Nuove Tavole 

34

Poi il Signore disse a Mosè: "Taglia due tavole di pietra come le prime. Io scriverò su queste tavole le parole che erano sulle tavole di prima, che hai spezzate. Tieniti pronto per domani mattina: domani mattina salirai sul monte Sinai e rimarrai lassù per me in cima al monte. Nessuno salga con te, nessuno si trovi sulla cima del monte e lungo tutto il monte; neppure armenti o greggi vengano a pascolare davanti a questo monte".
Mosè tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui proclamando: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione".
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mio Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità".
Il Signore disse: "Ecco io stabilisco un'alleanza: in presenza di tutto il tuo popolo io farò meraviglie, quali non furono mai compiute in nessun paese e in nessuna nazione: tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del Signore, perché terribile è quanto io sto per fare con te.


Osserva dunque ciò che io oggi ti comando. Ecco io scaccerò davanti a te l'Amorreo, il Cananeo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo. Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te. Anzi distruggerete i loro altari, spezzerete le loro stele e taglierete i loro pali sacri. Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso. Non fare alleanza con gli abitanti di quel paese, altrimenti, quando si prostituiranno ai loro dèi e faranno sacrifici ai loro dèi, inviteranno anche te: tu allora mangeresti le loro vittime sacrificali. Non prendere per mogli dei tuoi figli le loro figlie, altrimenti, quando esse si prostituiranno ai loro dèi, indurrebbero anche i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi.
Non ti farai un dio di metallo fuso.
Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come ti ho comandato, nel tempo stabilito del mese di Abib; perché nel mese di Abib sei uscito dall'Egitto.
Ogni essere che nasce per primo dal seno materno è mio: ogni tuo capo di bestiame maschio, primogenito del bestiame grosso e minuto. Il primogenito dell'asino riscatterai con un altro capo di bestiame e, se non lo vorrai riscattare, gli spaccherai la nuca. Ogni primogenito dei tuoi figli lo dovrai riscattare.
Nessuno venga davanti a me a mani vuote.
Per sei giorni lavorerai, ma nel settimo riposerai; dovrai riposare anche nel tempo dell'aratura e della mietitura.
Celebrerai anche la festa della settimana, la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto al volgere dell'anno.
Tre volte all'anno ogni tuo maschio compaia alla presenza del Signore Dio, Dio d'Israele. Perché io scaccerò le nazioni davanti a te e allargherò i tuoi confini; così quando tu, tre volte all'anno, salirai per comparire alla presenza del Signore tuo Dio, nessuno potrà desiderare di invadere il tuo paese.
Non sacrificherai con pane lievitato il sangue della mia vittima sacrificale; la vittima sacrificale della festa di pasqua non dovrà rimanere fino alla mattina.
Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra.
Non cuocerai un capretto nel latte di sua madre".

Il Signore disse a Mosè: "Scrivi queste parole, perché sulla base di queste parole io ho stabilito un'alleanza con te e con Israele".
Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.
Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò e Aronne, con tutti i capi della comunità, andò da lui. Mosè parlò a loro. Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando fosse di nuovo entrato a parlare con lui.

 

Il Santuario 

35

Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse loro: "Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare: Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte. Non accenderete il fuoco in giorno di sabato, in nessuna delle vostre dimore".
Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti: "Questo il Signore ha comandato: Prelevate su quanto possedete un contributo per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo contributo volontario per il Signore: oro, argento e rame, tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra, pelli di montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia, olio per l'illuminazione, balsami per unguenti e per l'incenso aromatico, pietre di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale. Tutti gli artisti che sono tra di voi vengano ed eseguiscano quanto il Signore ha comandato: la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, l'arca e le sue stanghe, il coperchio e il velo che lo nasconde, la tavola con le sue stanghe e tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, il candelabro per illuminare con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per l'illuminazione, l'altare dei profumi con le sue stanghe, l'olio dell'unzione e il profumo aromatico, la cortina d'ingresso alla porta della Dimora, l'altare degli olocausti con la sua graticola, le sue sbarre e tutti i suoi accessori, la conca con il suo piedestallo, i tendaggi del recinto, le sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del recinto, i picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e le loro corde, le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio".

Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla presenza di Mosè. Poi quanti erano di cuore generoso ed erano mossi dal loro spirito, vennero a portare l'offerta per il Signore, per la costruzione della tenda del convegno, per tutti i suoi oggetti di culto e per le vesti sacre. Vennero uomini e donne, quanti erano di cuore generoso, e portarono fermagli, pendenti, anelli, collane, ogni sorta di gioielli d'oro: quanti volevano presentare un'offerta di oro al Signore la portarono. Quanti si trovavano in possesso di tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso, di pelo di capra, di pelli di montone tinte di rosso e di pelli di tasso ne portarono. Quanti potevano offrire un'offerta in argento o rame ne offrirono per il Signore. Così anche quanti si trovavano in possesso di legno di acacia per qualche opera della costruzione, ne portarono.
Inoltre tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso. Tutte le donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di capra. I capi portarono le pietre di ònice e le pietre preziose da incastonare nell'efod e nel pettorale, balsami e olio per l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico. Così tutti, uomini e donne, che erano di cuore generoso a portare qualche cosa per la costruzione che il Signore per mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la portarono: gli Israeliti portarono la loro offerta volontaria al Signore.

 

Mosè disse agli Israeliti: "Vedete, il Signore ha chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda. L'ha riempito dello spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, per concepire progetti e realizzarli in oro, argento, rame, per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro ingegnoso. Gli ha anche messo nel cuore il dono di insegnare e così anche ha fatto con Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan. Li ha riempiti di saggezza per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso, e di tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e ideatori di progetti".

36

Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti che il Signore aveva dotati di saggezza e d'intelligenza, perché fossero in grado di eseguire i lavori della costruzione del santuario, fecero ogni cosa secondo ciò che il Signore aveva ordinato.
Mosè chiamò Bezaleel, Ooliab e tutti gli artisti, nel cuore dei quali il Signore aveva messo saggezza, quanti erano portati a prestarsi per l'esecuzione dei lavori. Essi ricevettero da Mosè ogni contributo portato dagli Israeliti per il lavoro della costruzione del santuario. Ma gli Israeliti continuavano a portare ogni mattina offerte volontarie. Allora tutti gli artisti, che eseguivano i lavori per il santuario, lasciarono il lavoro che stavano facendo e vennero a dire a Mosè: "Il popolo porta più di quanto è necessario per il lavoro che il Signore ha ordinato". Mosè allora fece proclamare nel campo: "Nessuno, uomo o donna, offra più alcuna cosa come contributo per il santuario". Così si impedì al popolo di portare altre offerte; perché quanto il popolo aveva già offerto era sufficiente, anzi sovrabbondante, per l'esecuzione di tutti i lavori.

Tutti gli artisti addetti ai lavori fecero la Dimora. Bezaleel la fece con dieci teli di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto. La fece con figure di cherubini artisticamente lavorati. Lunghezza di ciascun telo ventotto cubiti; larghezza quattro cubiti per ciascun telo; la stessa dimensione per tutti i teli. Unì cinque teli l'uno all'altro e anche i cinque altri teli unì l'uno all'altro. Fece cordoni di porpora viola sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del primo telo all'estremità della sutura e fece la stessa cosa sull'orlo del telo estremo nella seconda sutura. Fece cinquanta cordoni al primo telo e fece anche cinquanta cordoni all'estremità del telo della seconda sutura: i cordoni corrispondevano l'uno all'altro. Fece cinquanta fibbie d'oro e unì i teli l'uno all'altro mediante le fibbie; così il tutto venne a formare una sola Dimora. Fece poi teli di peli di capra per costituire la tenda al di sopra della Dimora. Ne fece undici teli. Lunghezza di un telo trenta cubiti; larghezza quattro cubiti per un telo; la stessa dimensione per gli undici teli. Unì insieme cinque teli a parte e sei teli a parte. Fece cinquanta cordoni sull'orlo del telo della seconda sutura. Fece cinquanta fibbie di rame, per unire insieme la tenda, così da formare un tutto unico. Fece poi per la tenda una copertura di pelli di montone tinte di rosso e al di sopra una copertura di pelli di tasso.

