricordati, non dimenticare, come hai provocato all'ira il
Signore tuo Dio nel deserto. Da quando usciste dal paese d'Egitto fino
al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli al Signore. Anche sull'Oreb provocaste all'ira
il Signore; il Signore si adirò contro di voi fino a volere
la vostra distruzione. Quando io salii sul monte a prendere
le tavole di pietra, le tavole dell'alleanza che il Signore
aveva stabilita con voi, rimasi sul monte quaranta giorni e
quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua; il
Signore mi diede le due tavole di pietra, scritte dal dito
di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che il Signore
vi aveva dette sul monte, in mezzo al fuoco, il giorno
dell'assemblea. Alla fine dei quaranta giorni e delle
quaranta notti, il Signore mi diede le due tavole di pietra,
le tavole dell'alleanza. Poi il Signore mi disse: Scendi in
fretta di qui, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire
dall'Egitto, si è traviato; presto si sono allontanati dalla
via che io avevo loro indicata: si sono fatti un idolo di
metallo fuso. Il Signore mi aggiunse: Io ho visto questo
popolo; ecco, è un popolo di dura cervice; lasciami fare; io
li distruggerò e cancellerò il loro nome sotto i cieli e
farò di te una nazione più potente e più grande di loro.
Così io mi volsi e scesi dal monte, dal monte tutto in
fiamme, tenendo nelle mani le due tavole dell'alleanza.
Guardai ed ecco, avevate peccato contro il Signore vostro
Dio; vi eravate fatto un vitello di metallo fuso; avevate
ben presto lasciato la via che il Signore vi aveva imposta.
Allora afferrai le due tavole, le gettai con le mie mani e
le spezzai sotto i vostri occhi. Poi mi prostrai davanti al
Signore, come avevo fatto la prima volta, per quaranta
giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi
acqua, a causa del gran peccato che avevate commesso,
facendo ciò che è male agli occhi del Signore per
provocarlo. Io avevo paura di fronte all'ira e al furore di
cui il Signore era acceso contro di voi, al punto di volervi
distruggere. Ma il Signore mi esaudì anche quella volta.
Anche contro Aronne il Signore si era fortemente adirato, al
punto di volerlo far perire; io pregai in quell'occasione
anche per Aronne. Poi presi l'oggetto del vostro peccato, il
vitello che avevate fatto, lo bruciai nel fuoco, lo feci a
pezzi, frantumandolo finché fosse ridotto in polvere, e
buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte.

Anche a Tabera, a Massa e a
Kibrot-Taava, voi provocaste il Signore. Quando il Signore
volle farvi partire da Kades-Barnea dicendo: Entrate e
prendete in possesso il paese che vi do, voi vi ribellaste
all'ordine del Signore vostro Dio, non aveste fede in lui e
non obbediste alla sua voce. Siete stati ribelli al Signore
da quando vi ho conosciuto.
Io stetti prostrato davanti al
Signore, quei quaranta giorni e quelle quaranta notti,
perché il Signore aveva minacciato di distruggervi. Pregai
il Signore e dissi: Signore Dio, non distruggere il tuo
popolo, la tua eredità, che hai riscattato nella tua
grandezza, che hai fatto uscire dall'Egitto con mano
potente.
Ricordati dei tuoi servi Abramo,
Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo
popolo e alla sua malvagità e al suo peccato, perché il
paese da dove ci hai fatti uscire non dica: Poiché il
Signore non era in grado di introdurli nella terra che aveva
loro promessa e poiché li odiava, li ha fatti uscire di qui
per farli morire nel deserto. Al contrario essi sono il tuo
popolo, la tua eredità, che tu hai fatto uscire dall'Egitto
con grande potenza e con braccio teso.
10

In quel tempo il Signore mi disse:
Tagliati due tavole
di pietra simili alle prime e sali da me sul monte e costruisci anche
un'arca di legno; io scriverò su quelle tavole le parole
che erano sulle prime che tu hai spezzato e tu le metterai nell'arca. Io
feci dunque un'arca di legno d'acacia e tagliai due tavole di pietra
simili alle prime; poi salii sul monte, con le due tavole in mano. Il
Signore scrisse su quelle tavole la stessa iscrizione di prima, cioè i
dieci comandamenti che il Signore aveva promulgati per voi sul monte, in
mezzo al fuoco, il giorno dell'assemblea. Il Signore me li consegnò. Allora
mi volsi e scesi dal monte; collocai le tavole nell'arca che avevo fatta
e là restarono, come il Signore mi aveva ordinato.
