Cinema, televisione e computer

Il progresso dei mezzi di comunicazione è incredibile: con le nuove tecnologie non solo si riduce continuamente il peso e l'ingombro delle apparecchiature, ma spesso ne diminuisce  costantemente il prezzo, rendendole accessibili ad un numero sempre maggiore di persone (non a tutti, e i vari movimenti antiglobalizzazione ce lo ricordano costantemente). E tutto è successo negli ultimi cento anni o poco più: immaginiamo un antico romano che si fosse trovato, con una sorta di macchina del tempo, proiettato nei primi anni del 1800: a parte la lingua parlata e l'abbigliamento, non avrebbe trovato grosse differenze: torce per illuminare le strade di notte e lanterne nelle case; cavalli e carrette per i trasporti, eccetera; ci avrebbe messo poco, per ambientarsi. E adesso immaginiamo un uomo dei primi anni del novecento che si ritrovi ai tempi nostri: televisione, computer, telefoni cellulari, aerei a reazione, astronavi, missili intercontinentali, impianti hi-fi... impazzirebbe in pochi giorni! E chissà che questo non stia accadendo anche a noi... Siamo proprio sicuri di essere capaci di adattarci a tutto? O un progresso scientifico così veloce rischia di mettere il nostro cervello fuori uso? A volte, assistendo a certe scene, saremmo portati a credere in quest'ultima ipotesi.

Capitava ogni tanto che un genitore uccidesse i figli; e si parlava di esplosione di follia, e il carnefice-vittima veniva rinchiuso in un manicomio dove, per lo più, concludeva i suoi giorni senza più nuocere a nessuno; Capita sempre più spesso che un figlio uccida i genitori, e si parla di noia esistenziale e di disagio giovanile, e con una sorta di impunità dovuta alla minore età del giovane criminale, gli si evita il carcere, inviandolo in confortevoli Case di Accoglienza, dove potrà decidere tranquillamente se evadere o meno... Gli adulti, se vengono scoperti, se vengono ricercati, se vengono arrestati, se vengono condannati, purtroppo vanno in carcere. Ma c'è sempre la possibilità di sparire dalla circolazione alla prima licenza-premio. Solo pochi anni fa, con un accanimento che scadeva spesso nel ridicolo, la radio e la televisione nazionale censuravano tutto quel che potesse offendere il comune senso del pudore, e poco mancava che mettessero delle mutande alle statue nude qualora ci fosse stata la necessità di riprenderle durante un servizio giornalistico o un documentario... Oggi vengono censurati (cioè non mandati in onda) quei film dove non ci sono scene di sesso e violenza. Indispensabile il turpiloquio, caratteristica che, con i film, devono possedere anche presentatori e ospiti delle trasmissioni serali, pena l'oblio... non fanno Audience! Lo spettatore è così che vuole la televisione! (Non è che la televisione vuole così gli spettatori?) E vanno in scena, nei talk-show (letteralmente: spettacolo di chiacchiere) quei personaggi che fino a poco tempo fa tremavano al suono di una sirena... Maghi, indovini, pseudo-attori porno, persino esponenti di sette sataniche, tutti accolti da scroscianti applausi... Ma siamo davvero ridotti così? Fermate il mondo, voglio scendere!

Il cinema degli anni '50, italiano e straniero, era una scuola di vita: rispecchiava la vita di tutti i giorni ed aveva sempre una morale, a volte amara, ma sempre una morale... In genere si usciva arricchiti, dalla visione di un film di allora: il cinema d'oggi sembra che abbia come obiettivo quello di farci cadere sempre più in basso, proponendoci come modelli ladri, truffatori, assassini buoni (nei quali tenta di farci identificare) che sterminano gli assassini cattivi, prostitute felici del loro mestiere (mai conosciuta una prostituta felice), mariti e mogli cornuti e contenti. E non ditemi che non è vero: da quanti anni non vedete un film? Tanti? Meno male... Non aggiornatevi! Il computer: mezzo straordinario di comunicazione, potrebbe portare a una maggiore conoscenza e comprensione tra i popoli; potenzialmente potrebbe arrecare benefici innumerevoli a tutti... e poi si scopre che su Internet i siti osceni la fanno da padrone, che la pornografia è l'argomento più trattato (e noi facciamo nascere nuovi siti cattolici), che tanti ne fanno un sostituto del telefono per scambiare chiacchiere, che la mancanza di controlli preventivi permette a tanti ragazzini idioti di pubblicare video osceni o violenti o potenzialmente pericolosi (perché spingono altri ad emularli) su Internet: che senso ha rimuoverli DOPO che hanno fatto il danno? E che il mondo è pieno di pedofili che cercano di attirare in trappola ingenui ragazzini (esistono ancora!) facendosi passare per coetanei, sfruttando l'anonimato che offre il collegamento. E il giornale del giorno dopo riporta la notizia della scomparsa di un altro bambino.

Cinema e TV creano moda, e generano illusioni. Migliaia di giovani cercano la "fama"... Pochi la trovano, spesso dopo aver accettato mille compromessi, e non sempre questo li rende felici. Il mondo della moda sforna più anoressiche che top-model...e genitori disperati che assistono impotenti alla lenta agonia di una figlia, perché il mondo della moda vuole modelle magre, magre, magre, magrissime......scheletriche.
Il mondo del cinema produce milioni di comparse... e qualche buon attore. Spesso pessimi film, magari solo per usufruire dei contributi statali. Molto più raramente qualche buon film.
Il mondo genera illusioni e crea fallimenti, ti lusinga con mille promesse che non mantiene e se ti dà la"gloria", generalmente te la fa pagare  a caro prezzo. Quando non sarai più in grado di pagare, dovrai vendere te stesso.
Tanti pensavano di poter "restare se stessi"e di non avere nulla da preoccuparsi; poi il primo piccolo compromesso. Poi altri. Tanti altri. Prima hanno gioito per aver guadagnato la gloria poi hanno capito di aver perso tutto il resto e hanno rimpianto di non aver scelto una vita e un lavoro "normale".
Quanti personaggi famosi confessano di sentire la mancanza di una famiglia e di un figlio, che hanno sacrificato, inseguendo un sogno di libertà e di fama? Tanti, ma in genere è troppo tardi per tornare indietro. Rischiano di chiudere la loro vita in una dolorosa solitudine.
La vera conquista dell'uomo è la consapevolezza di quanto sia breve la vita; è allora che volge lo sguardo all' eternità e sente il bisogno di cercare Dio. E' allora che scopre che l'unica gloria che valga la pena di inseguire è quella del Regno dei Cieli.

(bc 2000-2002)