Poi fece per la Dimora assi di legno di acacia, verticali. Dieci cubiti la lunghezza di un asse e un cubito e mezzo la larghezza. Ogni asse aveva due sostegni, congiunti l'uno all'altro da un rinforzo. Così fece per tutte le assi della Dimora. Fece dunque le assi per la Dimora: venti assi sul lato verso il mezzogiorno, a sud. Fece anche quaranta basi d'argento sotto le venti assi, due basi sotto un'asse per i suoi due sostegni e due basi sotto l'altra asse per i suoi due sostegni. Per il secondo lato della Dimora, verso il settentrione, venti assi, come le loro quaranta basi d'argento, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. Per la parte posteriore della Dimora, verso occidente, fece sei assi. Fece inoltre due assi per gli angoli della Dimora nella parte posteriore. Esse erano formate ciascuna da due pezzi uguali, abbinati e perfettamente congiunti dal basso fino alla cima, all'altezza del primo anello. Così fece per ambedue: esse vennero a formare i due angoli. Vi erano dunque otto assi con le loro basi d'argento: sedici basi, due basi sotto un'asse e due basi sotto l'altra asse. Fece inoltre traverse di legno di acacia: cinque per le assi di un lato della Dimora, cinque traverse per le assi dell'altro lato della Dimora e cinque traverse per le assi della parte posteriore, verso occidente. Fece la traversa mediana che, a mezza altezza delle assi, le attraversava da una estremità all'altra. Rivestì d'oro le assi, fece in oro i loro anelli, che servivano per inserire le traverse, e rivestì d'oro anche le traverse.
Fece il velo di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Lo fece con figure di cherubini, lavoro di disegnatore. Fece per esso quattro colonne di acacia, le rivestì d'oro; anche i loro uncini erano d'oro e fuse per esse quattro basi d'argento. Fecero poi una cortina per l'ingresso della tenda, di porpora viola e di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, lavoro di ricamatore; le sue cinque colonne con i loro uncini. Rivestì d'oro i loro capitelli e le loro aste trasversali e fece le loro cinque basi di rame.

37


Bezaleel fece l'arca di legno di acacia: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. La rivestì d'oro puro, dentro e fuori. Le fece intorno un bordo d'oro. Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai suoi quattro piedi: due anelli su di un lato e due anelli sull'altro. Fece stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. Introdusse le stanghe negli anelli sui due lati dell'arca per trasportare l'arca.
Fece il coperchio d'oro puro: aveva due cubiti e mezzo di lunghezza e un cubito e mezzo di larghezza. Fece due cherubini d'oro: li fece lavorati a martello sulle due estremità del coperchio: un cherubino ad una estremità e un cherubino all'altra estremità. Fece i cherubini tutti di un pezzo con il coperchio, alle sue due estremità. I cherubini avevano le due ali stese di sopra, proteggendo con le ali il coperchio; erano rivolti l'uno verso l'altro e le facce dei cherubini erano rivolte verso il coperchio.
Fece la tavola di legno di acacia: aveva due cubiti di lunghezza, un cubito di larghezza, un cubito e mezzo di altezza. La rivestì d'oro puro e le fece intorno un bordo d'oro. Le fece attorno una cornice di un palmo e un bordo d'oro per la cornice. Fuse per essa quattro anelli d'oro e li fissò ai quattro angoli che costituivano i suoi quattro piedi. Gli anelli erano fissati alla cornice e servivano per inserire le stanghe destinate a trasportare la tavola. Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro. Fece anche gli accessori della tavola: piatti, coppe, anfore e tazze per le libazioni; li fece di oro puro.

Fece il candelabro d'oro puro; lo fece lavorato a martello, il suo fusto e i suoi bracci; i suoi calici, i suoi bulbi e le sue corolle facevano corpo con esso. Sei bracci uscivano dai suoi lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro. Vi erano su un braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla; anche sull'altro braccio tre calici in forma di fiore di mandorlo, con bulbo e corolla. Così era per i sei bracci che uscivano dal candelabro. Il fusto del candelabro aveva quattro calici in forma di fiore di mandorlo, con i loro bulbi e le loro corolle: un bulbo sotto due bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso, e un bulbo sotto i due altri bracci che si dipartivano da esso; così per tutti i sei bracci che uscivano dal candelabro. I bulbi e i relativi bracci facevano corpo con esso: il tutto era formato da una sola massa d'oro puro lavorata a martello. Fece le sue sette lampade, i suoi smoccolatoi e i suoi portacenere d'oro puro. Impiegò un talento d'oro puro per esso e per tutti i suoi accessori.
Fece l'altare per bruciare l'incenso, di legno di acacia; aveva un cubito di lunghezza e un cubito di larghezza, era cioè quadrato; aveva due cubiti di altezza e i suoi corni erano di un sol pezzo.
Rivestì d'oro puro il suo piano, i suoi lati, i suoi corni e gli fece intorno un orlo d'oro. Fece anche due anelli d'oro sotto l'orlo, sui due fianchi, cioè sui due lati opposti; servivano per inserire le stanghe destinate a trasportarlo. Fece le stanghe di legno di acacia e le rivestì d'oro.
Preparò l'olio dell'unzione sacra e il profumo aromatico da bruciare, puro, secondo l'arte del profumiere.

