La Legge
- Altre disposizioni
18
Il Signore disse ancora a Mosè: "Parla
agli Israeliti e riferisci loro. Io sono il Signore, vostro Dio. Non
farete come si fa nel paese d'Egitto dove avete abitato, né farete come
si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro
costumi. Metterete in pratica le mie prescrizioni e
osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio. Osserverete
dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali, chiunque
le metterà in pratica, vivrà. Io sono il Signore.
Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per avere
rapporti con lei. Io sono il Signore.
Non recherai oltraggio a tuo padre avendo rapporti con
tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità. Non
scoprirai la nudità della tua matrigna; è la nudità di tuo padre. Non
scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua
madre, sia nata in casa o fuori. Non scoprirai la nudità
della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la
tua propria nudità. Non scoprirai la nudità della figlia
della tua matrigna, generata nella tua casa: è tua sorella. Non
scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre. Non
scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua
madre. Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre,
cioè non ti accosterai alla sua moglie: è tua zia. Non
scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non
scoprirai la sua nudità. Non scoprirai la nudità di tua
cognata: è la nudità di tuo fratello.
Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia;
né prenderai la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per
scoprirne la nudità: sono parenti carnali: è un'infamia.
E
quanto alla moglie, non prenderai inoltre la sorella di lei, per farne
una rivale, mentre tua moglie è in vita.
Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità
durante l'immondezza mestruale.
Non peccherai con la moglie del tuo prossimo per
contaminarti con lei. Non lascerai passare alcuno dei tuoi figli a Moloch e
non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna:
è abominio. Non ti abbrutirai con alcuna bestia per
contaminarti con essa; la donna non si abbrutirà con una bestia; è una
perversione. Non vi contaminate con nessuna di tali nefandezze;
poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto
per scacciare davanti a voi. Il paese ne è stato
contaminato; per questo ho punito la sua iniquità e il paese ha
vomitato i suoi abitanti. Voi dunque osserverete le mie
leggi e le mie prescrizioni e non commetterete nessuna di queste
pratiche abominevoli: né colui che è nativo del paese, né il
forestiero in mezzo a voi. Poiché tutte queste cose
abominevoli le ha commesse la gente che vi era prima di voi e il paese
ne è stato contaminato. Badate che, contaminandolo, il
paese non vomiti anche voi, come ha vomitato la gente che vi abitava
prima di voi. Perché quanti commetteranno qualcuna di
queste pratiche abominevoli saranno eliminati dal loro popolo.
Osserverete
dunque i miei ordini e non imiterete nessuno di quei costumi abominevoli
che sono stati praticati prima di voi, né vi contaminerete con essi. Io
sono il Signore, il Dio vostro".
19
Il Signore disse ancora a Mosè: "Parla
a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché
io, il Signore, Dio vostro, sono santo.
Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei
sabati. Io sono il Signore, vostro Dio.
Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di
metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio. Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di
comunione, offritela in modo da essergli graditi. La si
mangerà il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò
che avanzerà fino al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco. Se
invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe cosa abominevole; il
sacrificio non sarebbe gradito. Chiunque ne mangiasse,
porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò che è
sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
Quando mieterete la messe della vostra terra, non
mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da
spigolare della messe; quanto alla tua vigna, non coglierai
i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il
povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a
danno degli altri. Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché
profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di
ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la
notte presso di te fino al mattino dopo.
Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti
al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai
con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma
giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in
giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del
tuo prossimo. Io sono il Signore. Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello;
rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un
peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore
contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso.
Io sono il Signore.
Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di
specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né
porterai veste tessuta di due diverse materie.
Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava
sposata ad altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e
due puniti; ma non messi a morte, perché essa non è libera. L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda
del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete; con
questo ariete il sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al
Signore per il peccato da lui commesso; il peccato commesso gli sarà
perdonato. Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato
ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non
circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne
dovrà mangiare. Ma nel quarto anno tutti i loro frutti
saranno consacrati al Signore, come dono festivo. Nel
quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi; così essi
continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
Non mangerete carne con il sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo,
né deturperai ai lati la tua barba. Non vi farete
incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio.
Io
sono il Signore.
Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il
paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.
Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio
santuario. Io sono il Signore.
Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li
consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore,
vostro Dio.
Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la
persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro
paese, non gli farete torto. Il forestiero dimorante fra di
voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu
stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io
sono il Signore, vostro Dio.
Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure
di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. Avrete
bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io
sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie
prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore".
20
Il Signore disse ancora a Mosè: "Dirai
agli Israeliti: Chiunque tra gli Israeliti o tra i forestieri che
soggiornano in Israele darà qualcuno dei suoi figli a Moloch, dovrà
essere messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà. Anch'io
volgerò la faccia contro quell'uomo e lo eliminerò dal suo popolo,
perché ha dato qualcuno dei suoi figli a Moloch con l'intenzione di
contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome. Se
il popolo del paese chiude gli occhi quando quell'uomo dà qualcuno dei
suoi figli a Moloch e non lo mette a morte, io volgerò la
faccia contro quell'uomo e contro la sua famiglia ed eliminerò dal suo
popolo lui con quanti si danno all'idolatria come lui, abbassandosi a
venerare Moloch.
Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per
darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro
quella persona e la eliminerò dal suo popolo. Santificatevi
dunque e siate santi, perché io sono il Signore, vostro Dio. Osservate le mie leggi e mettetele in pratica. Io sono il
Signore che vi vuole fare santi.
Chiunque maltratta suo padre o sua madre dovrà essere
messo a morte; ha maltrattato suo padre o sua madre: il suo sangue
ricadrà su di lui. Se uno commette adulterio con la moglie del suo
prossimo, l'adùltero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.
Se uno ha rapporti con la matrigna, egli scopre la
nudità del padre; tutti e due dovranno essere messi a morte; il loro
sangue ricadrà su di essi.
Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due dovranno
essere messi a morte; hanno commesso un abominio; il loro sangue
ricadrà su di essi.
Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti
e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro
sangue ricadrà su di loro. Se uno prende in moglie la figlia e la madre, è un
delitto; si bruceranno con il fuoco lui ed esse, perché non ci sia fra
di voi tale delitto. L'uomo che si abbrutisce con una bestia dovrà essere
messo a morte; dovrete uccidere anche la bestia. Se una
donna si accosta a una bestia per lordarsi con essa, ucciderai la donna
e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue
ricadrà su di loro. Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o
figlia di sua madre, e vede la nudità di lei ed essa vede la nudità di
lui, è un'infamia; tutti e due saranno eliminati alla presenza dei
figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria
sorella; dovrà portare la pena della sua iniquità.
Se uno ha un rapporto con una donna durante le sue
regole e ne scopre la nudità, quel tale ha scoperto la sorgente di lei
ed essa ha scoperto la sorgente del proprio sangue; perciò tutti e due
saranno eliminati dal loro popolo.
Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o
della sorella di tuo padre; chi lo fa scopre la sua stessa carne; tutti
e due porteranno la pena della loro iniquità.
Se uno ha rapporti con la moglie di suo zio, scopre la
nudità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato;
dovranno morire senza figli.
Se uno prende la moglie del fratello, è una impurità,
egli ha scoperto la nudità del fratello; non avranno figli.
Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie
prescrizioni e le metterete in pratica, perché il paese dove io vi
conduco ad abitare non vi rigetti. Non seguirete le usanze
delle nazioni che io sto per scacciare dinanzi a voi; esse hanno fatto
tutte quelle cose, perciò le ho in abominio e vi ho detto:
Voi possiederete il loro paese; ve lo darò in proprietà; è un paese
dove scorre il latte e il miele. Io il Signore vostro Dio vi ho separati
dagli altri popoli.
Farete dunque distinzione tra animali mondi e immondi,
fra uccelli immondi e mondi e non vi renderete abominevoli, mangiando
animali, uccelli o esseri che strisciano sulla terra e che io vi ho
fatto distinguere come immondi. Sarete santi per me,
poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separati dagli altri popoli,
perché siate miei.
Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la
negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno
lapidati e il loro sangue ricadrà su di essi".