Poi gli Israeliti partirono dai pozzi dei figli Iaakan
per Mosera. Là morì Aronne e vi fu sepolto; Eleazaro suo figlio
divenne sacerdote al posto di lui. Di là partirono alla
volta di Gudgoda e da Gudgoda alla volta di Iotbata, paese ricco di
torrenti d'acqua.
In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per
portare l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore
al suo servizio e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad
oggi. Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi
fratelli: il Signore è la sua eredità, come il Signore tuo Dio gli
aveva detto.
Io ero rimasto sul monte, come la prima volta, quaranta
giorni e quaranta notti; il Signore mi esaudì anche questa volta: il
Signore non ha voluto distruggerti. Poi il Signore mi
disse: Alzati, mettiti in cammino alla testa del tuo popolo: entrino nel
paese che giurai ai loro padri di dar loro e ne prendano possesso.
Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se
non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie,
che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta
l'anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue
leggi, che oggi ti dò per il tuo bene? Ecco, al Signore
tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa
contiene. Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri,
li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza,
cioè voi, come oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore
ostinato e non indurite più la vostra nuca; perché il
Signore vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio
grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali,
rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero
e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero,
poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto. Temi
il Signore tuo Dio, a lui servi, restagli fedele e giura nel suo nome: Egli
è l'oggetto della tua lode, Egli è il tuo Dio; ha fatto per te quelle
cose grandi e tremende che i tuoi occhi hanno visto. I tuoi
padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; ora il Signore
tuo Dio ti ha reso numeroso come le stelle dei cieli.
11
Ama dunque il Signore tuo Dio e osserva le sue
prescrizioni: le sue leggi, le sue norme e i suoi comandi. Voi
riconoscete oggi - poiché non parlo ai vostri figli che non hanno
conosciuto né hanno visto le lezioni del Signore vostro Dio - voi
riconoscete la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio teso, i
suoi portenti, le opere che ha fatte in mezzo all'Egitto, contro il
faraone, re d'Egitto, e contro il suo paese;

e ciò che ha
fatto all'esercito d'Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come ha
fatto rifluire su di loro le acque del Mare Rosso, quando essi vi
inseguivano e come li ha distrutti per sempre; ciò che ha
fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo; ciò
che ha fatto a Datan e ad Abiram, figli di Eliab, figlio di Ruben; come
la terra ha spalancato la bocca e li ha inghiottiti con le loro
famiglie, le loro tende e quanto a loro apparteneva, in mezzo a tutto
Israele. Perché i vostri occhi hanno visto le grandi cose
che il Signore ha operate.
Osserverete dunque tutti i comandi che oggi vi
dò,
perché siate forti e possiate conquistare il paese che state per
entrare a prendere in possesso e perché restiate a lungo
sul suolo che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri e alla loro
discendenza: terra dove scorre latte e miele. Perché il
paese di cui stai per entrare in possesso non è come il paese d'Egitto
da cui siete usciti e dove gettavi il tuo seme e poi lo irrigavi con il
piede, come fosse un orto di erbaggi; ma il paese che
andate a prendere in possesso è un paese di monti e di valli, beve
l'acqua della pioggia che viene dal cielo: paese del quale
il Signore tuo Dio ha cura e sul quale si posano sempre gli occhi del
Signore tuo Dio dal principio dell'anno sino alla fine. Ora,
se obbedirete diligentemente ai comandi che oggi vi dò, amando il
Signore vostro Dio e servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima, io
darò al vostro paese la pioggia al suo tempo: la pioggia d'autunno e la
pioggia di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo frumento, il
tuo vino e il tuo olio; farò anche crescere nella tua
campagna l'erba per il tuo bestiame; tu mangerai e sarai saziato. State
in guardia perché il vostro cuore non si lasci sedurre e voi vi
allontaniate, servendo dèi stranieri o prostrandovi davanti a loro. Allora
si accenderebbe contro di voi l'ira del Signore ed egli chiuderebbe i
cieli e non vi sarebbe più pioggia e la terra non darebbe più i
prodotti e voi perireste ben presto, scomparendo dalla fertile terra che
il Signore sta per darvi.