38


Fece l'altare di legno di acacia: aveva cinque cubiti di lunghezza e cinque cubiti di larghezza, era cioè quadrato, e aveva l'altezza di tre cubiti. Fece i suoi corni ai suoi quattro angoli: i suoi corni erano tutti di un pezzo; lo rivestì di rame. Fece anche tutti gli accessori dell'altare: i recipienti per raccogliere le ceneri, le sue pale, i suoi vasi per aspersione, le sue forchette e i bracieri: fece di rame tutti i suoi accessori. Fece per l'altare una graticola, lavorata a forma di rete, di rame, e la pose sotto la cornice dell'altare in basso: la rete arrivava a metà altezza dell'altare. Fuse quattro anelli e li pose alle quattro estremità della graticola di rame, per inserirvi le stanghe. Fece anche le stanghe di legno di acacia e le rivestì di rame. Introdusse le stanghe negli anelli sui lati dell'altare: servivano a trasportarlo. Fece l'altare di tavole, vuoto all'interno.
Fece la conca di rame e il suo piedestallo di rame, impiegandovi gli specchi delle donne, che nei tempi stabiliti venivano a prestar servizio all'ingresso della tenda del convegno.

 

Fece il recinto: sul lato meridionale, verso sud, il recinto aveva tendaggi di bisso ritorto, per la lunghezza di cento cubiti sullo stesso lato. Vi erano le loro venti colonne con le venti basi di rame. Gli uncini delle colonne e le loro aste trasversali erano d'argento. Anche sul lato rivolto a settentrione vi erano tendaggi per cento cubiti di lunghezza, le relative venti colonne con le venti basi di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali d'argento. Sul lato verso occidente vi erano cinquanta cubiti di tendaggi, con le relative dieci colonne e le dieci basi, i capitelli delle colonne e i loro uncini d'argento. Sul lato orientale, verso levante, vi erano cinquanta cubiti: quindici cubiti di tendaggi, con le relative tre colonne e le tre basi alla prima ala; all'altra ala quindici cubiti di tendaggi, con le tre colonne e le tre basi. Tutti i tendaggi che delimitavano il recinto erano di bisso ritorto. Le basi delle colonne erano di rame, gli uncini delle colonne e le aste trasversali erano d'argento; il rivestimento dei loro capitelli era d'argento e tutte le colonne del recinto avevano aste trasversali d'argento. Alla porta del recinto vi era una cortina, lavoro di ricamatore, di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto: la sua lunghezza era di venti cubiti, la sua altezza, nel senso della larghezza, era di cinque cubiti, come i tendaggi del recinto. Le colonne relative erano quattro, con le quattro basi di rame, i loro uncini d'argento, il rivestimento dei loro capitelli e le loro aste trasversali d'argento. Tutti i picchetti della Dimora e del recinto circostante erano di rame.
Questo è il computo dei metalli impiegati per la Dimora, la Dimora della Testimonianza, redatto per ordine di Mosè e per opera dei leviti, sotto la direzione d'Itamar, figlio del sacerdote Aronne.
Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda, eseguì quanto il Signore aveva ordinato a Mosè; insieme con lui Ooliab, figlio di Achisamach della tribù di Dan, intagliatore, decoratore e ricamatore di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso.