21
Il Signore disse a Mosè: "Parla ai sacerdoti, figli
di Aronne, e riferisci loro: Un sacerdote non dovrà rendersi immondo
per il contatto con un morto della sua parentela, se non per
un suo parente stretto, cioè per sua madre, suo padre, suo figlio, sua
figlia, suo fratello e sua sorella ancora vergine, che viva
con lui e non sia ancora maritata; per questa può esporsi alla
immondezza. Signore tra i suoi parenti, non si dovrà
contaminare, profanando se stesso. I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, né si
raderanno ai lati la barba né si faranno incisioni nella carne. Saranno
santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché
offrono al Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio;
perciò saranno santi. Non prenderanno in moglie una prostituta o già
disonorata; né una donna ripudiata dal marito, perché sono santi per
il loro Dio. Tu considererai dunque il sacerdote come santo,
perché egli offre il pane del tuo Dio: sarà per te santo, perché io,
il Signore, che vi santifico, sono santo. Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi,
disonora suo padre; sarà arsa con il fuoco.
Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi
fratelli, sul capo del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e ha
ricevuto l'investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà
scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti. Non si
avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà immondo neppure per suo
padre e per sua madre. Non uscirà dal santuario e non
profanerà il santuario del suo Dio, perché la consacrazione è su di
lui mediante l'olio dell'unzione del suo Dio. Io sono il Signore.
Sposerà una vergine. Non potrà sposare
né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una
prostituta; ma prenderà in moglie una vergine della sua gente. Così
non disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io
sono il Signore che lo santifico". Il Signore disse ancora a Mosè: "Parla
ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua
stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il
pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche
deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia
il viso deforme per difetto o per eccesso, nè chi abbia
una frattura al piede o alla mano, nè un gobbo, né un
nano, né chi abbia una macchia nell'occhio o la scabbia o piaghe
purulente o sia eunuco. Nessun uomo della stirpe del
sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i
sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non
si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio. Potrà
mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante; ma
non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all'altare, perché ha
una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io
sono il Signore che li santifico".
Così parlò ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli
Israeliti.
22
Il Signore disse ancora a Mosè: "Ordina
ad Aronne e ai suoi figli che si astengano dalle cose sante a me
consacrate dagli Israeliti e non profanino il mio santo nome. Io sono il
Signore. Ordina loro: Qualunque uomo della vostra discendenza che
nelle generazioni future si accosterà, in stato d'immondezza, alle cose
sante consacrate dagli Israeliti al Signore, sarà eliminato davanti a
me. Io sono il Signore. Nessun uomo della stirpe di Aronne, affetto da lebbra o
da gonorrea, potrà mangiare le cose sante, finché non sia mondo. Così
sarà di chi abbia toccato qualunque persona immonda per contatto con un
cadavere o abbia avuto una emissione seminale o di chi abbia
toccato qualsiasi rettile da cui abbia contratto immondezza oppure un
uomo che gli abbia comunicato un'immondezza di qualunque specie. La
persona che abbia avuto tali contatti sarà immonda fino alla sera e non
mangerà le cose sante prima di essersi lavato il corpo nell'acqua; dopo
il tramonto del sole sarà monda e allora potrà mangiare le cose sante,
perché esse sono il suo vitto. Il sacerdote non mangerà
carne di bestia morta naturalmente o sbranata, per non rendersi immondo.
Io sono il Signore. Osserveranno dunque ciò che ho
comandato, altrimenti porteranno la pena del loro peccato e moriranno
per aver profanato le cose sante. Io sono il Signore che li santifico.
Nessun estraneo mangerà le cose sante: né l'ospite di
un sacerdote o il salariato potrà mangiare le cose sante. Ma
una persona, che il sacerdote avrà comprata con il denaro, ne potrà
mangiare: così anche quelli che gli sono nati in casa: questi potranno
mangiare il suo pane. La figlia di un sacerdote, sposata
con un estraneo, non potrà mangiare le cose sante offerte mediante il
rito dell'elevazione. Se invece la figlia del sacerdote è
rimasta vedova o è stata ripudiata e non ha figli, se torna a stare da
suo padre come quando era giovane, potrà mangiare il pane del padre;
mentre nessun estraneo al sacerdozio potrà mangiarne. Se uno mangia per errore una cosa santa, darà al
sacerdote il valore della cosa santa, aggiungendovi un quinto. I
sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante degli Israeliti, che
essi offrono al Signore con la rituale elevazione, e non
faranno portare loro la pena del peccato di cui si renderebbero
colpevoli, mangiando le loro cose sante; poiché io sono il Signore che
le santifico".