Porrete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole;
ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio
tra gli occhi; le insegnerete ai vostri figli, parlandone
quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti
coricherai e quando ti alzerai; le scriverai sugli stipiti
della tua casa e sulle tue porte, perché i vostri giorni e
i giorni dei vostri figli, nel paese che il Signore ha giurato ai vostri
padri di dare loro, siano numerosi come i giorni dei cieli sopra la
terra.
Poiché se osserverete diligentemente tutti questi
comandi che vi dò e li metterete in pratica, amando il Signore vostro
Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a lui, il
Signore scaccerà dinanzi a voi tutte quelle nazioni e voi
v'impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. Ogni
luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri
confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume
Eufrate, al Mar Mediterraneo. Nessuno potrà resistere a
voi; il Signore vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il
terrore di voi su tutta la terra che voi calpesterete.
Vedete, io pongo oggi davanti a voi una benedizione e
una maledizione: la benedizione, se obbedite ai comandi del
Signore vostro Dio, che oggi vi dò; la maledizione, se non
obbedite ai comandi del Signore vostro Dio e se vi allontanate dalla via
che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete
conosciuti.
Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese
che vai a prendere in possesso, tu porrai la benedizione sul monte
Garizim e la maledizione sul monte Ebal. Questi monti si
trovano appunto oltre il Giordano, dietro la via verso occidente, nel
paese dei Cananei che abitano l'Araba di fronte a Gàlgala presso le
Querce di More. Voi infatti state per passare il Giordano
per prendere in possesso il paese, che il Signore vostro Dio vi dà; voi
lo possiederete e lo abiterete. Avrete cura di mettere in
pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi.
12
Queste sono le leggi e le norme, che avrete cura di mettere in pratica
nel paese che il Signore, Dio dei tuoi padri, ti dà perché tu lo
possegga finché vivrete sulla terra.

Distruggerete completamente tutti i luoghi, dove le nazioni che state
per scacciare servono i loro dèi: sugli alti monti, sui colli e sotto
ogni albero verde. Demolirete i loro altari, spezzerete le loro stele,
taglierete i loro pali sacri, brucerete nel fuoco le statue dei loro dèi
e cancellerete il loro nome da quei luoghi.
Non così farete rispetto al Signore vostro Dio, ma lo cercherete nella
sua dimora, nel luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto fra tutte le
vostre tribù, per stabilirvi il suo nome; là andrete. Là presenterete i
vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le
vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre
offerte volontarie e i primogeniti del vostro bestiame grosso e minuto;
mangerete davanti al Signore vostro Dio e gioirete voi e le vostre
famiglie di tutto ciò a cui avrete posto mano e in cui il Signore vostro
Dio vi avrà benedetti. Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa
quanto gli sembra bene, perché ancora non siete giunti al luogo del
riposo e nel possesso che il Signore vostro Dio sta per darvi. Ma quando
avrete passato il Giordano e abiterete nel paese che il Signore vostro
Dio vi dà in eredità ed egli vi avrà messo al sicuro da tutti i vostri
nemici che vi circondano e abiterete tranquilli, allora, presenterete al
luogo che il Signore vostro Dio avrà scelto per fissarvi la sede del suo
nome, quanto vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le
vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato e tutte le
offerte scelte che avrete votate al Signore. Gioirete davanti al Signore
vostro Dio voi, i vostri figli, le vostre figlie, i vostri schiavi, le
vostre schiave e il levita che abiterà le vostre città, perché non ha né
parte, né eredità in mezzo a voi.
Allora ti guarderai bene dall'offrire i tuoi olocausti in qualunque
luogo avrai visto; ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che il Signore
avrà scelto in una delle tue tribù; là farai quanto ti comando.