Totale dell'oro impiegato per il lavoro, cioè per tutto il lavoro del santuario - era l'oro presentato in offerta -: ventinove talenti e settecentotrenta sicli, in sicli del santuario. L'argento raccolto, in occasione del censimento della comunità, pesava cento talenti e millesettecentosettantacinque sicli, in sicli del santuario, cioè un beka a testa, vale a dire mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, per ciascuno di coloro che furono sottoposti al censimento, dai vent'anni in su. Erano seicentotremilacinquecentocinquanta. Cento talenti di argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento basi per cento talenti, cioè un talento per ogni base. Con i millesettecentosettantacinque sicli fece gli uncini delle colonne, rivestì i loro capitelli e le riunì con le aste trasversali. Il rame presentato in offerta assommava a settanta talenti e duemilaquattrocento sicli. Con esso fece le basi per l'ingresso della tenda del convegno, l'altare di rame con la sua graticola di rame e tutti gli accessori dell'altare, le basi del recinto, le basi della porta del recinto, tutti i picchetti della Dimora e tutti i picchetti del recinto.

 

39

Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso fece le vesti liturgiche per officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Fecero l'efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. Fecero placche d'oro battuto e le tagliarono in striscie sottili, per intrecciarle con la porpora viola, la porpora rossa, lo scarlatto e il bisso, lavoro d'artista. Fecero all'efod due spalline, che vennero attaccate alle sue due estremità; così ne risultò un pezzo tutto unito. La cintura, che lo teneva legato e che stava sopra di esso, era della stessa fattura ed era di un sol pezzo: era intessuta d'oro, di porpora viola e porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Lavorarono le pietre di ònice, inserite in castoni d'oro, incise con i nomi degli Israeliti, secondo l'arte d'incidere i sigilli. Fissarono le due pietre sulle spalline dell'efod, come pietre a ricordo degli Israeliti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.


Fecero il pettorale, lavoro d'artista, come l'efod: con oro, porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. Era quadrato e lo fecero doppio; aveva una spanna di lunghezza e una spanna di larghezza. Lo coprirono con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo, così la prima fila. La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. La terza fila: un giacinto, un'àgata e una ametista. La quarta fila: un crisòlito, un ònice e un diaspro. Erano inserite nell'oro mediante i loro castoni. Le pietre corrispondevano ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù. Fecero sul pettorale catene in forma di cordoni, lavoro d'intreccio d'oro puro. Fecero due castoni d'oro e due anelli d'oro e misero i due anelli alle due estremità del pettorale. Misero le due catene d'oro sui due anelli alle due estremità del pettorale. Quanto alle due altre estremità delle catene, le fissarono sui due castoni e le fecero passare sulle spalline dell'efod, nella parte anteriore. Fecero due altri anelli d'oro e li collocarono alle due estremità del pettorale sull'orlo che era dalla parte dell'efod, verso l'interno. Fecero due altri anelli d'oro e li posero sulle due spalline dell'efod in basso, sul suo lato anteriore, in vicinanza del punto di attacco, al di sopra della cintura dell'efod. Poi legarono il pettorale con i suoi anelli agli anelli dell'efod mediante un cordone di porpora viola, perché stesse al di sopra della cintura dell'efod e perché il pettorale non si distaccasse dall'efod, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Fece il manto dell'efod, lavoro di tessitore, tutto di porpora viola; la scollatura del manto, in mezzo, era come la scollatura di una corazza: intorno aveva un bordo, perché non si lacerasse. Fecero sul lembo del manto melagrane di porpora viola, di porpora rossa, di scarlatto e di bisso ritorto. Fecero sonagli d'oro puro e collocarono i sonagli in mezzo alle melagrane, intorno all'orlo del manto: un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana lungo tutto il giro del lembo del manto, per l'esercizio del ministero, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
 

Fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli; il turbante di bisso, gli ornamenti dei berretti di bisso e i calzoni di lino di bisso ritorto; la cintura di bisso ritorto, di porpora viola, di porpora rossa e di scarlatto, lavoro di ricamatore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Fecero la lamina, il diadema sacro d'oro puro, e vi scrissero sopra a caratteri incisi come un sigillo: "Sacro al Signore". Vi fissarono un cordone di porpora viola per porre il diadema sopra il turbante, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Così fu finito tutto il lavoro della Dimora, della tenda del convegno. Gli Israeliti eseguirono ogni cosa come il Signore aveva ordinato a Mosè: così essi fecero.
Portarono dunque a Mosè la Dimora, la tenda e tutti i suoi accessori: le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, la copertura di pelli di montone tinte di rosso, la copertura di pelli di tasso e il velo per far da cortina, l'arca della Testimonianza con le sue stanghe e il coperchio, la tavola con tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta, il candelabro d'oro puro con le sue lampade, le lampade cioè che dovevano essere collocate sopra di esso, con tutti i suoi accessori, e l'olio per l'illuminazione, l'altare d'oro, l'olio dell'unzione, il profumo aromatico da bruciare e la cortina per l'ingresso della tenda. L'altare di rame con la sua graticola di rame, le sue stanghe e tutti i suoi accessori, la conca e il suo piedestallo, i tendaggi del recinto, le sue colonne, le sue basi e la cortina per la porta del recinto, le sue corde, i suoi picchetti e tutti gli arredi del servizio della Dimora, per la tenda del convegno, le vesti liturgiche per officiare nel santuario, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per l'esercizio del sacerdozio. Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, gli Israeliti avevano eseguito ogni lavoro. Mosè vide tutta l'opera e riscontrò che l'avevano eseguita come il Signore aveva ordinato. Allora Mosè li benedisse.

40


Il Signore parlò a Mosè e gli disse: "Il primo giorno del primo mese erigerai la Dimora, la tenda del convegno. Dentro vi collocherai l'arca della Testimonianza, davanti all'arca tenderai il velo. Vi introdurrai la tavola e disporrai su di essa ciò che vi deve essere disposto; introdurrai anche il candelabro e vi preparerai sopra le sue lampade. Metterai l'altare d'oro per i profumi davanti all'arca della Testimonianza e metterai infine la cortina all'ingresso della tenda. Poi metterai l'altare degli olocausti di fronte all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno. Metterai la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi porrai l'acqua. Disporrai il recinto tutt'attorno e metterai la cortina alla porta del recinto. Poi prenderai l'olio dell'unzione e ungerai con esso la Dimora e quanto vi sarà dentro e la consacrerai con tutti i suoi arredi; così diventerà cosa santa. Ungerai anche l'altare degli olocausti e tutti i suoi arredi; consacrerai l'altare e l'altare diventerà cosa santissima. Ungerai anche la conca con il suo piedestallo e la consacrerai. Poi farai avvicinare Aronne e i suoi figli all'ingresso della tenda del convegno e li laverai con acqua. Farai indossare ad Aronne le vesti sacre, lo ungerai, lo consacrerai e così egli eserciterà il mio sacerdozio. Farai avvicinare anche i suoi figli e farai loro indossare le tuniche. Li ungerai, come il loro padre, e così eserciteranno il mio sacerdozio; in tal modo la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perenne, per le loro generazioni".


Mosè fece in tutto secondo quanto il Signore gli aveva ordinato. Così fece: nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese fu eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda sopra la Dimora e sopra ancora mise la copertura della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.
Prese la Testimonianza, la pose dentro l'arca; mise le stanghe all'arca e pose il coperchio sull'arca; poi introdusse l'arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all'arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Nella tenda del convegno collocò la tavola, sul lato settentrionale della Dimora, al di fuori del velo. Dispose su di essa il pane in focacce sovrapposte alla presenza del Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Collocò inoltre il candelabro nella tenda del convegno, di fronte alla tavola sul lato meridionale della Dimora, e vi preparò sopra le lampade davanti al Signore, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Collocò poi l'altare d'oro nella tenda del convegno, davanti al velo, e bruciò su di esso il profumo aromatico, come il Signore aveva ordinato a Mosè. Mise infine la cortina all'ingresso della Dimora. Poi collocò l'altare degli olocausti all'ingresso della Dimora, della tenda del convegno, e offrì su di esso l'olocausto e l'offerta, come il Signore aveva ordinato a Mosè.

 


Collocò la conca fra la tenda del convegno e l'altare e vi mise dentro l'acqua per le abluzioni. Mosè, Aronne e i suoi figli si lavavano con essa le mani e i piedi: quando entravano nella tenda del convegno e quando si accostavano all'altare, essi si lavavano, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Infine eresse il recinto intorno alla Dimora e all'altare e mise la cortina alla porta del recinto. Così Mosè terminò l'opera.
Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube dimorava su di essa e la Gloria del Signore riempiva la Dimora.
Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore durante il giorno rimaneva sulla Dimora e durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele, per tutto il tempo del loro viaggio.