Il Signore disse a Mosè: "Parla ad
Aronne, ai suoi figli, a tutti gli Israeliti e ordina loro: Chiunque
della casa d'Israele o dei forestieri dimoranti in Israele presenta in
olocausto al Signore un'offerta per qualsiasi voto o dono volontario, per
essere gradito, dovrà offrire un maschio, senza difetto, di buoi, di
pecore o di capre. Non offrirete nulla con qualche difetto,
perché non sarebbe gradito. Se uno offre al Signore, in
sacrificio di comunione, un bovino o un ovino, sia per sciogliere un
voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita,
dovrà essere perfetta: senza difetti. Non offrirete al
Signore nessuna vittima cieca o storpia o mutilata o con ulceri o con la
scabbia o con piaghe purulente; non ne farete sull'altare un sacrificio
consumato dal fuoco in onore del Signore. Come offerta
volontaria potrai presentare un bue o una pecora che abbia un membro
troppo lungo o troppo corto; ma come offerta per qualche voto non
sarebbe gradita. Non offrirete al Signore un animale con i
testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati. Tali cose non
farete nel vostro paese, nè accetterete dallo straniero
alcuna di queste vittime per offrirla come pane in onore del vostro Dio;
essendo mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro
bene".
Il Signore aggiunse a Mosè: "Quando
nascerà un vitello o un agnello o un capretto, starà sette giorni
sotto la madre; dall'ottavo giorno in poi, sarà gradito come vittima da
consumare con il fuoco per il Signore. Non scannerete vacca
o pecora lo stesso giorno con il suo piccolo. Quando
offrirete al Signore un sacrificio di ringraziamento, offritelo in modo
che sia gradito. La vittima sarà mangiata il giorno
stesso; non ne lascerete nulla fino al mattino. Io sono il Signore. Osserverete dunque i miei comandi e li metterete in
pratica. Io sono il Signore. Non profanerete il mio santo nome, perché io mi
manifesti santo in mezzo agli Israeliti. Io sono il Signore che vi
santifico, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per
essere vostro Dio. Io sono il Signore".
23
Il Signore disse ancora a Mosè: "Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Ecco le solennità del Signore, che voi
proclamerete come sante convocazioni. Queste sono le mie solennità.
Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo
giorno è sabato, giorno di assoluto riposo e di santa convocazione. Non
farete in esso lavoro alcuno; è un riposo in onore del Signore in tutti
i luoghi dove abiterete.
Queste sono le solennità del Signore, le sante
convocazioni che proclamerete nei tempi stabiliti.
Il primo mese, al decimoquarto giorno, al tramonto del
sole sarà la pasqua del Signore; il quindici dello stesso
mese sarà la festa degli azzimi in onore del Signore; per sette giorni
mangerete pane senza lievito. Il primo giorno sarà per voi
santa convocazione; non farete in esso alcun lavoro servile; per
sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il
settimo giorno vi sarà la santa convocazione: non farete alcun lavoro
servile". Queste sono le solennità del Signore nelle quali
proclamerete sante convocazioni, perché si offrano al Signore sacrifici
consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni
cosa nel giorno stabilito, oltre i sabati del Signore, oltre
i vostri doni, oltre tutti i vostri voti e tutte le offerte volontarie
che presenterete al Signore.
Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto
i frutti della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni;
il primo giorno sarà di assoluto riposo e così l'ottavo giorno. Il
primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma,
rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore
vostro Dio per sette giorni. Celebrerete questa festa in
onore del Signore, per sette giorni, ogni anno. È una legge perenne di
generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. Dimorerete
in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in
capanne, perché i vostri discendenti sappiano che io ho
fatto dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal
paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio".
E Mosè diede
così agli Israeliti le istruzioni relative alle solennità del Signore.
24
Il Signore disse ancora a Mosè: "Ordina
agli Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il
candelabro, per tenere le lampade sempre accese. Aronne lo
preparerà nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla
testimonianza, perché le lampade ardano sempre, da sera a mattina,
davanti al Signore. È una legge perenne, di generazione in generazione.
Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro, perché ardano
sempre davanti al Signore.
Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici
focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa. Le
disporrai su due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al
Signore. Porrai incenso puro sopra ogni pila e sarà sul
pane come memoriale, come sacrificio espiatorio consumato dal fuoco in
onore del Signore. Ogni giorno di sabato si disporranno i
pani davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli Israeliti; è
alleanza. I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi
figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa
santissima tra i sacrifici in onore del Signore. È una legge
perenne".Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano
uscì in mezzo agli Israeliti;
nell'accampamento, fra questo figlio
della donna israelita e un israelita, scoppiò una lite. Il
figlio della Israelita bestemmiò il nome del Signore, imprecando;
perciò fu condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di Dibri, della tribù di Dan. Lo misero
sotto sorveglianza, finché fosse deciso che cosa fare per ordine del
Signore. Il Signore parlò a Mosè: "Conduci
quel bestemmiatore fuori dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino
le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapiderà. Parla
agli Israeliti e di' loro:
Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato.
Chi
bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la
comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha
bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte.
Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a
morte. Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà:
vita per vita. Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui
come egli ha fatto all'altro: frattura per frattura, occhio
per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha
fatta all'altro. Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi
uccide un uomo sarà messo a morte. Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per
il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio". Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel
bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli
Israeliti eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè.
25
Il Signore disse ancora a Mosè sul monte Sinai:
"Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando entrerete nel paese che io vi
dò, la terra dovrà avere il suo sabato consacrato al Signore. Per
sei anni seminerai il tuo campo e poterai la tua vigna e ne raccoglierai
i frutti; ma il settimo anno sarà come sabato, un riposo
assoluto per la terra, un sabato in onore del Signore; non seminerai il
tuo campo e non poterai la tua vigna. Non mieterai quello
che nascerà spontaneamente dal seme caduto nella tua mietitura
precedente e non vendemmierai l'uva della vigna che non avrai potata;
sarà un anno di completo riposo per la terra. Ciò che la
terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al
tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e al forestiero che è
presso di te; anche al tuo bestiame e agli animali che sono
nel tuo paese servirà di nutrimento quanto essa produrrà.
Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte
sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di
quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai
squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete
squillare la tromba per tutto il paese. Dichiarerete santo
il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti
i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella
sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno
sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di
quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne
non potate. Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro;
potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In
quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo. Quando
vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando acquistate qualche cosa
dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai
l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni
trascorsi dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni
di rendita. Quanti più anni resteranno, tanto più
aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più
ribasserai il prezzo; perché egli ti vende la somma dei raccolti.
Nessuno
di voi danneggi il fratello, ma temete il vostro Dio, poiché io sono il
Signore vostro Dio.
Metterete in pratica le mie leggi e osserverete le mie
prescrizioni, le adempirete e abiterete il paese tranquilli. La
terra produrrà frutti, voi ne mangerete a sazietà e vi abiterete
tranquilli. Se dite: Che mangeremo il settimo anno, se non
semineremo e non raccoglieremo i nostri prodotti?, io
disporrò in vostro favore un raccolto abbondante per il sesto anno ed
esso vi darà frutti per tre anni. L'ottavo anno seminerete
e consumerete il vecchio raccolto fino al nono anno; mangerete il
raccolto vecchio finché venga il nuovo.
Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la
terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini.
Perciò,
in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di
riscatto per quanto riguarda il suolo. Se il tuo fratello,
divenuto povero, vende una parte della sua proprietà, colui che ha il
diritto di riscatto, cioè il suo parente più stretto, verrà e
riscatterà ciò che il fratello ha venduto. Se uno non ha
chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma
necessaria al riscatto, conterà le annate passate dopo la
vendita, restituirà al compratore il valore degli anni che ancora
rimangono e rientrerà così in possesso del suo patrimonio. Ma
se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha
venduto rimarrà in mano al compratore fino all'anno del giubileo; al
giubileo il compratore uscirà e l'altro rientrerà in possesso del suo
patrimonio.
Se uno vende una casa abitabile in una città recinta di
mura, ha diritto al riscatto fino allo scadere dell'anno dalla vendita;
il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. Ma se
quella casa, posta in una città recinta di mura, non è riscattata
prima dello scadere di un intero anno, rimarrà sempre proprietà del
compratore e dei suoi discendenti; il compratore non sarà tenuto a
uscire al giubileo. Però le case dei villaggi non
attorniati da mura vanno considerate come parte dei fondi campestri;
potranno essere riscattate e al giubileo il compratore dovrà uscire.