Ma, ogni volta che ne sentirai desiderio, potrai uccidere animali e
mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che il
Signore ti avrà elargito; chi sarà immondo e chi sarà mondo ne potranno
mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo; ma non ne
mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua. Non potrai
mangiare entro le tue città le decime del tuo frumento, del tuo mosto,
del tuo olio, né i primogeniti del tuo bestiame grosso e minuto, né ciò
che avrai consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quello
che le tue mani avranno prelevato: tali cose mangerai davanti al Signore
tuo Dio nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto: tu, il tuo figlio,
la tua figlia, il tuo schiavo, la tua schiava e il levita che sarà entro
le tue città; gioirai davanti al Signore tuo Dio di ogni cosa a cui
avrai messo mano. Guardati bene, finché vivrai nel tuo paese,
dall'abbandonare il levita.
Quando il Signore, tuo Dio, avrà allargato i tuoi confini, come ti ha
promesso, e tu, desiderando di mangiare la carne, dirai: Vorrei mangiare
la carne, potrai mangiare carne a tuo piacere. Se il luogo che il
Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome sarà lontano da
te, potrai ammazzare bestiame grosso e minuto che il Signore ti avrà
dato, come ti ho prescritto; potrai mangiare entro le tue città a tuo
piacere. Soltanto ne mangerete come si mangia la carne di gazzella e di
cervo; ne potrà mangiare chi sarà immondo e chi sarà mondo; tuttavia
astieniti dal mangiare il sangue, perché il sangue è la vita; tu non
devi mangiare la vita insieme con la carne. Non lo mangerai, lo
spargerai per terra come acqua. Non lo mangerai perché sia felice tu e i
tuoi figli dopo di te: facendo ciò che è retto agli occhi del Signore.
Ma quanto alle cose che avrai consacrate o promesse in voto, le
prenderai e andrai al luogo che il Signore avrà scelto e offrirai i tuoi
olocausti, la carne e il sangue, sull'altare del Signore tuo Dio; il
sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull'altare del
Signore tuo Dio e tu ne mangerai la carne. Osserva e ascolta tutte
queste cose che ti comando, perché tu sia sempre felice tu e i tuoi
figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e retto agli occhi
del Signore tuo Dio.
Quando il Signore tuo Dio avrà distrutto davanti a te le nazioni che tu
stai per prendere in possesso, quando le avrai conquistate e ti sarai
stanziato nel loro paese, guardati bene dal lasciarti ingannare seguendo
il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dal
cercare i loro dèi, dicendo:
Queste nazioni come servivano i loro dèi?
Voglio fare così anch'io. Non ti comporterai in tal modo riguardo al
Signore tuo Dio; perché esse facevano per i loro dèi quanto è
abominevole per il Signore e che Egli detesta; bruciavano nel fuoco
perfino i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi.
13
Vi preoccuperete di mettere in pratica tutto ciò che vi comando; non vi
aggiungerai nulla e nulla ne toglierai.
Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti proponga
un segno o un prodigio e il segno e il prodigio annunciato succeda ed
egli ti dica: Seguiamo dèi stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e
rendiamo loro un culto, tu non dovrai ascoltare le parole di quel
profeta o di quel sognatore; perché il Signore vostro Dio vi mette alla
prova per sapere se amate il Signore vostro Dio con tutto il cuore e con
tutta l'anima. Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui,
osserverete i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli
resterete fedeli. Quanto a quel profeta o a quel sognatore, egli dovrà
essere messo a morte, perché ha proposto l'apostasia dal Signore, dal
vostro Dio, che vi ha fatti uscire dal paese di Egitto e vi ha
riscattati dalla condizione servile, per trascinarti fuori della via per
la quale il Signore tuo Dio ti ha ordinato di camminare. Così estirperai
il male da te.
Qualora il tuo fratello, figlio di tuo padre o figlio di tua madre, o il
figlio o la figlia o la moglie che riposa sul tuo petto o l'amico che è
come te stesso, t'istighi in segreto, dicendo: Andiamo, serviamo altri
dèi, dèi che né tu né i tuoi padri avete conosciuti, divinità dei popoli
che vi circondano, vicini a te o da te lontani da una estremità
all'altra della terra, tu non dargli retta, non ascoltarlo; il tuo
occhio non lo compianga; non risparmiarlo, non coprire la sua colpa.
Anzi devi ucciderlo: la tua mano sia la prima contro di lui per metterlo
a morte; poi la mano di tutto il popolo; lapidalo e muoia, perché ha
cercato di trascinarti lontano dal Signore tuo Dio che ti ha fatto
uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. Tutto Israele lo
verrà a sapere, ne avrà timore e non commetterà in mezzo a te una tale
azione malvagia.
