I PILASTRI DELLA FEDE

 

II - LA LEGGE DI DIO

Abbiamo parlato di REGOLE da accettare, regole che non si possono cambiare, perché dettate direttamente da DIO: e nessuno può migliorare le Sue Leggi, neanche il Suo rappresentante terreno, il Vescovo di Roma, può farlo, perché il suo compito, nella Chiesa di Cristo è quello di farle rispettare alla comunità che in quella Chiesa si riconosce, non quello di abrogarle o sostituirle con altre che possano sembrare più adeguate ai tempi, ma che NON corrispondono all' immutabile volontà del Padre Creatore di tutte le cose. E' vero che, nel conferire il supremo Mandato di Guida della Chiesa a san Pietro, Gesù disse: "Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la Mia Chiesa; a te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16,19), ma si riferiva alla necessità di regolamentare le tante questioni che sarebbero sorte nell'esercizio del mandato, non certo alla possibilità di modificare quella Legge divina che Gesù stesso aveva detto di esser venuto a perfezionare, non abolire! Nessun uomo potrà mai aggiungere o togliere uno dei comandamenti di DIO, incisi dalla Sua Mano sulle Tavole date a Mosè sul Monte Sinai, così sintetizzati: 

IO SONO IL SIGNORE DIO TUO:

Non avrai altro Dio all'infuori di Me

Non pronunciare il Nome di Dio invano

Ricordati di santificare il settimo giorno

Onora tuo padre e tua madre

Non uccidere

Non commettere atti impuri

Non rubare

Non pronunciare falsa testimonianza

Non desiderare la donna d'altri

 Non desiderare la roba d'altri

E Gesù sottolinea e ribadisce i Comandamenti che riguardano il comportamento da tenere con il nostro prossimo: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso" (MT19,18-19).

Sulla possibilità di ripudiare le proprie mogli e prenderne altre, o esser loro infedeli, Dio ci ammonisce attraverso il Profeta Malachia: "Non fece egli un essere solo dotato di carne e soffio vitale? Che cosa cerca quest'unico essere, se non prole da parte di Dio? Custodite dunque il vostro soffio vitale e nessuno tradisca la donna della sua giovinezza. Perché io detesto il ripudio, dice il Signore Dio d'Israele, e chi copre d'iniquità la propria veste, dice il Signore degli eserciti. Custodite la vostra vita dunque e non vogliate agire con perfidia."(Mal. 2, 13-16) Ai discepoli che lo interrogavano sulla possibilità di ripudiare la moglie per sposarne un'altra, Gesù rispose: "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra commette adulterio" (Mt.19,9-12). E all'osservazione fatta dagli stessi discepoli che, stando così le cose, non conveniva sposarsi, ribatté che "vi sono altri (uomini) che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli." Gesù intendeva così lodare quanti non avessero preso moglie per dedicare tutte le proprie forze ed il proprio tempo al servizio di DIO, e quanti avessero rinunciato a relazioni illegittime (come quelle tra persone dello stesso sesso, più volte condannate da DIO nell'Antico Testamento) pur di guadagnarsi l'ingresso nel Regno dei DIO.

Due persone dello stesso sesso, se desiderano sposarsi civilmente lo possono fare, se le Leggi del loro Paese lo consentono, ma non potranno MAI farlo in una Chiesa che sia VERAMENTE Chiesa di CRISTO, nella quale si possono celebrare esclusivamente matrimoni tra UN uomo e UNA donna. Questa è la Legge di DIO, Legge immutabile nei secoli dei secoli. Vi diciamo QUESTE COSE CON DOLORE, perché non abbiamo mai discriminato le persone per nessun motivo, tantomeno per il loro orientamento sessuale -che abbiamo sempre rispettato pur non condividendolo- e chi, TRA LORO, ci ha conosciuto e frequentato lo sa; Ma QUESTA E' LA LEGGE DI DIO.     

                                                                     MARIA, CUORE DEL MISTERO DIVINO