Quanto alle città dei leviti e alle case che essi vi
possederanno, i leviti avranno il diritto perenne di riscatto. Se
chi riscatta è un levita, in occasione del giubileo il compratore
uscirà dalla casa comprata nella città levitica, perché le case delle
città levitiche sono loro proprietà, in mezzo agli Israeliti. Neppure
campi situati nei dintorni delle città levitiche si potranno vendere,
perché sono loro proprietà perenne.
Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria
ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché
possa vivere presso di te. Non prendere da lui interessi,
né utili; ma temi il tuo Dio e fa' vivere il tuo fratello presso di te.
Non gli presterai il denaro a interesse, né gli darai il
vitto a usura. Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho
fatto uscire dal paese d'Egitto, per darvi il paese di Canaan, per
essere il vostro Dio.
Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e
si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; sia presso
di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno
del giubileo; allora se ne andrà da te insieme con i suoi
figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei
suoi padri. Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto
uscire dal paese d'Egitto; non debbono essere venduti come si vendono
gli schiavi. Non lo tratterai con asprezza, ma temerai il
tuo Dio. Quanto allo schiavo e alla schiava, che avrai in
proprietà, potrete prenderli dalle nazioni che vi circondano; da queste
potrete comprare lo schiavo e la schiava. Potrete anche
comprarne tra i figli degli stranieri, stabiliti presso di voi e tra le
loro famiglie che sono presso di voi, tra i loro figli nati nel vostro
paese; saranno vostra proprietà. Li potrete lasciare in
eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi potrete
servire sempre di loro come di schiavi; ma quanto ai vostri fratelli,
gli Israeliti, ognuno nei riguardi dell'altro, non lo tratterai con
asprezza.
Se un forestiero stabilito presso di te diventa ricco e
il tuo fratello si grava di debiti con lui e si vende al forestiero
stabilito presso di te o a qualcuno della sua famiglia, dopo
che si è venduto, ha il diritto di riscatto; lo potrà riscattare uno
dei suoi fratelli o suo zio o il figlio di suo zio; lo
potrà riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue o, se ha i
mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sé. Farà il calcolo
con il suo compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del
giubileo; il prezzo da pagare sarà in proporzione del numero degli
anni, valutando le sue giornate come quelle di un bracciante. Se
vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il riscatto
in ragione di questi anni e in proporzione del prezzo per il quale fu
comprato; se rimangono pochi anni per arrivare al giubileo,
farà il calcolo con il suo compratore e pagherà il prezzo del suo
riscatto in ragione di quegli anni. Resterà presso di lui
come un bracciante preso a servizio anno per anno; il padrone non dovrà
trattarlo con asprezza sotto i suoi occhi. Se non è
riscattato in alcuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del
giubileo: lui con i suoi figli. Poiché gli Israeliti sono
miei servi; miei servi, che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono
il Signore vostro Dio".
26
"Non vi farete idoli, né vi erigerete immagini
scolpite o stele, né permetterete che nel vostro paese vi sia pietra
ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono il
Signore vostro Dio. Osserverete i miei sabati e porterete
rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi
e li metterete in pratica, io vi darò le piogge alla loro
stagione, la terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno
frutti. La trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e
la vendemmia durerà fino alla semina; avrete cibo a sazietà e
abiterete tranquilli il vostro paese.
Io stabilirò la pace nel paese; nessuno vi incuterà
terrore; vi coricherete e farò sparire dal paese le bestie nocive e la
spada non passerà per il vostro paese. Voi inseguirete i
vostri nemici ed essi cadranno dinanzi a voi colpiti di spada. Cinque
di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila e i
vostri nemici cadranno dinanzi a voi colpiti di spada.
Io mi volgerò a voi, vi renderò fecondi e vi
moltiplicherò e confermerò la mia alleanza con voi.
Voi mangerete del vecchio raccolto, serbato a lungo, e
dovrete metter via il raccolto vecchio per far posto al nuovo.
Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi e io non vi
respingerò. Camminerò in mezzo a voi, sarò vostro Dio e
voi sarete il mio popolo. Io sono il Signore vostro Dio,
che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto; ho spezzato il vostro giogo e
vi ho fatto camminare a testa alta.