Qualora tu senta dire di una delle tue città che il Signore tuo Dio ti
dà per abitare, che uomini iniqui sono usciti in mezzo a te e hanno
sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo altri
dèi, che voi non avete mai conosciuti, tu farai le indagini,
investigherai, interrogherai con cura; se troverai che la cosa è vera,
che il fatto sussiste e che un tale abominio è stato realmente commesso
in mezzo a te, allora dovrai passare a fil di spada gli abitanti di
quella città, la voterai allo sterminio, con quanto contiene e passerai
a fil di spada anche il suo bestiame. Poi radunerai tutto il bottino in
mezzo alla piazza e brucerai nel fuoco la città e l'intero suo bottino,
sacrificio per il Signore tuo Dio; diventerà una rovina per sempre e non
sarà più ricostruita. Nulla di ciò che sarà votato allo sterminio si
attaccherà alle tue mani, perché il Signore desista dalla sua ira
ardente, ti conceda misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi
come ha giurato ai tuoi padri, qualora tu ascolti la voce del Signore
tuo Dio, osservando tutti i suoi comandi che oggi ti dò e facendo ciò
che è retto agli occhi del Signore tuo Dio.
14
Voi siete figli per il Signore Dio vostro; non vi farete incisioni e non
vi raderete tra gli occhi per un morto. Tu sei infatti un popolo
consacrato al Signore tuo Dio e il Signore ti ha scelto, perché tu fossi
il suo popolo privilegiato, fra tutti i popoli che sono sulla terra.
Non mangerai alcuna cosa abominevole. Questi sono gli animali che
potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; il cervo, la gazzella,
il daino, lo stambecco, l'antilope, il bufalo e il camoscio. Potrete
mangiare di ogni quadrupede che ha l'unghia bipartita, divisa in due da
una fessura, e che rumina. Ma non mangerete quelli che rùminano soltanto
o che hanno soltanto l'unghia bipartita, divisa da una fessura e cioè il
cammello, la lepre, l'ìrace, che rùminano ma non hanno l'unghia
bipartita; considerateli immondi; anche il porco, che ha l'unghia
bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro
carne e non toccherete i loro cadaveri.
Fra tutti gli animali che vivono nelle acque potrete mangiare quelli che
hanno pinne e squame; ma non mangerete nessuno di quelli che non hanno
pinne e squame; considerateli immondi.
Potrete mangiare qualunque uccello mondo; ecco quelli che non dovete
mangiare: l'aquila, l'ossìfraga e l'aquila di mare, il nibbio e ogni
specie di falco, ogni specie di corvo, lo struzzo, la civetta, il
gabbiano e ogni specie di sparviero, il gufo, l'ibis, il cigno, il
pellicano, la fòlaga, l'alcione, la cicogna, ogni specie di airone, l'ùpupa
e il pipistrello. Considererete come immondo ogni insetto alato; non ne
mangiate. Potrete mangiare ogni uccello mondo.
Non mangerete alcuna bestia che sia morta di morte naturale; la darai al
forestiero che risiede nelle tue città, perché la mangi, o la venderai a
qualche straniero, perché tu sei un popolo consacrato al Signore tuo
Dio.
Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre.
Dovrai prelevare la decima da tutto il frutto della tua sementa, che il
campo produce ogni anno. Mangerai davanti al Signore tuo Dio, nel luogo
dove avrà scelto di stabilire il suo nome, la decima del tuo frumento,
del tuo mosto, del tuo olio e i primi parti del tuo bestiame grosso e
minuto, perché tu impari a temere sempre il Signore tuo Dio. Ma se il
cammino è troppo lungo per te e tu non puoi trasportare quelle decime,
perché è troppo lontano da te il luogo dove il Signore tuo Dio avrà
scelto di stabilire il suo nome - perché il Signore tuo Dio ti avrà
benedetto -, allora le convertirai in denaro e tenendolo in mano andrai
al luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto, e lo impiegherai per
comprarti quanto tu desideri: bestiame grosso o minuto, vino, bevande
inebrianti o qualunque cosa di tuo gusto e mangerai davanti al Signore
tuo Dio e gioirai tu e la tua famiglia. Il levita che abita entro le tue
città, non lo abbandonerai, perché non ha parte né eredità con te.
