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Svolgiamo il nostro lavoro con onestà, impegno e
professionalità, coscienti che dal nostro operato dipendono altre persone
che diversamente potremmo mettere in difficoltà (quante persone aspettano
mesi ed anche anni per ottenere un documento o il riconoscimento di un
diritto, mentre le loro pratiche giacciono impolverate su qualche
scrivania!), o danneggiare con un lavoro malfatto?
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Siamo coscienti
che (senza il permesso di un superiore) anche portare a casa una penna,
andare a passeggio nell'orario di lavoro, darsi ammalati senza esserlo, fare
una telefonata a sbafo o collegarsi ad internet senza necessità equivale a rubare? Se
dovessimo sfilare un portafogli non ne saremmo capaci: ma in sostanza, con
questi comportamenti, facciamo la stessa cosa. Forse non abbiamo mai fatto
niente del genere, e non ci attendiamo una medaglia per questo; o forse la
nostra coscienza è un po' addormentata... e allora regaliamole una bella
sveglia!
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Come noi, anche chi ci lavora accanto è un essere umano,
con tutti i problemi che questo comporta; come noi ha una famiglia nella
quale non sempre stanno tutti bene o non tutti si comportano bene; siamo disposti ad aiutare un collega in gravi
difficoltà, magari svolgendo parte del suo lavoro o riparando ai suoi
errori finché non supera i suoi problemi, o "gli facciamo le
scarpe"?
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Assumiamo un atteggiamento e un abbigliamento sobrio che
non danneggi l'immagine
del nostro luogo di lavoro e non induca in tentazione (se siamo signore o
signorine) i nostri colleghi? Lo sappiamo, una ragazza, una donna dovrebbero
potersi vestire come meglio gli aggrada (abbiamo sempre davanti agli occhi
quelle orribili scene viste nei tribunali, dove l'avvocato difensore di un
presunto violentatore cerca di convincere la giuria che la vittima "ci
stava", solo perché indossava una minigonna) senza che nessuno si
possa sentire autorizzato a mancarle di rispetto o peggio; ma sarebbe meglio
evitare di esagerare, anche per carità cristiana... Gli uomini sono molto
più deboli di quanto possiate pensare (ma questo sia detto in
confidenza...).
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Siamo di esempio ai nostri colleghi con il nostro
comportamento? O il posto di lavoro è un'isola dove i valori cristiani sono
"sospesi"? Riprendiamo quelli che, eventualmente, intorno a noi
bestemmiano o assumono un atteggiamento o un "vocabolario"
sconveniente, o facciamo finta di non vedere e non sentire, per non crearci
problemi? Siamo fermi sui nostri principi o permettiamo a qualcuno di
indurci a venirne meno? Siamo capaci di rifiutare prestazioni lavorative che
vanno contro i nostri valori morali, anche se questo può esporci al
pericolo di un licenziamento? A chi ce li chiede, (e solo in questo caso!)
siamo capaci di dare consigli coerenti con la fede che professiamo? Può
capitare di trovarsi in un ambiente dove vengono calpestati tutti i valori;
e allora la nostra funzione deve essere simile a quel granellino di polvere
che, pur essendo minuscolo, fa inceppare l'ingranaggio. Un comportamento da
vero cristiano non passa mai inosservato: prima
o poi "gli altri" cominceranno a chiedersi il perché di un
comportamento così diverso e, se verranno a chiederci:
"Perché?", con l'aiuto di Dio potremmo forse ricondurli sulla
retta via... o quanto meno ad indurli ad agire in modo diverso. Il cattivo
esempio trova facilmente imitatori: ma il buon esempio non gli è da meno!
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Se siamo datori di lavoro, o comunque abbiamo dei
sottoposti, ci ricordiamo sempre che il modo migliore per aumentarne la
produttività è dare l'esempio? Arriviamo al lavoro prima di loro e ce ne
andiamo insieme o dopo di loro, o facciamo una fugace presenza,
abbandonandoli a sé stessi? Li rispettiamo sempre, come persone, anche se
sono chiamati a fare lavori umili? Siamo tolleranti con i piccoli difetti di
ognuno, pur pretendendo serietà e professionalità, o li trattiamo come
schiavi nella piantagione?
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Quando ci lamentiamo del nostro lavoro, siamo coscienti
che quel lavoro ci dà da vivere? Pensiamo mai a quante persone sono nella
disperazione perché non hanno o non trovano un impiego? Di quante persone
lasciano casa e famiglia e attraversano mari ed oceani per andare a svolgere
i lavori più umili in un paese sconosciuto, dove spesso verranno
maltrattati e sfruttati? Guardiamo con attenzione il loro volto: è il
volto sofferente di Gesù.
(bc 2001-2004)
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