Ma se non mi ascolterete e se non metterete in pratica
tutti questi comandi, se disprezzerete le mie leggi e
rigetterete le mie prescrizioni, non mettendo in pratica tutti i miei
comandi e infrangendo la mia alleanza, ecco che cosa farò
a voi a mia volta: manderò contro di voi il terrore, la consunzione e
la febbre, che vi faranno languire gli occhi e vi consumeranno la vita.
Seminerete invano il vostro seme: se lo mangeranno i vostri nemici. Volgerò
la faccia contro di voi e voi sarete sconfitti dai nemici; quelli che vi
odiano vi opprimeranno e vi darete alla fuga, senza che alcuno vi
insegua.
Se nemmeno dopo questo mi ascolterete, io vi castigherò
sette volte di più per i vostri peccati. Spezzerò la
vostra forza superba, renderò il vostro cielo come ferro e la vostra
terra come rame. Le vostre energie si consumeranno invano,
poiché la vostra terra non darà prodotti e gli alberi della campagna
non daranno frutti.
Se vi opporrete a me e non mi ascolterete, io vi
colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati. Manderò
contro di voi le bestie selvatiche, che vi rapiranno i figli,
stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero e le
vostre strade diventeranno deserte.
Se nonostante questi castighi, non vorrete correggervi
per tornare a me, ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi e
vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. Manderò
contro di voi la spada, vindice della mia alleanza; voi vi raccoglierete
nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste e sarete
dati in mano al nemico. Quando io avrò spezzato le riserve
del pane, dieci donne faranno cuocere il vostro pane in uno stesso
forno, ve lo riporteranno a peso e mangerete, ma non vi sazierete.
Se, nonostante tutto questo, non vorrete darmi ascolto,
ma vi opporrete a me, anch'io mi opporrò a voi con furore
e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. Mangerete
perfino la carne dei vostri figli e mangerete la carne delle vostre
figlie. Devasterò le vostre alture di culto, distruggerò
i vostri altari per l'incenso, butterò i vostri cadaveri sui cadaveri
dei vostri idoli e io vi avrò in abominio. Ridurrò le
vostre città a deserti, devasterò i vostri santuari e non aspirerò
più il profumo dei vostri incensi. Devasterò io stesso il
vostro paese e i vostri nemici, che vi prenderanno dimora, ne saranno
stupefatti. Quanto a voi, vi disperderò fra le nazioni e
vi inseguirò con la spada sguainata; il vostro paese sarà desolato e
le vostre città saranno deserte.
Allora la terra godrà i suoi sabati per tutto il tempo
in cui rimarrà desolata e voi sarete nel paese dei vostri nemici;
allora la terra si riposerà e si compenserà dei suoi sabati. Finché
rimarrà desolata, avrà il riposo che non le fu concesso da voi con i
sabati, quando l'abitavate.
A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò
nel cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscìo di una
foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte
alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua. Precipiteranno
uno sopra l'altro come di fronte alla spada, senza che alcuno li
insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici. Perirete
fra le nazioni: il paese dei vostri nemici vi divorerà.
Quelli che tra di voi saranno superstiti nei paesi dei
loro nemici, si consumeranno a causa delle proprie iniquità; anche a
causa delle iniquità dei loro padri periranno. Dovranno
confessare la loro iniquità e l'iniquità dei loro padri: per essere
stati infedeli nei miei riguardi ed essersi opposti a me; peccati
per i quali anche io mi sono opposto a loro e li ho deportati nel paese
dei loro nemici. Allora il loro cuore non circonciso si umilierà e
allora sconteranno la loro colpa. Io mi ricorderò della
mia alleanza con Giacobbe, dell'alleanza con Isacco e dell'alleanza con
Abramo e mi ricorderò del paese. Quando dunque il paese
sarà abbandonato da loro e godrà i suoi sabati, mentre rimarrà
deserto, senza di loro, essi sconteranno la loro colpa, per avere
disprezzato le mie prescrizioni ed essersi stancati delle mie leggi.
Nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei
loro nemici, io non li rigetterò e non mi stancherò di essi fino al
punto d'annientarli del tutto e di rompere la mia alleanza con loro;
poiché io sono il Signore loro Dio; ma per loro amore mi
ricorderò dell'alleanza con i loro antenati, che ho fatto uscire dal
paese d'Egitto davanti alle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono il
Signore". Questi sono gli statuti, le prescrizioni e
le leggi che il Signore stabilì fra sé e gli Israeliti, sul monte
Sinai, per mezzo di Mosè.