Alla fine di ogni triennio metterai da parte tutte le decime del tuo
provento del terzo anno e le deporrai entro le tue città; il levita, che
non ha parte né eredità con te, l'orfano e la vedova che saranno entro
le tue città, verranno, mangeranno e si sazieranno, perché il Signore
tuo Dio ti benedica in ogni lavoro a cui avrai messo mano.
15

Alla fine di ogni sette anni celebrerete l'anno di remissione. Ecco la
norma di questa remissione: ogni creditore che abbia diritto a una
prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo prossimo,
lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal suo
fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione per il Signore.
Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti
di tuo fratello, lo lascerai cadere. Del resto, non vi sarà alcun
bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese
che il Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario, purché tu obbedisca
fedelmente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di eseguire tutti
questi comandi, che oggi ti dò. Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti
ha promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in
prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno.
Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una
delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il
tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso;
anzi gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità
in cui si trova. Bada bene che non ti entri in cuore questo pensiero
iniquo: È vicino il settimo anno, l'anno della remissione; e il tuo
occhio sia cattivo verso il tuo fratello bisognoso e tu non gli dia
nulla; egli griderebbe al Signore contro di te e un peccato sarebbe su
di te. Dagli generosamente e, quando gli darai, il tuo cuore non si
rattristi; perché proprio per questo il Signore Dio tuo ti benedirà in
ogni lavoro e in ogni cosa a cui avrai messo mano. Poiché i bisognosi
non mancheranno mai nel paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico:
Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo
paese.
Se un tuo fratello ebreo o una ebrea si vende a te, ti servirà per sei
anni, ma il settimo lo manderai via da te libero. Quando lo lascerai
andare via libero, non lo rimanderai a mani vuote; gli farai doni dal
tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo torchio; gli darai ciò con cui il
Signore tuo Dio ti avrà benedetto; ti ricorderai che sei stato schiavo
nel paese di Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha riscattato; perciò io
ti dò oggi questo comando. Ma se egli ti dice: Non voglio andarmene da
te, perché ama te e la tua casa e sta bene presso di te, allora
prenderai una lesina, gli forerai l'orecchio contro la porta ed egli ti
sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. Non ti sia
grave lasciarlo andare libero, perché ti ha servito sei anni e un
mercenario ti sarebbe costato il doppio; così il Signore tuo Dio ti
benedirà in quanto farai.
Consacrerai al Signore tuo Dio ogni primogenito maschio che ti nascerà
nel tuo bestiame grosso e minuto. Non metterai al lavoro il primo parto
della tua vacca e non toserai il primo parto della tua pecora. Li
mangerai ogni anno con la tua famiglia, davanti al Signore tuo Dio nel
luogo che il Signore avrà scelto. Se l'animale ha qualche difetto, se è
zoppo o cieco o ha qualunque altro grave difetto, non lo sacrificherai
al Signore tuo Dio; lo mangerai entro le tue città; chi sarà immondo e
chi sarà mondo ne mangeranno senza distinzione, come si mangia la
gazzella e il cervo. Solo non ne mangerai il sangue; lo spargerai per
terra come acqua.
16
Osserva il mese di Abib e celebra la pasqua in onore del Signore tuo Dio
perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire
dall'Egitto, durante la notte. Immolerai la pasqua al Signore tuo Dio:
un sacrificio di bestiame grosso e minuto, nel luogo che il Signore avrà
scelto per stabilirvi il suo nome. Non mangerai con essa pane lievitato;
per sette giorni mangerai con essa gli azzimi, pane di afflizione perché
sei uscito in fretta dal paese d'Egitto; e così per tutto il tempo della
tua vita tu ti ricorderai il giorno in cui sei uscito dal paese
d'Egitto. Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini,
per sette giorni; della carne, che avrai immolata la sera del primo
giorno, non resti nulla fino al mattino.

Non potrai immolare la pasqua
in una qualsiasi città che il Signore tuo Dio sta per darti, ma
immolerai la pasqua soltanto nel luogo che il Signore tuo Dio avrà
scelto per fissarvi il suo nome; la immolerai alla sera, al tramonto del
sole, nell'ora in cui sei uscito dall'Egitto. Farai cuocere la vittima e
la mangerai nel luogo che il Signore tuo Dio avrà scelto; la mattina te
ne potrai tornare e andartene alle tue tende. Per sei giorni mangerai
azzimi e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea per il Signore
tuo Dio; non farai alcun lavoro.
Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe
comincerai a contare sette settimane; poi celebrerai la festa delle
settimane per il Signore tuo Dio, offrendo nella misura della tua
generosità e in ragione di ciò in cui il Signore tuo Dio ti avrà
benedetto. Gioirai davanti al Signore tuo Dio tu, tuo figlio, tua
figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che sarà nelle tue
città e l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il
Signore tuo Dio avrà scelto per stabilirvi il suo nome. Ti ricorderai
che sei stato schiavo in Egitto e osserverai e metterai in pratica
queste leggi.
Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai
il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua
festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il
levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue
città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel
luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà
in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai
contento. Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al
Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli
azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno
si presenterà davanti al Signore a mani vuote. Ma il dono di ciascuno
sarà in misura della benedizione che il Signore tuo Dio ti avrà data.
Ti costituirai giudici e scribi in tutte le città che il Signore tuo Dio
ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste
sentenze. Non farai violenza al diritto, non avrai riguardi personali e
non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e
corrompe le parole dei giusti. La giustizia e solo la giustizia
seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio
sta per darti.
Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno, accanto
all'altare del Signore tuo Dio, che tu hai costruito; non erigerai
alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio.
17
Non immolerai al Signore tuo Dio bue o pecora che abbia qualche difetto
o qualche deformità, perché sarebbe abominio per il Signore tuo Dio.
Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore tuo
Dio sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli
occhi del Signore tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza, e che vada e
serva altri dèi e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna
o a tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando, quando ciò ti sia
riferito o tu ne abbia sentito parlare, informatene diligentemente; se
la cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato
commesso in Israele, farai condurre alle porte della tua città
quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e
lapiderai quell'uomo o quella donna, così che muoia. Colui che dovrà
morire sarà messo a morte sulla deposizione di due o di tre testimoni;
non potrà essere messo a morte sulla deposizione di un solo testimonio.
La mano dei testimoni sarà la prima contro di lui per farlo morire; poi
la mano di tutto il popolo; così estirperai il male in mezzo a te.
Quando in una causa ti sarà troppo difficile decidere tra assassinio e
assassinio, tra diritto e diritto, tra percossa e percossa, in cose su
cui si litiga nelle tue città, ti alzerai e salirai al luogo che il
Signore tuo Dio avrà scelto; andrai dai sacerdoti e dal giudice in
carica a quel tempo; li consulterai ed essi ti indicheranno la sentenza
da pronunciare; tu agirai in base a quello che essi ti indicheranno nel
luogo che il Signore avrà scelto e avrai cura di fare quanto ti avranno
insegnato. Agirai in base alla legge che essi ti avranno insegnato e
alla sentenza che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti
avranno esposto, né a destra, né a sinistra. L'uomo che si comporterà
con presunzione e non obbedirà al sacerdote che sta là per servire il
Signore tuo Dio o al giudice, quell'uomo dovrà morire; così toglierai il
male da Israele; tutto il popolo lo verrà a sapere, ne avrà timore e non
agirà più con presunzione.

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti e ne
avrai preso possesso e l'abiterai, se dirai: Voglio costituire sopra di
me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno, dovrai costituire
sopra di te come re colui che il Signore tuo Dio avrà scelto.
Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai
costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello. Ma egli non
dovrà procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in
Egitto per procurarsi gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha
detto: Non tornerete più indietro per quella via! Non dovrà avere un
gran numero di mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; neppure
abbia grande quantità di argento e d'oro. Quando si insedierà sul trono
regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge
secondo l'esemplare dei sacerdoti leviti. La terrà presso di sé e la
leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore
suo Dio, a osservare tutte le parole di questa legge e tutti questi
statuti, perché il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli
ed egli non si allontani da questi comandi, né a destra, né a sinistra,
e prolunghi così i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a
Israele.

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