27
Il Signore disse ancora a Mosè: "Parla
agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno deve soddisfare un voto, per
la stima che dovrai fare delle persone votate al Signore, la
tua stima sarà: per un maschio dai venti ai sessant'anni, cinquanta
sicli d'argento, secondo il siclo del santuario; invece per
una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. Dai cinque ai
venti anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci
sicli per una femmina. Da un mese a cinque anni, la tua
stima sarà di cinque sicli d'argento per un maschio e di tre sicli
d'argento per una femmina. Dai sessant'anni in su, la tua
stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una
femmina. Se colui che ha fatto il voto è troppo povero per
pagare la somma fissata da te, sarà presentato al sacerdote e il
sacerdote ne farà la stima. Il sacerdote farà la stima in proporzione
dei mezzi di colui che ha fatto il voto.
Se si tratta di animali che possono essere presentati in
offerta al Signore, ogni animale ceduto al Signore sarà cosa santa. Non
lo si potrà commutare; né si potrà sostituire uno buono con uno
cattivo né uno cattivo con uno buono; se anche uno vuole sostituire un
animale all'altro, i due animali saranno cosa sacra. Se
invece si tratta di qualunque animale immondo di cui non si può fare
offerta al Signore, l'animale sarà presentato davanti al sacerdote; egli
ne farà la stima, secondo che l'animale sarà buono o cattivo e si
starà alla stima stabilita dal sacerdote. Ma se uno lo
vuole riscattare, aggiungerà un quinto alla stima.
Se uno consacra la sua casa come cosa sacra al Signore,
il sacerdote ne farà la stima secondo che essa sarà buona o cattiva;
si starà alla stima stabilita dal sacerdote. Se colui che
ha consacrato la sua casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al
pezzo della stima e sarà sua.
Se uno consacra al Signore un pezzo di terra di sua
proprietà ereditaria, ne farai la stima in ragione della semente:
cinquanta sicli d'argento per un homer di seme d'orzo. Se
consacra la sua terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà intero
secondo la stima; ma se la consacra dopo il giubileo, il
sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione degli anni che rimangono
fino al giubileo e si farà una detrazione dalla stima. Se
colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare,
aggiungerà un quinto al prezzo della stima e resterà suo. Se
non riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà
più riscattare; ma quel pezzo di terra, quando al giubileo
il compratore ne uscirà, sarà sacro al Signore, come un campo votato
allo sterminio, e diventerà proprietà del sacerdote. Se
uno consacra al Signore un pezzo di terra comprato, che non fa parte
della sua proprietà ereditaria, il sacerdote valuterà la
misura del prezzo fino all'anno del giubileo; quel tale pagherà il
giorno stesso il prezzo fissato, come cosa consacrata al Signore. Nell'anno
del giubileo la terra tornerà a colui da cui fu comprata e del cui
patrimonio faceva parte.Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il
siclo è di venti ghera. Tuttavia nessuno potrà consacrare i primogeniti del
bestiame, i quali appartengono già al Signore, perché primogeniti: sia
esso di grosso bestiame o di bestiame minuto, appartiene al Signore. Se
si tratta di un animale immondo, lo si riscatterà al prezzo di stima,
aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo
di stima.
Nondimeno quanto uno avrà consacrato al Signore con
voto di sterminio, fra le cose che gli appartengono: persona, animale o
pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né
riscattato; ogni cosa votata allo sterminio è cosa santissima,
riservata al Signore. Nessuna persona votata allo sterminio
potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte.
Ogni decima della terra, cioè delle granaglie del
suolo, dei frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa
consacrata al Signore. Se uno vuole riscattare una parte
della sua decima, vi aggiungerà il quinto. Ogni decima del
bestiame grosso o minuto, e cioè il decimo capo di quanto passa sotto
la verga del pastore, sarà consacrata al Signore. Non si
farà cernita fra animale buono e cattivo, né si faranno sostituzioni;
né si sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra;
non si potranno riscattare".
Questi sono i comandi che il Signore diede a Mosè per
gli Israeliti, sul monte Sinai.
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